COME LE ALTRE

di Giusi


 CAPITOLO 1


- Dottore! Dottore! Che succede? - Le labbra tremanti di Françoise chiamavano il dottore Gilmore che era accasciato a terra con il volto pallido e madido di sudore, la giovane donna cercava di riscuoterlo, dopo un primo momento di sconforto e panico, poi come risvegliatasi da un brutto sogno con una freddezza e calma che non le appartenevano prese la boccetta, che Gilmore con la poca lucidità che gli era rimasta, indicava sul piano di lavoro del suo laboratorio. Françoise, la prese e sicura di ogni suo gesto preparò l'iniezione, sollevò la manica della camicia del dottore e con delicatezza fece ciò che andava fatto ovvero cercare di salvare la vita al dottore colpito da un infarto.
Non sapeva neanche lei dove lo aveva sentito dire o visto, ma sbottonò la camicia al Gilmore e iniziò a praticare un massaggio cardiaco cercando di tenere un ritmo costante, sapeva che solo lei poteva tentare di salvarlo, nessuno dei ragazzi era alla base, persino Ivan era fuori con uno dei ragazzi per qualche giorno. Dopo aver praticato il massaggio per alcuni minuti che le parvero un'eternità, si ricordò del suo cellulare lanciato a terra quando vide l'anziano dottore sofferente,  doveva assolutamente fare due cose: attaccare Gilmore al respiratore artificiale e chiamare un'ambulanza prima che fosse troppo tardi.
L'equipe di pronto soccorso arrivò alle sede dei Cyborg circa un'ora dopo l'infarto ma a Françoise parve una vita intera, mentre sistemavano Gilmore sulla barella pensò a tutte le volte che lui aveva salvato la vita a lei ed ai suoi amici, adesso era arrivato il momento di ricambiare l'amore e le cure che lui come un padre le aveva sempre dato.
Dopo i primi interventi d'urgenza svolti sull'ambulanza l'anziano dottore fu trasportato all'ospedale dove era già pronta la sala operatoria. L'intervento al vecchio e stanco cuore di Gilmore durò parecchie ore durante le quali non una lacrima era uscita dagli occhi cerulei della giovane donna.
Stremata dalla stanchezza e dalla paura Françoise attese nella sala d'aspetto finché un dottore  uscì dalla sala operatoria e chiese di poter parlare con un parente del signor Gilmore, la ragazza rispose che c'era solo lei...la figlia di Gilmore... mentire non le era mai riuscito bene ma questa  volta era indispensabile se voleva avere notizie del dottore, il chirurgo davanti a lei non ebbe nessun dubbio che quella giovane signorina fosse la figlia del suo paziente, in fondo non era del tutto una bugia la sua!
- E' stata lei, la prima a soccorrere il paziente signorina? -
- Si - Rispose Françoise un pò timorosa.
- Ha salvato la vita a suo padre! Grazie al massaggio cardiaco praticato e al respiratore, il cuore non ha mai smesso di battere e il cervello è sempre stato ossigenato. E' una studentessa di medicina per caso? -
Françoise con le lacrime agli occhi per la confortante notizia rispose di non studiare medicina ma di aver solo fatto ciò che l'istinto e le poche conoscenze che aveva riguardo l'ambito medico le avevano suggerito di fare.
Un pò stupito nel sapere che quella giovane donna non era una futura dottoressa, l'uomo disse:
- Bene, venga con me ci sono alcuni documenti da firmare e poi potrà vedere suo padre -
L'uomo affidò la ragazza ad un infermiere che le porse un piccolo plico con dei fogli da compilare, Françoise lesse tutto e scrisse tutte le informazioni richieste poi restò ferma a guardare l'ultima riga:
FIRMA
------------------------------------------------
E ora come firmo? Non sono Françoise Gilmore!- Rifletté qualche secondo e optò per uno scarabocchio, una specie di sigla che le permettesse di non firmarsi realmente per chi non era.
Consegnò il tutto all'infermiere che l'accompagnò nella sala di rianimazione dove riposava il suo anziano padre "adottivo".
Appena vide il dottore in quel letto con tutte quelle apparecchiature collegate al suo anziano corpo, le salirono le lacrime agli occhi, si rese conto per la prima volta che mentre lei e i ragazzi sembravano sempre giovani, il dottore Gilmore era invecchiato, percepì all'improvviso il tempo che era trascorso da quando non era più una ragazza come tutte le altre, di quante battaglie e sofferenze avevano vissuto lei, i suoi compagni di avventura e il dottore.
Finalmente dai suoi dolci occhi uscirono lacrime di liberazione, di speranza e paura, pianse silenziosamente stringendo dolcemente la mano del "suo papà”.

 

CAPITOLO 2


Françoise rimase a vegliare il "suo genitore" per alcune ore finché un 'infermiera si avvicinò:         - Torni a casa signorina, suo padre adesso è fuori pericolo e lei deve riposare, non le sarà di nessun aiuto se quando si risveglierà non avrà le forze per assisterlo. Gli è stato dato un farmaco che lo farà dormire per molte ore. -                                                                                               Françoise guardò con gratitudine la donna in camice bianco davanti a lei, non per le parole dette ma perché aveva un disperato bisogno di contatto umano, di qualcuno " vivo" che le parlasse per  essere sicura che tutto ciò non fosse un incubo ma realtà.
- Vada a riposarsi, se ci saranno novità la chiameremo. - Continuò la donna.
- Va bene, andrò a casa per prendere alcune cose necessarie al dott... ops... a papà! E tornerò fra qualche ora. -
Françoise strinse la mano della donna per ringraziarla e andò via. Appena fu fuori dall'ospedale rimase abbagliata dai raggi del sole, era passata l'ora di pranzo e il sole era alto e splendente, fece un profondo respiro, chiuse gli occhi e cercò di sgomberare la mente dai mille pensieri che vi si affollavano. Qual è la prima cosa da fare? Avvertire i ragazzi. Tutti loro dovevano sapere cosa era successo, non era necessario che interrompessero le loro attività, vacanze o missioni, ma dovevano sapere. Chiamò un taxi e lungo il cammino compose il numero di ognuno di loro e li mise al corrente della situazione.
Jet che si trovava in vacanza a New York, disse che sarebbe tornato subito in Giappone, Joe, Albert e Bretagna in missione, dovevano necessariamente portare a termine ciò che avevano ormai iniziato ma erano stati tranquillizzati dalle parole della loro amica, Geronimo e Chang che avevano portato con loro il piccolo Ivan per degli affari legati alla catena di ristoranti del cinese, sarebbero tornati appena possibile fra qualche giorno. Mentre Punma era in Kenya ad occuparsi di alcune faccende private.
Appena arrivata a casa, la ragazza si gettò sotto la doccia, aveva bisogno di sentire scorrere l'acqua sul suo corpo, era una delle poche cose che la facevano sentire meglio quando era angosciata o particolarmente stanca. Finita la doccia, si distese sul letto e con i capelli ancora bagnati si addormentò. Qualche ora dopo fu svegliata dallo squillo del suo cellulare, ancora con la voce impastata dal sonno rispose: - Pronto. -
- Chiamo dal reparto di rianimazione, parlo con la signorina Gilmore? -
Il cuore di Françoise si fermò un attimo e con un filo di voce rispose: - E' successo qualcosa a mio padre? -
- No, signorina stia tranquilla, volevo solo avvertirla che l'orario di visita è ormai terminato, non vedendola tornare mi ero preoccupata per lei ed ho pensato di chiamarla. -
- Grazie, lei è davvero gentile - Disse con voce flebile a causa della vergogna di non essersi neanche accorta di aver dormito per così tante ore. Non voleva che pensassero che non le importava niente di "suo padre."
- Il dottore Yoshida che ha operato suo padre, mi ha suggerito di avvisarla che sarà necessaria la sua presenza domani mattina, fino ad allora suo padre resterà in uno stato di coma indotto. Si riposi, signorina Gilmore e buona notte! -
- Buona notte anche a lei, a domani. -
La ragazza riattaccò il telefono ancora frastornata per gli eventi delle ultime ore. Aveva ancora i capelli umidi e sentiva lo stomaco reclamare così decise di asciugarsi i capelli e mangiare qualcosa prima di rimettersi a dormire, sentiva gli occhi e la testa pesanti.
Il mattino seguente, Françoise varcò la soglia del reparto di rianimazione cercando di farsi coraggio, non le avevano ancora detto se il dottore, avrebbe ripreso tutte le sue funzionalità, era molto preoccupata ma doveva mostrarsi sorridente e fiduciosa, lo doveva fare per lui, per il suo  "papà adottivo".
Quando Gilmore si svegliò , davanti a lui vide due occhioni cerulei e sorridenti che lo osservavano.
- Bambina mia, che è successo? -
- Dott...ehm...papà, come ti senti? Mi riconosci? Sono Françoise tua figlia! -
Con tutto il cuore la ragazza sperò che Gilmore, nonostante le sue condizioni di salute, avesse capito la messa in scena.
- Certo piccola che ti riconosco! Come potrei non riconoscere la mia bambina! -
Françoise gli strinse forte la mano e si sentì rincuorata dalla forte risposta che le diede la calda mano del "suo papà".  
- Bene - Disse una voce alle loro spalle, era il dottore Yoshida. - Ora proveremo a capire se è tutto a posto o se l'infarto ha lasciato qualche problema alle varie funzionalità. Signorina Gilmore può aspettare fuori dal reparto o tornare nel primo pomeriggio, fino ad allora suo padre sarà impegnato con diversi esami clinici. -
La ragazza annuì con il capo, guardò "suo padre" e gli diede un sonoro bacio sulla guancia.
- Torno più tardi papà, vado a comprarti qualche alcune cose. -
Salutò il chirurgo e andò via.
Durante la mattinata aveva aggiornato tutti i suoi amici delle condizioni di salute del dottore, aveva pranzato e comperato alcuni oggetti e dei pigiami necessari per la degenza di Gilmore in ospedale.
Qualche ora dopo, era nella sala d'aspetto e sperava che presto qualcuno uscisse dalla porta del reparto per dirle come stava "suo padre", seduta su una scomoda sedia, rifletteva con gli occhi chiusi su ciò che avrebbero potuto dirle, a primo impatto Gilmore le era sembrato abbastanza lucido, sperava con tutto il cuore che nel giro di qualche giorno potesse riportarlo a casa e riprendere la loro vita. Non sospettava che il destino aveva previsto per lei un cambio di rotta, un nuovo futuro che Gilmore stava già progettando da tempo ed aspettava solo il momento giusto per parlarle.
I suoi pensieri furono riscossi da una voce familiare, aprì gli occhi e vide Jet che la scuoteva per un braccio, pensando che fosse addormentata.
- Ma sei impazzito! Perché mi scuoti così! -
- Scusa Françoise – Rispose il ragazzo leggermente mortificato. Proprio in quel momento uscì Yoshida.
- Signorina Gilmore, adesso può entrare e parlare direttamente con suo padre delle sue condizioni di salute. E' abbastanza lucido ed ha capito perfettamente cosa gli è successo. -
Françoise fece un passo verso la porta del reparto e con lei anche Jet ma il chirurgo lo fermò.  -Lei è un parente? In questo reparto le visite sono consentite solo ai familiari più stretti . -
Jet guardò in viso prima il medico che gli aveva appena vietato di entrare e poi quello della ragazza che aveva accanto a se, le passò un braccio attorno alla vita e senza esitare disse: - Se si considera un parente stretto il futuro genero del dottore Gilmore? Allora si, posso entrare! -
Françoise guardò Jet in faccia, il suo volto si stava colorendo di tutte le sfumature di rosso! Lui invece la guardava con un ghigno di soddisfazione e la teneva stretta stretta fra le sue braccia, poi per convincere ancor di più Yoshida le diede un sonoro bacio sulla guancia e le disse:               - Tesoro, presentami al medico che si è preso cura del mio amato suocero! -
Il volto della ragazza era come paralizzato in un'espressione indecifrabile, mista fra shock, sconvolgimento e imbarazzo. Non riusciva a proferire una parola, il suo sguardo passava ammutolito fra il viso di Yoshida e di Jet, sempre più compiaciuto della situazione.
- Beh... non sapevo che la signorina fosse fidanzata, l'ho vista sempre da sola in questi giorni, comunque potete entrare entrambi, ma non stancate il paziente deve ancora metabolizzare ciò che è successo. – Yoshida con le sue parole chiuse l'imbarazzante situazione.
- Non si preoccupi, ora che ci sono io, mi prenderò cura di entrambi! - Disse sfacciatamente Jet, attirando sempre più tra le sue braccia la sconvolta "fidanzata".
Stretti nel loro abbraccio entrarono in reparto, si staccarono solo davanti alla porta della stanza di Gilmore, Jet osservava divertito la ragazza, sapeva di averla messa in forte imbarazzo ma sul momento gli parve l'idea migliore e anche la più piacevole!
Gilmore fu felice di vedere i due ragazzi, spiegò loro le sue condizioni di salute e che nel giro di qualche giorno sarebbe tornato a casa con un cuore molto più forte. Quando l'infermiera li avvertì che era terminato l'orario delle visite Françoise abbracciò " suo padre" e Jet  "il suo futuro suocero". Proprio mentre il ragazzo si era sporto per abbracciarlo, Gilmore gli chiese:        - Ma sei figlio mio anche tu?
- Più o meno! - Rispose Jet sorridendo compiaciuto.
Il viso della ragazza aveva di nuovo ripreso le varie sfumature del rosso, avrebbe voluto strozzare Jet con le sue mani e la sua mente era attraversata dai mille insulti che avrebbe rivolto al ragazzo. Un cugino, no vero?! Un nipote, neanche! Il genero! Ma come gli era venuta in mente una genialata del genere?
Attraversando il corridoio Jet prese per mano la ragazza e con un tono beffardo le disse: 
- Non si sa mai dovessimo incontrare Yoshida! -

 

CAPITOLO 3

- Jeeet!!!! Ma che ti salta in mente ? - Urlò la ragazza appena fuori nel parcheggio dell'ospedale, dove lui l'aveva condotta per tornare a casa.
- Dai, non ti arrabbiare, ho solo detto la prima cosa che mi è venuta in mente... e poi dimmi ti dispiace così tanto essere la mia ragazza, sono così brutto? -
Françoise lo guardò un attimo in viso, aveva un'espressione davvero mortificata, e si sentì in colpa per averlo aggredito così.
Abbassò i toni. - No, ma che dici... è che... - Ora lui aveva fatto gli occhioni grandi grandi e la guardava in attesa che continuasse la frase.
- Allora? Cosa? Ti vergogni forse di me? Ho la faccia da cattivo ragazzo e non vuoi farti vedere in giro con uno così, vero?- Rincarava Jet.
Le sue parole la fecero sentire piccola piccola.
- Dai vieni qui! - Gli disse e lo abbracciò. - Come puoi pensare che mi vergogni di te? Io... io ti voglio bene... non potresti mai essere un problema per me, né tu né nessun altro dei ragazzi. - Jet non si aspettava quell'ultima battuta, quando le sentì dire che gli voleva bene il suo cuore si era come fermato un attimo... aveva sperato...
- Adesso però puoi anche lasciarmi, Jet! Mi stai stritolando! -
Il ragazzo la lasciò andare dispiaciuto per aver perso quel contatto così desiderato da lui... purtroppo solo da lui...
Per fortuna Joe rientrerà solo fra qualche giorno, speriamo che per allora il professore sia stato già dimesso. Pensò la ragazza mentre saliva in macchina.                                                            Durante il tragitto per tornare alla base, Jet la scrutava, aveva capito benissimo il vero motivo per cui si era tanto infastidita dalla sua scenetta all'ospedale e in cuor suo era proprio contento di non avere quel casanova da strapazzo tra i piedi anche se solo per qualche giorno e per finta, la bella parigina sarebbe stata la sua ragazza! Jet ne era davvero compiaciuto, non gli importava la reazione che avrebbe avuto Joe, avrebbe potuto pestarlo a sangue ma si sarebbe goduto la sua "fidanzata" e per evitare problemi appena arrivati a casa, lo avrebbe chiamato per "rassicuralo" che c'era lui con Françoise e Gilmore. A quest'ultimo pensiero gli scappò una risatina e la ragazza lo guardò.
- Cosa c'è da ridere?-
- Niente, niente! Pensavo ad una cosa successa a New York. - Mentì con un'espressione beffarda.
Arrivati a casa cenarono parlando degli ultimi avvenimenti, erano entrambi preoccupati per il dottore e dopo cena preferirono andare subito a riposarsi.
La mattina dopo si ritrovarono a colazione in silenzio.                                                                Terminata la sua colazione Françoise si preparò per andare all'ospedale con Jet. La strada fu percorsa in completo silenzio, si studiavano a vicenda, Françoise si chiedeva come avesse potuto non notare "queste piccole attenzioni" di Jet nei suoi confronti, il ragazzo invece si tormentava sul perché la ballerina lo intrigasse così tanto ... era certamente una bella ragazza, ma sempre così riservata, "sobria" nell'abbigliamento, pacata e per niente maliziosa, invece a lui piacevano le ragazze provocanti, che non lasciavano nulla all'immaginazione, spigliate e di poche parole ma brave con i "fatti" e questi, in particolar modo lo spingevano spesso nelle braccia di fanciulle disponibili e senza pretese ma lei ... lei era diversa, con una ragazza così non puoi permetterti di andare subito al sodo, non puoi fare battutine sconce, le sue preferite! Eppure proprio a lei erano riservati i suoi pensieri negli ultimi tempi, pensieri non del tutto puri ... ma in parte anche seri, pensava a come sarebbe stata la sua vita con una ragazza come Françoise al suo fianco, così dolce, sempre pronta a sostenerti... e poi con quelle gambe! ... che dolci quelle gambe... lo sguardo di Jet andò a finire proprio lì, quel giorno aveva un vestito che lasciava scoperte le gambe fino a poco sopra il ginocchio.
Eppure potrebbe indossare anche abiti e gonne molto più provocanti... però non l'ho mai vista indossare qualcosa che suscitasse "certi pensieri" mai… chissà perché?
Arrivarono all'ospedale e il ragazzo si destò dai suoi pensieri, scesero dall'auto e si recarono subito al reparto. Gilmore era tranquillamente seduto a letto che leggeva il giornale.
- Ragazzi che piacere vedervi! - Disse vedendoli entrare nella stanza.
Françoise lo salutò con un bacio sulla guancia, era molto più affettuosa con lui, la paura di perderlo la spingeva ad essere più tenera.
- Allora papà, come ti senti oggi?- Gli chiese strizzando l'occhio.
- Meglio piccola, ho delle novità, domani mattina procederanno per l'impianto del pacemaker al cuore che mi aiuterà a vivere ancora moooolto moooolto tempo! Quindi guai a voi! Vi terrò sotto controllo ancora per un pò! - Disse Gilmore scherzando sul suo stato di salute.
- Sono davvero contento dott... ehm papà... ehm come diavolo la devo chiamare? -
- Non saprei Jet? Che grado di parentela abbiamo? -
Françoise guardò Jet senza respirare per qualche secondo e poi lei stessa prese parola.
- Beh... veramente... visto che possono entrare solo i parenti... Jet... sul momento ha detto di essere il mio... fidanzato! - Era rossa come un peperone guardando con molta attenzione le affascinanti mattonelle dell'ospedale. - Si... il mio fidanzato...quindi suo...ehm tuo genero papà! -
Gilmore cercò di trattenersi ma non ci riuscì e rise di cuore un pò per la faccia imbarazzata e di mille colori della ragazza e un pò per l'assurda bugia inventata dal suo ipotetico "genero".
- Ma... che c'è da ridere? Lei mi offende! Non potrei essere suo genero e futuro marito della signorina Gilmore? - Jet era proprio infastidito e il suo tono non era di certo dei più cortesi. Ci si mette pure lui! Pensò. Prima lei ed ora Gilmore! Ma cosa ho che non va? Il suo sguardo diventò cupo e si allontanò offeso dalle risate dell'ammalato.
- Jet dove vai? Stavo scherzando! -
Françoise lo raggiunse, lo afferrò per un braccio e lo fece girare verso di lei.
- Dai... non fare così era solo un pò scioccato dalla notizia! Ops... non volevo dire scioccato... sorpreso!... Era solo sorpreso! -
Jet la guardava di sbieco ma alla fine rise pure lui e l'abbracciò.
- Dai vieni qui amore mio! - Le disse abbracciandola e approfittando leggermente della situazione! Françoise si fece abbracciare, era molto più sensibile di quello che dava a vedere il ragazzo!
Entrarono così stretti stretti nel loro abbraccio e videro il chirurgo Yoshida che parlava con Gilmore. Vedendoli così gli scappò: - Che bella coppia che siete! Si vede che il giovanotto le vuole molto bene signorina Gilmore! -
Jet si riprese la sua rivincita ma non ancora soddisfatto diede alla ragazza un sonoro bacio sulla guancia. - E' al centro di ogni mio pensiero la mia ragazza! -
Françoise non sapeva che dire, mai e mai si sarebbe aspettata quelle parole da Jet. Si limitò a sorridere imbarazzata abbassando rapidamente lo sguardo per non incrociare quelli del suo psuedo padre e finto fidanzato.
- Domani opereremo suo padre e qualche giorno potrete tornare alla vostra vita. A proposito di questo, Gilmore mi chiedevo come mai non avesse spinto la sua figliola a studiare medicina? E' stata lei a salvarle la vita e per non essere un'aspirante medico la sua condotta è stata molto professionale. E' un peccato per la medicina perdere un potenziale così! -
A Gilmore quelle parole suonarono come ciliegina sulla torta per la futura missione della ragazza.
- Mia figlia non studia medicina ma spesso mi assiste negli interventi meno complicati e nelle mie ricerche. -
....
Tornando a casa i due ragazzi scambiarono solo qualche parola di circostanza, erano entrambi assorti nei loro pensieri.
Jet pensava a lei… negli ultimi giorni non riusciva a farne a meno… Françoise non gli era indifferente... per niente... perché non era lui quello con il ciuffo biondo e il carattere altalenante?
Perché lui e non io?... Eppure il mio non è mica un caratterino facile... anzi forse peggio di quello di Joe ma a differenza sua, io non mi sarei mai tirato indietro davanti al suo amore. Sappiamo tutti che lei è innamorata del ciuffolone! E lui che fa? La cerca e poi la respinge, e poi di nuovo la cerca e per l'ennesima volta la ricaccia via! Bello stronzo! Forse dovrei fare come lui? …Tanto lei lo aspetta sempre e lo riaccoglie tra le sue braccia ogni volta... è un tira e molla continuo come una spirale senza fine!
….
Arrivati base mentre lei preparava la cena Jet avvisò gli altri del prossimo intervento del dottore, non era riuscito a parlare solo con Joe, Bretagna ed Albert, forse erano nel pieno della missione e avevano spento i cellulari. Cenarono in completo silenzio, si sentiva solo la TV. Finita la cena, lei lavò le poche cose sporcate e lui andò in camera dicendole che l'indomani mattina sarebbero partiti sul tardi dato che l'intervento di Gilmore era fissato per ultimo. Si diedero la buona notte senza dire altro eppure… quante domande e risposte in sospeso si erano create fra loro!
Françoise nel suo letto non riusciva a dormire, aveva mille pensieri in testa.
Chissà cosa starà facendo in questo momento? No... non voglio pensare a lui...
Cercò di pensare ad altro ma i suoi pensieri finirono su “un altro”.
E' stato bello sentire il calore del suo abbraccio, mi sentivo così al sicuro... ma cosa sto pensando! Sono impazzita! Al sicuro tra le braccia di Jet! Eppure quando mi ha stretto la mia mano nella sua... era così calda e forte... forse se riuscissi a pensare a lui come penso Joe potrei innamorarmi e finalmente togliermi dalla testa Joe… in fondo non è mai stato chiaro con me... io non sono sicura che provi qualcosa per me... invece Jet potrebbe... noi potremmo... noooooooo! Devo smetterla con questi pensieri assurdi! Basta! Nè Joe nè Jet potrebbe realmente interessarsi a me. Sono solo una ragazzina per loro, una sorella a cui badare e niente di più... Le ragazze che gli girano intorno sono sempre così prorompenti, sfacciate e sicure...io... io sono solo una sciocca... non sono mai stata con un uomo e non saprei da dove cominciare... le ragazze che loro frequentano troppo diverse da me... anzi sono io che sono diversa... la mia femminilità si è sotterrata così come i miei sogni di diventare una ballerina professionista! Nessun uomo potrebbe mai avere un interesse del genere per me... sono una donna che vive con otto uomini ma che di uomini non ne capisce niente!
Inevitabilmente le lacrime iniziarono a scendere, un profondo senso di inadeguatezza si era impadronito di lei, non si sentiva una donna.
...
A causa di un incidente stradale arrivarono in ospedale in ritardo e l'intervento era già iniziato, si sedettero l'uno accanto all'altro nella sala d'aspetto, continuavano ad evitare ogni forma di discussione ma si scrutavano a vicenda. L'intervento si stava rivelando più lungo del previsto e senza accorgersene lei si addormentò appoggiando la testa sulla spalla di lui. Aveva trascorso la notte insonne pensando e ripensando alla sua situazione e a come avrebbe voluto indietro la sua vita di ragazza normale.
Avrebbe voluto fermare il tempo in quel momento, che sensazione dolce, il suo profumo lo stava inebriando, i suoi capelli erano così morbidi... non era riuscito a resistere e aveva iniziato ad accarezzarle la testa ma la tenera atmosfera fu spezzata all'improvviso.
- Buon giorno! Disturbo forse? - Lo sguardo sprezzante e il tono duro della voce arrivò alle sue orecchie come un fulmine a ciel sereno... ma con altrettanta sfrontatezza e con tono beffardo rispose:
- No, perché mai dovresti disturbare? -
- C'è corrente in questa sala d'aspetto e soprattutto da quel lato. - Mentre diceva quelle parole si tolse la giacca e la depose aperta sul divanetto di fronte a dove erano seduti i due “fidanzati”.
Si avvicinò a lei e senza esitazione la prese tra le braccia e l'appoggiò con la testa sulla sua giacca, poi prese la giacca di Jet e la mise sulle gambe affinché fossero coperte e "non prendesse freddo", questo fu ciò che disse a Jet, si sedette accanto alla ragazza che non si accorse di nulla. I due si guardavano in cagnesco, finché Jet disse: - Cosa ci fai qui, non eri in missione? -
- La missione poteva procedere anche senza di me, ero preoccupato per il professore e per Françoise. -
- Sapevi che c'ero io! Preoccupato di cosa? Di me, forse? - Disse con risata ironica e guardando intensamente la ragazza addormentata.
- A quanto pare, avevo ragione ad essere preoccupato, cosa stavi facendo?- Il suo tono era accusatorio e diede un enorme fastidio al suo rivale.
- Niente che anche tu non volessi fare! Solo che io ne ho il coraggio... tu invece sei solo un codardo! - Jet aveva deciso di affrontare lì nella sala d'aspetto di chirurgia una situazione troppo a lungo rimandata per i suoi gusti e non si sarebbe certo risparmiato anche in presenza della persona argomento della loro diatriba.
- Come ti permetti? -
Si alzarono entrambi e si avvicinarono erano pronti a darsele di santa ragione se non che...
- Che succede? Joe che ci fai qui? - La sentirono domandare con la voce ancora assonnata.
Si strofinò gli occhi con le mani come per essere sicura che non fosse un'allucinazione quella presenza a lei così tanto cara.
Non ebbe il tempo di rispondere... il chirurgo uscì dalla porta, si avvicinò alla ragazza.
- Signorina Gilmore l'intervento è stato più complicato del previsto ma è andato tutto bene, presto riavrà suo padre a casa! -
Françoise rincuorata, chiese se poteva entrare a vedere suo padre.
- Solo per un attimo ma il suo fidanzato deve restare qui! – Rispose il chirurgo indicando Jet.
- Va bene entrerò solo un attimo. - Era rossa, anzi no bordeaux in viso, abbassò lo sguardo e velocemente andò da suo "padre".
No, non ce la posso fare?
Si ripeteva in testa.
cosa avrà pensato? Forse sono io che mi illudo e non gli importa niente...
Un turbine di pensieri si aggiravano nella sua testa.
Joe guardava con aria inquisitoria Jet che aveva un ghigno di soddisfazione in viso.
- Che c'è? Perché mi guardi così?-
- Perché quell'uomo ti ha indicato come il fidanzato della signorina Gilmore? -
- E' una lunga storia... credo che la mia "fidanzata" avrà il piacere di raccontartela di persona! Ci vediamo alla base. - Gli rise in faccia e uscì.
Françoise rientrò in macchina con Joe, lui la guardava e cercava nel suo viso le risposte alle tante domande e dubbi che si stava ponendo ma il suo carattere introverso prese il sopravventò e non le chiese niente. Lei dal suo canto si sentiva troppo a disagio, in cuor suo aveva sperato che Jet gli avesse raccontato tutta la storia.
Jet però non si fece vivo per tutta la serata, i due ragazzi cenarono e andarono a dormire senza chiarire. Rientrò che era ormai notte fonda e trovò ad aspettarlo con uno sguardo torvo Joe.
- Jet, devi dirmi forse qualcosa? -

 

CAPITOLO 4


Non fu del tutto sorpreso di ritrovarselo ancora sveglio... lo aveva visto turbato da quella situazione e soprattutto sapeva che Joe lasciava tutto in quella situazione di stallo perché in realtà mai nessuno aveva minacciato il "suo territorio" cosa che invece Jet, suo amico, aveva osato fare! Dovevano chiarire anche a suon di botte... e poi forse, lui si sarebbe messo l'anima  in pace, Joe si sarebbe chiarito le idee e avrebbe preso finalmente delle decisioni invece di lasciare la situazione nell'immobilità più assoluta e alla fine chi ne avrebbe goduto i benefici sarebbe stata proprio Françoise tra le braccia di Joe, finalmente libera di vivere il suo amore, in fondo Jet stava per fare un vero e proprio gesto d'amore nei confronti della ragazza, perchè quando ami qualcuno vuoi che sia felice anche se con qualcun'altro.
- Cosa vuoi sapere casanova? Sono tutto tuo... chiedi e ti saranno date delle risposte! - Rispose Jet con tono sprezzante.
- Perché quell'uomo ha chiamato Françoise, signorina Gilmore? -
- Sei sicuro di voler sapere prima questo? Ci dovresti arrivare da solo... sei il nostro comandante! Scommetto che nella tua testolina ti girano altre domande ed hai paura delle risposte! -
- Jet rispondi! Perchè quell'uomo la chiamava signorina Gilmore????? - Alzò troppo il tono della voce e Françoise suo malgrado stesse dormendo si svegliò di soprassalto.
Riconobbe subito la voce alterata di Joe e senza pensarci si mise la vestaglia e uscì dalla sua camera.
- Ragazzi cosa fate svegli a quest'ora? -
Joe e Jet videro la sua esile figura comparire nel buio, rimasero a guardarla senza parlare, aveva i capelli tutti scompigliati, tormentava con le mani il laccio della vestaglia e aveva un'espressione  preoccupata e anche un pò imbarazzata, non si era mai fatta vedere in quelle "condizioni" dai ragazzi, neanche da Joe, soprattutto da lui... riflettendo sul fatto che almeno poteva darsi una sistemata alla capigliatura arrossì in viso.
- Scusaci Françoise non volevamo svegliarti! -
- Già, il signorino non si è reso conto di aver alzato troppo la voce... ma ormai che sei qui, perché non spieghi al nostro stratega da strapazzo come sei diventata la signorina Gilmore e la mia fidanzata! - Mentre proferiva quelle parole le si avvicinò e l'abbracciò, facendola arrossire ancora di più. Lei si divincolò subito dal suo abbraccio e si sedette sul divano, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento. Si stava consumando le mani a forza di rigirarsele nel laccio della vestaglia.
- Beh... io... pensavo che avevi già raccontato tu a Joe come sono andate le cose? - Fece un sospiro, prese fiato e iniziò a raccontare al ragazzo l'equivoca faccenda, concludendo tutta la storia così: - Non devi preoccuparti Joe, io e Jet siamo e saremo sempre solo amici! -
Voleva sprofondare sottoterra, anzi no sparire nel nulla.... ma come gli era potuta scappare quella maledetta frase?
Cosa penserà di me adesso? Che gli devo rendere conto delle persone che frequento? Perché mi sono giustificata della mia situazione con Jet? Che stupida! Ho voglia di piangere! Sigh!
Jet rimase senza parole , sapeva di non avere chances ma sentirselo dire così! A freddo! Dopo “tutto” quello che c'era stato fra loro...
Joe rimase impassibile, si era preso la sua bella soddisfazione... Era ancora sua! Era sempre stata sua! Si alzò.
- Si è fatto quasi giorno e vorrei dormire un pò prima di andare in ospedale, sarò suo nipote, tuo cugino, Françoise! Penso che non ci saranno problemi e anch'io potrò entrare in reparto con questo grado di parentela... anzi dovrei averne più diritto dl tuo... fidanzato... sono un parente diretto! –
I due rimasero lì a guardarlo che si dirigeva verso la sua camera. Poi anche Jet si scostò dalla parete dove era rimasto appoggiato per ascoltare il racconto della ragazza e si incamminò con le mani in tasca con il viso basso e cupo, si diresse nella sua stanza senza dire niente.
Françoise rimase sola a riflettere sulle sue parole, aveva le lacrime agli occhi, aveva profondamente ferito Jet e data una bella soddisfazione al cretino, gli aveva praticamente dichiarato il suo amore! Lui aveva reagito come niente fosse stato detto e successo, eppure lei si era svegliata a causa delle sue urla! Perché si comportava così? Non lo capiva proprio! Si alzò anche lei e andò in cucina a prepararsi un caffè abbastanza forte da svegliarla...
....
Nel giro di qualche giorno Gilmore si riprese e tornò a casa, tornarono anche i suoi ragazzi sparsi in giro a sbrigare faccende.
- Professore c'è qualcosa che la preoccupa? - La ragazza aveva visto suo "padre" un pò troppo pensieroso da quando era uscito dall'ospedale, inoltre trascorreva molto tempo al telefono, particolare questo non passato inosservato dato che il professore non era un amante delle chiacchiere telefoniche.
- Françoise, bambina mia, stasera vi riunirò e vi parlerò di cosa mi preoccupa, ma stai tranquilla non è niente di grave! - Le rispose con uno sguardo paterno e mettendole una mano sulla spalla.  Guardava con tenerezza quella ragazza alla quale aveva tolto la sua normale vita da ragazza e l'aveva spinta in un mondo fatto di lotte, morte e pericoli. Gli era molto grato per avergli salvato la vita e l'evento lo aveva legato ancora di più alla sua bambina, era preoccupato per lei, spesso la vedeva con lo sguardo perso nel vuoto e triste, era tormentata e lui sapeva bene cosa o meglio “chi” le tormentava l'animo! Non sopportava vederla soffrire, ma voleva bene anche a Joe, quel ragazzo che enigma? L'avesse avuta lui una dolce ballerina innamorata, quando era giovane,  non l'avrebbe di certo trattata così! Sapeva di dover intervenire per mettere forse, un punto a quella instabile situazione, doveva farlo per lei soprattutto, perchè le avrebbe fatto bene allontanarsi, vivere come una qualsiasi ragazza della sua età, con quei pensieri si allontanò dalla cucina e tornò nel suo studio, doveva fare un'ultima telefonata affinché la missione della ragazza avesse inizio.
Erano tutti seduti nello studio del professore e si guardavano interrogativamente l'uno con l'altro, nessuno di loro sapeva il motivo di quella riunione, le loro missioni erano state tutte portate a termine con successo e allora?
- Ragazzi... - Non sapeva bene neanche lui come iniziare, non si era preparato un discorso, fra poco avrebbe rivoluzionato la vita a tutti loro, tutti nel più e nel meno sarebbero stati coinvolti nelle sue decisioni.
- Voi sapete di essere come dei figli per me, ciò che mi è successo mi ha molto turbato, sapevo di avere qualche problema al cuore ma non pensavo così grave, mi sono trascurato ed è stato un gesto egoista nei vostri confronti, perché... io sono l'unico in grado, in questo momento di poter intervenire sui vostri delicati organismi, per questo motivo ho deciso di lasciare in eredità le mie conoscenze mediche e scientifiche, ho riflettuto a lungo su questa decisione e non avuto alcun dubbio su chi potrà prendere il mio posto, una volta che sarò..., io non vivrò a lungo come voi, questo lo sapete, invecchiate molto lentamente rispetto a me. - Prese fiato e guardò la sua bambina negli occhi, le prese le mani e le strinse, erano così calde, chi l'avrebbe mai detto che erano le mani di un cyborg?
- Françoise tu mi hai salvato la vita, ti sei dimostrata molto diligente e professionale, nonostante fossi stata sempre al margine dei miei studi ed esperimenti, vorrei che tu intraprendessi gli studi in medicina, per poter tutelare la salute dei tuoi compagni e per ottenere un titolo valido per poter lavorare anche al di fuori della vostra condizione. -
La ragazza era sotto shock! Sembrava aver smesso di respirare per qualche minuto, aveva gli occhi lucidi. Guardava Gilmore ma il suo era uno sguardo vuoto.
Gilmore notò immediatamente il turbamento che le aveva provocato la sua richiesta.
- Bambina mia ti lascerò tutto il tempo che vorrai per pensarci ma è questa, è la missione che vorrei tu intraprendessi, forse la più importante che io abbia mai organizzato, lo so, è molto impegnativa e ti porterà lontano da qui per molto tempo ma non saprei a chi altro affidare... affidarvi... nelle tue mani i miei figlioli e tu stessa, sarete al sicuro ed io potrò andarmene, quando verrà la mia ora, tranquillo e con la coscienza a posto. -
Tutti la guardavano, erano senza parole, nessuno aveva mai pensato che Gilmore prima o poi sarebbe morto, eppure loro avevano a che fare con la morte ogni giorno, ritenevano il professore uno di loro, ma la realtà gli era piombata addosso quel giorno... quando rischiò di morire, e se lei non ci fosse stata alla base, l'avrebbero perso per sempre, sarebbe morto e nessuno di loro aveva mai pensato ad un dopo, un futuro senza di lui!
- Prima del mio infarto avevo già contattato dei miei colleghi fidati e chiesto loro quale sarebbe stato il percorso di studi più adatto a te e alle vostre condizioni, hai qualche anno di studi da recuperare, ma so che non sarà un problema, sei abbastanza intelligente e forte per metterti in pari, il centro di ricerche più idoneo alla "tua missione" si trova negli Stati Uniti, è privato, gestito da un mio caro amico e da suo figlio, lì potresti studiare e preparati tra i migliori ricercatori e professori di medicina. Ci vorranno al massimo due anni e mezzo o tre perchè tu possa recuperare la preparazione che ti servirebbe per poter continuare gli studi qui a Tokio. –
Fece una pausa, portò le mani della ragazza vicino al suo cuore.
- La scelta finale sarebbe comunque tua, io non voglio costringerti a intraprendere una strada così lunga e difficile, ma sappi che da parte mia e penso di parlare anche per loro - Continuò indicando con le mani i suoi ragazzi. - Avrai il massimo della nostra fiducia e disponibilità, non ti avrei mai chiesto un impegno così grande se non avessi avuto una fede cieca nelle tue capacità e impegno. - Gilmore aveva le lacrime agli occhi, le aveva parlato come un padre e il pensiero di non vederla per così tanto tempo lo rattristava molto.
La ragazza, piangeva silenziosamente, di tutto quel discorso una sola cosa le era chiara, aveva ragione il professore, era la missione più dura e difficile che le avevano mai affidato, nelle sue mani vi era il futuro di tutti loro, dei suoi amici più cari, della sua famiglia, non avrebbe mai detto di no, già nel suo cuore si era rassegnata e aveva preso la sua decisione.
- Professore, quando devo partire? - Tutti la guardarono sconvolti, non pensavano che avrebbe deciso così rapidamente, soprattutto Joe era scioccato e sconvolto.
...
La partenza di Françoise era stata fissata tra due settimane, doveva sbrigare qualche di pratica burocratica, organizzare una partenza così lunga non era affatto facile.
Era sdraiata sul suo letto e pensava, da quando "aveva deciso" il suo futuro, non faceva altro che pensare, riflettere, ipotizzare, il suo cervello era in funzione 24 ore su 24, anche mentre dormiva pensava, la sua vita era stata una continua rivoluzione, dopo la conversione era andata a vivere in Giappone ma periodicamente viaggiava per le varie missioni, aveva visitato tutto il mondo, da questo punto di vista era fortunata... forse... rare volte si erano trattati di viaggi di piacere. Era cresciuta in Europa, a Parigi e aveva vissuto una minima parte della sua vita lì, aveva assorbito abitudini, modi di pensare europei poi all'improvviso si ritrovò nella parte opposta del mondo, nuove abitudini, stili di vita, anche se il suo modo pensare e comportarsi era comunque rimasto europeo. Ed ora... nuova rivoluzione, tutto da rifare, per quanto tempo? Non lo sapeva neanche lei, dipendeva dal suo impegno, dalla difficoltà degli studi, certo non avrebbe mai accettato se non si fosse sentita portata per quelli tipo di indirizzo, in quegli anni aveva spesso affiancato Gilmore negli interventi sui suoi compagni, nelle varie sperimentazioni, si era accorta che negli ultimi tempi il dottore, le chiedeva spesso il suo parere su qualche medicina o nuovo tipo di farmaco, ma nella sua mente non si era mai affacciata l'ipotesi che lui in realtà stesse tastando il terreno per una sua carriera in medicina.
Ogni pensiero che faceva, riflessione o progetto andava poi a finire su lui, già il suo eterno e tortuoso amore per Joe. Da quando aveva deciso di partire, lui e Jet erano cambiati, erano più freddi e distanti, soprattutto Jet, sembrava quasi offeso della sua decisione o forse lo era per come erano andate le cose dopo il loro "fidanzamento". Ma il cruccio maggiore era Joe, le rivolgeva la parola solo per necessità, certo era sempre gentile ma la evitava e questo lei lo aveva percepito subito. Si alzò di scatto e reagendo d’impulso, si diresse verso la sua stanza, avrebbe chiarito, prima di partire, voleva sapere…
Joe mi ami? Aspetterai il mio ritorno? Beh, due anni sono tanti ma ci potremmo incontrare periodicamente a metà strada! Io ti aspetterò se tu vorrai!
Questi erano i discorsi mentali che si fece mentre si dirigeva nella stanza di Joe, bussò.

Joe sdraiato sul suo letto rifletteva.
Erano trascorsi alcuni giorni dalla decisione di Françoise di partire, quanti pensieri affollati nella mente! Non se l'aspettava mica che decidesse così rapidamente, eppure lui lo sapeva meglio di chiunque altro, Françoise aveva un carattere forte, una tenacia da fare invidia a chiunque e un forte senso di responsabilità, sicuramente è stato per quel suo senso di abnegazione di se stessa per aiutare gli altri che l'aveva portata a decidere di sconvolgere la sua vita in maniera così repentina, questa volta neanche l’ amore per lui l'aveva fatta tentennare. Sarebbe andata lontana, per molto tempo... questo cosa avrebbe cambiato nel loro rapporto?
Sentì bussare alla porta. Capì subito chi era... uno dei ragazzi sarebbe già entrato.
- Entra Françoise! –
- Non sapevo che fossi dotato anche tu di una super vista! - Françoise entrò tesissima nella stanza di Joe, neanche la sua battuta aveva sciolto il nervosismo che si era impadronito di lei, gli avrebbe parlato chiaramente, aveva deciso. Lui si era alzato e avvicinato a lei.
La ragazza alzò il viso e lo guardò dritto negli occhi, era determinata a mettere un punto a quella situazione, costi quel che costi.
- Joe, io ti amo... –
Ecco la prima parte del piano è andata... ora tocca la parte più difficile.
- … Penso che non sia un mistero per te, non lo è per nessuno in questa casa... io... io... vorrei sapere... voglio sapere se tu... –
La sua voce si era fermata, doveva fare un altro piccolo sforzo e chiederglielo, che ci voleva?
- Tu mi ami?
Ecco! Finalmente ce l'ho fatta... uff... gli studi di medicina saranno una passeggiata in confronto a quello che ho dovuto affrontare adesso!
Ora voleva una risposta chiara, semplice e... affermativa... possibilmente!
Non si aspettava una domanda così a brucia pelo! E ora cosa le avrebbe detto? La verità? Lei lo guardava con quegli occhioni così limpidi e speranzosi...
- No, Françoise non ti amo! -
Le sembrò che si fosse aperto l'inferno sotto i suoi piedi, voleva sparire, iniziò a piangere, lì davanti a lui che la guardava con quello sguardo impassibile...
Stronzo... bastardo... che scema… che stupida... ma come mi è venuto in mente di dirti che ti amo?
- Franç... - non riuscì a finire ciò che voleva dire, lei era scappata piangendo disperata dalla stanza... si rinchiuse nella sua camera a chiave.
Le lacrime iniziarono a scendere contro la sua volontà, non poteva dirle che l'amava da morire, che la desiderava da impazzire e la voleva accanto a sé per tutta la vita... se le avesse detto questo, lei non sarebbe più partita e avrebbe rinunciato ad un'occasione unica per il suo futuro e per quello dei suoi compagni, dovevano sacrificare il loro amore per il bene della squadra, per il bene di tutti loro, stava facendo soffrire la donna che amava e che non avrebbe mai voluto veder piangere, lui che avrebbe dato la sua vita per lei era la causa principale della sua sofferenza. Si sedette a terra con la schiena appoggiata ad un lato del letto, si portò le mani al viso e pianse.
- Françoise perdonami... perdonami... - Ripeteva tra i singhiozzi.
Fu una notte molto lunga per entrambi.
Da quella sera, lei non gli rivolse più la parola, uno sguardo, un cenno, era come se fosse inesistente, un fantasma. Tutti notarono quel cambiamento improvviso nel loro rapporto, Françoise era sempre stata molto amabile con Joe e tutti bonariamente lo invidiavano, Gimore fu colui che rimase più colpito dal quel repentino cambiamento della ragazza, era successo qualcosa ma non sapeva, era stato a stretto contatto con la ragazza negli ultimi giorni e lei non gli aveva raccontato niente e certamente non avrebbe ottenuto notizie dal ragazzo, sempre così chiuso e restio nel parlare. Convocò Jet nel suo studio.
- Jet immagino che neanche tu sappia cosa sia successo tra quei due? -
Jet scosse la testa per dare conferma alle supposizioni del professore.
- Accompagnerai Françoise a San Diego, non voglio che parta da sola ed io non posso ancora affrontare un viaggio così lungo, tu sei il più adatto a distrarla ed accompagnarla in questa sua nuova e importante missione, avevo pensato di dirlo a Joe, così avrebbero trascorso un po’ di tempo da soli, ma a quanto pare è meglio tenerli lontani e adesso ne avranno l'occasione. Avranno un lungo periodo per riflettere e decidere. –
Il professore si accarezzava il mento con le mani mentre parlava, il suo discorso era riferito più a Joe, sapeva che Françoise non aveva bisogno di chiarimenti dei suoi sentimenti, ma forse questo lungo viaggio le avrebbe dato l'occasione di rifarsi una vita e di allontanarsi dagli spettri di Joe, sapeva di fare dei pensieri non molto simpatici nei confronti del ragazzo, ma d'altronde, si era scavato la fossa da solo! Ed era stufo di vederla soffrire, a dire il vero tutti erano stanchi degli umori di quel ragazzo!
Jet fece una faccia strana a quella richiesta del dottore.
- Cosa c’è che non va? Non vuoi accompagnare Françoise? –
- No, dottore l’accompagnerò volentieri. –
- Allora perché hai un’espressione così strana? –
- Veramente dopo la rottura del nostro “fidanzamento”, io e Fran ci siamo un po’ allontanati ma forse questo viaggio sarà l’occasione per ripristinare i nostri buoni rapporti. Stia tranquillo. - Jet si alzò e uscì dallo studio di Gilmore dirigendosi direttamente nella stanza della ragazza.
Dato che dobbiamo trascorrere tanto tempo insieme e da soli, quanto vale chiarire subito la questione.
Bussò.
- Sono Jet posso entrare? -
- Certo, entra pure. -
- Ciao, sono appena stato da Gilmore, mi ha chiesto di accompagnarti a San Diego. – La guardò attentamente per capire la sua prima reazione alle sue parole.
La ragazza era stupita di ciò, pensava di partire da sola, in fondo non era la prima volta che affrontava un viaggio così lungo senza compagnia.
- Prima di partire però, volevo dirti una cosa. –
Françoise osservava Jet in silenzio.
- Non stare lì muta a guardarmi come se fossi matto! Vuoi sapere cosa ho da dirti? – Jet era nervoso e quel suo mutismo lo agitava ancora di più.
Lei rimase ancora in silenzio per qualche secondo, poi all’improvviso lo abbracciò e affondando il viso nel petto di Jet, tra le lacrime gli disse: - Scusa Jet, io sono solo una stupida, ti voglio bene ma solo come un amico, mi dispiace davvero tanto, di tutto! – I suoi singhiozzi non le permisero di continuare. Jet la strinse forte tra le sue braccia, provava una tenerezza infinita per Fran. – Sei una sciocchina, non hai nulla da farti perdonare. –
Le alzò il bel viso rigato dalle lacrime e dolcemente le disse: - Non devi piangere, basta lacrime! – Con le dita le asciugò le lacrime che scendevano sul volto.
- Adesso ascoltami, ci siamo presi un gran bello spavento con Gilmore, questo ci ha tutti destabilizzati ma ora tutto deve tornare come prima, capito? – Jet le sorrideva. Fran fece un leggero cenno affermativo e poi gli sorrise a sua volta.
– Amici come prima? – La mano di lei si tese verso quella di lui ma Jet l’attirò a sé e l’abbracciò. – Amici come prima, significa che ora posso di nuovo abbracciarti a tradimento, capito? –
Françoise si lasciò stringere dalle braccia protettive e calde del suo amico Jet, confortata dall’aver ritrovato almeno lui sulla sua strada.

Salutò tutti i suoi cari amici abbracciandoli calorosamente, all'aeroporto di Narita avevano già chiamato per l'imbarco per New York, diede un bacio sulla fronte al piccolo Ivan, strinse forte a sé il professore e si incamminò al gate dove Jet l'aspettava.
- Françoise, Françoise... aspetta aspetta!!!!!! -
La ragazza si girò e vide Joe che gli correva incontro, non era presente al momento dei saluti e pensava che non sarebbe fatto vivo... invece…
Joe la raggiunse e la strinse a sé, non sentì però le braccia di lei rispondere a quell'abbraccio, si staccò da lei e la guardò in volto, era inespressivo, gli occhi di ghiaccio lo fissavano.
- Fai buon viaggio... -
Lo sguardo freddo della ragazza gli bloccò le parole in gola, lei lo guardò in faccia e senza proferire parola se ne andò via... via da lui...
...
Il viaggio sembrò infinito, Jet cercò invano di attaccare discorso più volte ma comprese che la sua compagna di viaggio non era in vena di starlo a sentire, decise quindi di lasciarla ai suoi pensieri.
Arrivarono a New York e presero la coincidenza per San Diego.
Arrivarono al centro ricerche nel tardo pomeriggio, erano entrambi sfiniti, ad attenderli c'era il professore Skinner, fidato amico e collega di Gilmore.
- Benvenuti, io sono Gabriel Skinner. -
I due ragazzi si presentarono all'uomo che li accolse, aveva all'incirca la stessa età di Gilmore con meno capelli bianchi, un viso molto dolce e paterno, Françoise si sentì subito a suo agio con quell'uomo.
- Penso che siate troppo stanchi per visitare il centro, per stasera sarete miei ospiti, domani tu Françoise potrai trasferirti nell’ala del centro adibita all’ospitalità degli studenti e tu Jet potrai restare da me tutto il tempo che vorrai.
I ragazzi annuirono, gli erano molto riconoscenti.

 

CAPITOLO 5

I ragazzi erano infinitamente riconoscenti al professore Skinner, erano davvero desiderosi di una doccia e di fare una lunga dormita.
Il mattino successivo il professore Skinner fece loro visitare il centro ricerche, era una struttura molto grande, si trovava lontano dalla città, a pochi km dalla spiaggia, infatti la brezza marina si sentiva anche lì e questo ricordava a Françoise la casa sulla scogliera... un pò di nostalgia si impadronì di lei, avrebbe dovuto abituarsi a tutto quello, non aveva scelta, teneva lo sguardo basso e Jet se ne accorse, si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.
- Vedrai che il tempo passerà velocemente e tornerai presto a Tokio. - Le aveva letto nel pensiero.
La ragazza lo guardò riconoscente di quelle parole, si sentiva spaesata e troppe responsabilità sulle spalle, sarebbe davvero stata capace di rendere orgogliosi di lei il dottore Gilmore e i suoi amici?
- Basta che non ti darai arie da dottoressa quando tornerai! -
Françoise sorrise alla battuta dell'amico.
- Beh, potresti essere la mia prima cavia e sottoporti alla prima visita appena tornerò! -
- Uhm, l'idea di farmi visitare dalle tue manine non mi dispiace affatto! - Gli rispose con un bel sorrisino malizioso.
- Jet! Sei sempre il solito! - Rise di cuore, era riuscito a farla distendere un attimo.
L'intera mattinata trascorse visitando i vari reparti del centro, pranzarono nella mensa e si diressero all’edificio che avrebbe ospitato la ragazza durante i suoi studi .
L'edificio era distaccato ed era poco distante dalla sede centrale, suddiviso in quattro piani, due per le studentesse e due per gli studenti che alloggiavano in piccoli appartamenti arredati per accogliere due persone, ognuno aveva la propria camera e un bagno personale, una piccola cucina e un salone in comune. Vi era tutto il necessario per poter pensare solo allo studio.
- La tua compagna di stanza è americana, proviene all'Ohio, ha vinto una borsa di studio ed è qui solo grazie alle sue capacità, sapete questo è pur sempre un centro privato, la retta non è accessibile a tutti ma noi offriamo la possibilità agli studenti più bravi di tutto il mondo ma senza mezzi, di poter studiare con i migliori professori e ricercatori, tu sei stata accettata grazie all'amicizia che lega molti di noi al caro Gilmore, non ha mai voluto un compenso per le sue ricerche e noi per ripagarlo abbiamo subito accolto la sua richiesta e sono sicuro, signorina Arnould che sarà all'altezza delle nostre e sue aspettative. -
Si fermarono davanti ad una porta e bussarono.
Aprì la porta una ragazza bionda e sorridente.
- Buon giorno professor Skinner. -
- Buon giorno a lei signorina Mayer, le presento la sua nuova compagna di stanza, mamoiselle Arnould Françoise. -
Le due ragazze si sorrisero e si diedero la mano, ebbero subito simpatia l'una per l'altra e capirono in quell'istante che insieme si sarebbero trovate benissimo.
- Lui è Jet Link, un mio amico- Françoise presentò il suo accompagnatore fino ad allora rimasto in disparte.
- Io sono Loorna, piacere di conoscerti! -
- Bene, io vi lascio alla guida della signorina Mayer, si occuperà di lei, da questo momento, frequenterete lo stesso percorso di studi per cui domani potrà presentarsi a lezione con lei -
Françoise e Jet salutarono il professore Skinner, Loorna li invitò a visitare il piccolo appartamento e poi a sedersi per bere qualcosa insieme.
- Françoise, io andrei a prendere le tue valigie mentre tu continui a chiacchierare con la tua nuova amica -
- Grazie Jet, sei sicuro di non aver bisogno di aiuto? -
- No, ci vediamo fra un pò, a dopo! -
Le due ragazze rimaste sole, si osservarono a vicenda, entrambe notarono una certa somiglianza fisica l'una nell'altra, entrambe bionde, Loorna un pò più scura, color miele, pelle chiara e stessa altezza , entrambe avevano lineamenti del viso dolci e rassicuranti, un'unica cosa le differenziava... Loorna aveva delle forme più morbide di Françoise, aveva delle curve accentuate, un bel seno e un bel corpo curvilineo, di quelli che di certo non passano inosservati, rispetto alla gracile figurina della ragazza francese...
- Mi sembra di capire che sei francese, ma sapevo che venivi dal Giappone... mi aspettavo una ragazza dai tratti orientali a dire il vero! -
- E' una storia molto lunga, magari qualche volta te la racconterò... comunque sono di Parigi! Ho vissuto lì fino a 19 anni, poi... ehmm... poi... per motivi non legati alla mia volontà mi sono trasferita a Tokio... - Non aveva il coraggio di guardare quella ragazza in volto e raccontare cosa le era successo, era troppo assurda la storia della sua vita, chissà cosa avrebbe pensato quella sconosciuta sapendo di aver un cyborg come coinquilina!
- Non ti preoccupare di tempo per conoscerci ne avremo tanto... e poi che importanza ha da dove vieni e dove hai vissuto! La cosa più importante nella vita è quello che si è veramente, quello non cambia in nessun luogo si sia cresciuti o vissuti. - Loorna aveva capito che la sua nuova amica era in difficoltà, l'abbracciò e continuò:
- So già che saremo inseparabili, Françoise, tu sei speciale, l'ho capito appena ti ho vista... sono davvero felice di averti come mia compagna di stanza e di studi! - Françoise ricambiò l'abbraccio di Loorna e pensò che forse non sarebbe stato così tanto male allontanarsi dalla base con tutti quegli uomini per casa!
Jet arrivò con i bagagli, li sistemarono nella camera della ragazza e andarono a cena fuori tutti e tre insieme. Il ragazzo aveva subito apprezzato fisicamente, la bella coinquilina di Françoise, quella sera ebbe modo di apprezzarne anche la sua giovialità e freschezza, era una ragazza allegra come la sua amica, ma più espansiva, era truccata in modo più accentuato e si mostrava più femminile in certi aspetti rispetto a Françoise, sempre con un trucco quasi impercettibile e vestita in modo sobrio. Era proprio contento, si sarebbe trovata bene a vivere con lei, inoltre aveva subito notato l'intesa che era nata tra le due, si conoscevano da appena qualche ora ma parlavano come se fossero state amiche da anni.
Piccola Fran, ti farà bene stare lontano da tutti noi e soprattutto da Joe, goditi questi mesi di novità e cerca di vivere a pieno la tua giovinezza, hai già perso abbastanza di ciò che una ragazza normale dovrebbe vivere alla tua età, ti auguro con tutto il cuore di essere felice qui e di trovare la tua strada anche se questo ti porterà lontano da noi... da me...
Jet era assorto nei suoi pensieri e non si accorse che Françoise lo stava chiamando.
- Ehi Jet! Mi senti? - Gli passò una mano davanti agli occhi.
- Oh, si scusa, stavo pensando a come organizzare il mio rientro. - Mentì.
- Noi siamo stanche vorremmo tornare a casa ma se tu vuoi rimanere fai pure. -
- No, sono stanco anch'io, vi accompagno a casa e andrò a dormire. -

Françoise distesa nel suo novo letto, guardava il soffitto, non riusciva dormire troppi cambiamenti in breve tempo e poi le tornarono n mente quelle parole " No, non ti amo".
Basta, mi ero promessa di non pensarci più.
Le bruciavano gli occhi, tentò di non piangere ma alla fine si abbandonò ad un pianto un pò liberatorio, un pò nostalgico. Quando si fu calmata disse sottovoce: - Joe Shimamura giuro che ti estirperò dal mio cuore, non piangerò più per te! Mai più! - Con quelle parole nella mente e nel cuore si addormentò.
Il mattino si alzò e si sentiva una ragazza diversa, piena di speranze per il suo nuovo futuro e fiduciosa che tutto sarebbe andato bene.
Mi getterò nello studio così non avrò modo di fare "cattivi" pensieri!
In cucina era già pronta la colazione che le due ragazze consumarono insieme, Loorna le descriveva in linea generale le aule, i professori, la sua vita di studentessa.
- E' ora di prepararci e andare, mezz'ora ti è sufficiente? Pensi di riuscire a sistemarti in così poco tempo? -
Françoise arrossì di vergogna. - Beh.. veramente io sarei già pronta!-
La ragazza la osservò, era vestita in modo un pò troppo serio per una ventitreenne, senza un filo di trucco, capelli semplicemente sciolti sulle spalle... no... no... così non andava...
- Vieni in camera mia, ti presterò qualcosa di più... - Non voleva offendere la sua amica per come era vestita.
- ...Come dire ...adatto alla situazione! Non devi mica laurearti oggi! E appena sarà possibile andremo a fare shopping per comprare qualcosa di più fresco e sbarazzino! -
Uscirono di casa in ritardo, non era stato facile trovare qualcosa che stesse bene a Françoise, le stava tutto largo, alla fine riuscirono ad adattare un abitino rosa con una bella cintura che le stringeva la vita e un l'imbottitura in silicone nel reggiseno aveva risolto il problema del ridotto decolté della parigina, aveva un velo di trucco e i capelli legati in una coda, si sentiva bene, si sentiva una normale studentessa, per la prima volta dopo anni si sentiva una ragazza qualsiasi, una bella ragazza moderna e a passo coi tempi... non la monaca di clausura che era a diventata senza accorgersene vivendo con un gruppo di uomini combattenti.
Loorna presentò la sua amica a tutti i suoi conoscenti, quella mattina avevano già seguito una lezione importante, Françoise doveva a poco a poco farsi uno specchietto del suo piano di studi dell'anno in corso,  far incastrare le lezioni di teoria con quelle di pratica, in più doveva pensare al recupero delle materie degli anni da recuperare per le quali si tenevano delle lezioni di recupero la sera, presiedute dagli studenti prossimi alla laurea con la supervisione dei professori.
La sera riuscì a vedere Jet per salutarlo, infatti sarebbe partito il giorno dopo per New York dove sarebbe rimasto qualche giorno e poi sarebbe tornato a Tokio per rassicurare tutti che la loro compagna era in buone mani.
Iniziò così per Françoise una nuova missione, la sua coinquilina fu per lei un punto di riferimento importante, trascorrevano insieme tutto il tempo libero e quando potevano studiavano insieme, Loorna aveva una mente brillante e aiutò parecchio la sua amica nella preparazione alle discipline da recuperare. Con il tempo il loro rapporto si fece sempre più affiatato, le due amiche si fidavano ciecamente l'una dell'altra, erano entrambe dedite allo studio ma non trascuravano i divertimenti e i ragazzi... per Françoise fu come riscoprire la vita, iniziò a dedicare sempre più tempo alla cura della sua persona e abbigliamento, era diventata una ragazza come tutte le altre...
All'inizio non le fu facile imparare a convivere con una donna, abituata ad avere solo uomini per casa, si era dimenticata della libertà di fare colazione ancora in pigiama, girare per casa con la sola asciugamano che la copriva, passare da una stanza all'altra con solo la biancheria intima senza preoccuparsi di chi potesse incontrare in casa... erano tutte piccole e forse insignificanti libertà che lei giorno per giorno riscopriva e ne godeva. Loorna l'aiutò molto in tutto questo, con dolcezza e con tatto cercava di farla aprire un pò di più ogni giorno, di farla uscire da quella prigione piena di pudore e vergogna in cui si era rifugiata per anni. Non c'era stato bisogno che Françoise le spiegasse perché lei non indossava gonne corte o vestiti attillati, perché era abituata ad uscire dalla sua camera sempre vestita con sobrietà, perché non si truccava mai... aveva capito che la sua amica aveva un passato difficile in cui era stata trascinata con la forza e aveva dovuto dimenticare cosa significasse essere femminile, attraente e sensuale. No, Françoise non aveva potuto essere una donna come le altre ma ora si stava riprendendo tutta la sua rivincita, la sua vita era ormai diversa, e lei era così cambiata dalla Françoise che viveva alla base che stentava a riconoscersi nelle vecchie foto, restava sempre la sua purezza d'animo, generosità, sincerità e voglia di aiutare gli altri ma dentro sapeva di essere ormai cambiata, quei pochi mesi lontano dalla base erano stati la sua rinascita.

 

CAPITOLO 6

- Allora Fran sei pronta?- Era stanca di aspettare la sua amica perennemente in ritardo.
- Un minuto e arrivo devo chiamare i ragazzi prima di uscire se no mi tormenteranno sul cellulare! -
Ogni sera Fran faceva avere sue notizie ai suoi amici alla base e li aggiornava della sua vita e studi, a volte era così impegnata con lo studio che mandava un sms ma erano già tre sere di fila che mandava solo messaggi quindi voleva fare una video chiamata attraverso Skype. Inviò la richiesta e aspettò qualche secondo, c'era sempre qualcuno pronto a risponderle...
- Ehi! Bella fanciulla, credo che tu abbia sbagliato a videochiamare non ti conosco! -
- Dai Jet non fare il solito buffone! -
- Ma è vero! Chi sei? Che fine hai fatto fare alla piccola Françoise? Tu sei il suo alter ego? -
- Jet, passami il professore? - Disse con un tono un pò di rimprovero ma ridendo.
- Mi dispiace ma ti dovrai accontentare di me, Albert, Punma e Joe, sono tutti fuori compreso Gilmore -
Albert e Punma si avvicinarono per salutarla, Joe rimase seduto sul divano... era capitato che alle sue telefonate avesse risposto lui e la ragazza era sempre stata fredda e distante, lo salutava solo per educazione ma chiedeva subito di poter parlare con qualcun'altro.
- Va bene, poi allora lo richiamo dovevo riferirgli un'informazione da parte di un professore, voi tutto bene?-
- Noi si, tutto ok, invece tu così agghindata dove dovresti andare? -
La ragazza sorridendo rispose : - Così agghindata come dici tu... vado ad un addio al nubilato! -
- Capisco roba forte allora... fusti in perizoma e oggettini sconci... le conosco queste feste e a dire il vero non  sono proprio contento che tu ci vada! Sei troppo piccola per certe cose! - Gli disse Jet con tono semiserio prima di scoppiare a ridere.
- Come ti ho detto prima sei un buffone... - Gli fece la linguaccia - ... Non ci sarà niente di tutto questo! E’ una festa tra sole ragazze! -
- Bene allora ci mandi qualche foto delle tue amiche? -
- Albert ti ci metti pure tu? Niente foto! Adesso devo proprio andare baci! - Baciò il palmo della mano e mandò loro un bacio strizzando l'occhio.
- Mi raccomando signorina... fai la brava! - Lo schermo del pc si oscurò.
- La signorina se la sta spassando, feste, mare, concerti!- Disse Albert sorridendo compiaciuto.
- Già hai ragione sembra felice e diversa... non solo nel modo di vestire e truccarsi, sembra proprio diversa nell'animo -
- E' bravo il nostro Punma neanche a lui è sfuggito il vestito succinto della parigina! -
- Ma che dici Jet! - Punma era imbarazzato, era impossibile non notare il cambiamento di Françoise, aveva ragione il ragazzo il suo cambiamento non era stato solo esteriore ma soprattutto il suo comportamento era diverso, era molto più espansiva, meno pudica e più sicura di sé. I ragazzi si voltarono verso Joe che era rimasto sempre in disparte ed ebbero il medesimo pensiero "era stato forse un bene averla allontanata da lui" .
Joe dal suo canto soffriva in silenzio per quella dannata situazione, vi si era cacciato lui di sua spontanea volontà ed ora ne pagava le conseguenze solo che non si aspettava di soffrire così tanto per la sua indifferenza, si accorse di come in quegli anni si era alimentato di quei sorrisi sinceri, parole e sguardi, ritrovarsi all'improvviso senza niente di tutto ciò fu come vivere il vuoto.

- Eccomi! possiamo andare. -
- Wow! Sei meravigliosa questo vestito ti sta benissimo, sei stata rimproverata da Jet per il tuo abbigliamento?-
- Non proprio... ma non è passato inosservato! - Disse con un sorrisetto malizioso.
- Vedrai che non passerà inosservato neanche stasera! -
Spensero le luci e uscirono per vivere la loro serata da giovani donne.

Trascorsero i mesi, lo studio si rivelò molto più impegnativo del previsto, dovette abbandonare la sua abitudine di dedicare qualche ora alla danza e per tenersi in forma si era lanciata in altre attività sportive meno impegnative, spesso la mattina presto con Loorna andava a correre, era un modo per aiutare la sua amica a smaltire il peso in più che si accumulava stando troppe ore sedute a studiare, la sua amica aveva purtroppo la capacità di ingrassare anche con l'aria che respirava e così per aiutarla Fran la allenava con lunghe corse o nuotate nell'oceano. Era una delle cose che più apprezzava della sua nuova vita, l'oceano a portata di mano, con spiagge meravigliose e attrezzatissime, le due ragazze scendevano in spiaggia a qualsiasi ora, bastava percorrere qualche metro a piedi per ritrovarsi sulla sabbia calda e fine. Era come un rituale il loro, quando erano stremate dallo studio si recavano in spiaggia e facevano il bagno, giocando e spruzzandosi acqua l'un l'altra.

Un anno dopo...
- Chi ci verrà a prendere? -
- Jet. Mi ha detto che sarebbe stato puntuale... ma credo che ormai non ci siano più speranze che venga in orario! - Françoise guardò l'orologio era in ritardo di mezz'ora!
Dannazione, ma proprio oggi dovevo bucare la ruota! Le ragazze saranno furiose! Jet si guardò attorno per individuare due figure bionde...

 

CAPITOLO 7

Eccole lì! Forse! Ma sono loro? Ma è Fançoise quella lì?
Jet era dubbioso non credeva possibile che quella ragazza bionda con quella mini gonna così mini fosse proprio lei... ma più si avvicinava più ne aveva conferma...era lei! Indossava una mini di jeans, stivali estivi color crema, una canotta marrone, i capelli erano legati in una coda perfetta e degli orecchini grandi e penzolanti! Ebbe conferma che non si sbagliava nel momento in cui la ragazza lo scorse tra la folla e alzò il braccio in cenno di saluto per farsi notare.
- Jet! Che bello vederti! - La ragazza gli saltò al collo e l'abbracciò affettuosamente, gli diede un sonoro bacio sulla guancia. - Ti ricordi di Loorna vero?- Disse indicando la sua amica.
- Certo, benvenuta a Tokio, Loorna!- Allungò la mano e salutò la ragazza che ricambiò con una stretta di mano calorosa.
- Scusate il ritardo ma ho forato una ruota -
- Non ti preoccupare è tutto a posto, andiamo? Sono impaziente di rivedere tutti! Soprattutto il piccolo Ivan!-
Durante il viaggio le ragazze raccontarono brevemente a Jet del loro viaggio in aereo e soggiorno a Parigi, Françoise era rimasta nella sua terra natia per due settimane per rivedere i genitori e il fratello e colse l'occasione per invitare la sua nuova amica e farle visitare Parigi, città che l'americana non aveva mia visto.
Arrivati base la ragazza scese dall'auto e corse dentro per salutare i suoi cari amici, c'erano tutti, felici di rivederla, Gilmore si commosse per la gioia di ritrovarsi con la sua bambina, ad Ivan furono riservati tanti baci e abbracci.
- Lei è Loorna, mia coinquilina e amica! - Disse appena finirono i saluti.
- Piacere di conoscervi tutti e grazie per l'ospitalità dottore Gilmore. Françoise mi ha detto che sono poche le persone che hanno la possibilità di soggiornare alla base. –
La ragazza fece un inchino tipico della tradizione giapponese come le aveva spiegato la sua amica, voleva assolutamente dimostrarsi grata dell'occasione che le era stata concessa anche perché durante la loro permanenza Gilmore avrebbe dato loro delle delucidazioni su alcuni concetti e avrebbe avuto anche la possibilità di lavorare fianco a fianco ad uno dei professori più preparati nel ambito della cibernetica.
Interruppe i saluti Chang. - Sarete affamate che ne dite di cenare? Ho preparato una cenetta con i fiocchi per il tuo ritorno- Disse rivolgendosi all'amica.
Le due ragazze si guardarono in viso all'unisono risposero: - Stiamo morendo di fame! -
- Ti faccio strada, Loorna, giusto?- Albert accompagnò la ragazza nella sala da pranzo. 
- Puoi sederti qui Loorna accanto a Françoise. -
Il posto assegnatogli era quello di Joe che da sempre sedeva accanto a lei, aveva notato subito l'assenza del ragazzo ma ricacciò subito il pensiero indietro.
Mi sono promessa che non sarebbe cambiato nulla, l'ho allontanato dai miei pensieri in questi mesi, devo continuare così, magari se resterà via per tutto il mio soggiorno sarà meglio... No, non è vero... vorrei vederlo almeno per un attimo, solo per capire se veramente il mio cuore ha trovato pace oppure è stata la lontananza ad illudermi, in fondo, era facile non pensarlo, impegnata con lo studio tutto il giorno...
Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse che Loorna le stava parlando.
- Allora Fran? Mi rispondi? -
- Scusami, sarà il fuso orario...ehm, cosa mi hai chiesto? -
L'amica la guardò dubbiosa sul fatto che le avesse detto la verità.
- Hai chiamato tutti per dire che siamo sane e salve!-
- Ho solo fatto alcuni messaggi ed ho chiamato i miei genitori, più tardi chiamerò...-
- Ecco a voi ragazze e buon appetito! - Il cuoco di casa mise davanti ai loro occhi due piatti colmi di delizioso cibo cinese e le loro narici si inebriarono tanto di tale buon profumo che iniziarono subito a mangiare dimenticando il loro discorso.
- Era tutto delizioso, grazie Mr Chang! - Esclamò la ragazza americana a fine cena.
- Oh, nessuno mi aveva mai chiamato Mister, grazie Miss Loorna, è un piacere cucinare per chi apprezza l'ottima cucina di casa mia. -
- Sarete stanche, la tua stanza Françoise è pronta, con il tuo permesso l'ho areata tutto il giorno e tolto un pò di polvere -
- Grazie Bretagna, sei stato molto gentile -
- Siete sicure di voler condividere lo stesso letto? Potrei lasciare la mia camera e dormire in quella di Joe, non credo che sia un problema per lui - Propose Albert.
A quelle parole Françoise ebbe un tuffo al cuore.
Quindi non è in casa e a quanto pare sarà via per tutto il mio soggiorno.
- No, stai tranquillo, per noi non è un problema condividere la camera.-
- Già... dovrei sopravvivere, condividiamo l'appartamento e sono ancora viva! -
- Loorna ma che dici? Non stai bene con me? - Françoise la guardò con sguardo severo e portandosi le mani ai fianchi.
- Ci sto bene fino a quando non ti viene la fissazione dell'ordine, Miss perfezione! Vuole sempre tutto al proprio posto... guai a lasciare una giacca sul divano o un paio di scarpe in bagno! -
- Beh, ogni cosa ha un proprio posto perchè lasciare in giro ciò che può essere subito riposto in ordine! -
- Magari perché non hai voglia di sistemare le tue cose dopo che hai sgobbato tutto il giorno all'università e poi non muore mica nessuno se lasci un pantalone sulla sedia o un libro sul piano della cucina - Rispose la sua amica ironicamente.
- Non muore nessuno è vero...fino a quando non trovi quello che ti serve e mi fai impazzire per cercarlo! -
- Capita di perdere le cose! Tu non perdi mai niente? Miss perfezione! - Rispose con tono stizzito.
- No! Io non perdo mai niente! E lo sai! Tengo sempre tutto in ordine e ciò mi facilita la vita! -
- No l'ordine ti annoia la vita! Fran sei troppo precisa e meticolosa nelle tue cose, tu non perdi mai niente, non ti godi la vita abbastanza, non bevi, non fumi ... sei noiosa da morire! -
- Io non sono noiosa, devo pensare allo studio non ho il tempo per giocare a fare l'adolescente, strega!-
- Strega a me? Come ti permetti, brutta befana!-
I ragazzi e il dottore assistevano silenziosi a quella scena, senza parole, non avevano mai visto la loro amica litigare con nessuno, era sempre stata una ragazza pacifica e docile.
Le due ragazze si guardavano in cagnesco ed erano l'una di fronte all'altra, all'improvviso scoppiarono entrambe a ridere e si abbracciarono.
- Scusa Fran non penso che tu sia noiosa e strega! -
- Scusami tu, lo sai che ti voglio bene, befana! -
- Anch'io te ne voglio tanto -
- Ahi! Mi hai dato un pizzicotto! -La ragazza francese contrasse il viso in una smorfia di dolore e si portò una mano al fianco destro massaggiandolo.
- Tu mi dato della befana, due volte...è il minimo di ciò che ti meriti, strega! -
- Bene, credo che dopo questo spettacolo possiamo anche andare a dormire... non fateci caso discutiamo sempre così.- Disse rivolgendosi ai suoi amici. - Se per caso domani mattina non ci dovreste vedere arrivare per colazione, veniteci pure a cercare in camera, potremmo esserci uccise a vicenda!- Concluse ironicamente.
- Good night! -
- Buona notte ragazzi! -
Si avviarono verso la camera di Françoise continuando a discutere.
- La doccia la faccio prima io! -
- Stai scherzando così io la farò domani mattina, l'ospite ha la precedenza, dove l'hai lasciata la buona educazione? -
- Va bene... stavolta hai ragione ma non metterci troppo tempo, ho sonno! -
Il dottore e suoi ragazzi rimasero in silenzio per ascoltare il più possibile la loro nuova buffa discussione.
- A quanto pare avremo un pò di movimento e animazione, in questi giorni! - Disse Jet sorridendo.
- Già quelle due sono come cane e gatto, ci divertiremo! -
- Albert non so se ci sarà da divertirsi, speriamo che non arrivino alle mani! -
- Buona notte a tutti, e stai tranquillo Bretagna, non si picchieranno non l'hanno fatto finora!-
- Tu che ne sai Chang? -
- Andate a dormire e state tranquilli, la nostra Françoise non è mai stata tipo da picchiare qualcuno anche quando ne ha avuto un motivo ben valido... non l'ha fatto! - Gilmore congedò tutti con quella frase allusiva…

 

CAPITOLO 8

Il mattino seguente un'abbondante colazione diede il buon giorno alle ragazze.
- Grazie Mr Chang, è stato gentile da parte sua prepararci una colazione tipicamente americana. -
Loorna era davvero entusiasta del gustoso cibo preparato dal cinese, il cibo era sempre stato un suo punto debole e non riusciva facilmente a rinunciarci, creandole spesso dei problemi con la bilancia e la sua coinquilina...
- Chang sei stato davvero cortese ma da domani ci penseremo da sole, non vogliamo costringerti a stare in cucina a cucinare cibo americano, anche perché io e Loorna siamo un pò ingrassate in queste ultime settimane e dovremmo iniziare a ridurre le calorie. - Mentre parlava guardava la sua amica sul cui viso si era formata un'espressione poco convinta e un pò irritata.
- Parla per te! T i sei messa fare la mia dietologa adesso! Io non sono a dieta, fin quando sarò in vacanza voglio gustarmi tutto il buon cibo che mi verrà offerto... anzi per ringraziarti Chang mi piacerebbe poter cucinare  per tutti voi una sera, con l'ausilio della mia "cara" coinquilina nonché dietologa a tempo perso! - Rispose acida l'americana.
- Fai un pò come ti pare, appena sarà possibile io riprenderò i miei allenamenti con o senza di te! -
- Antipatica! - Le disse facendole la linguaccia.
- La vostra convivenza sembra un pò movimentata e poco...come dire pacifica, vi pizzicate in continuazione! -
- No! Non è vero, Jet! Noi ci adoriamo a vicenda e ci vogliamo un bene dell'anima! Vero streghetta francese? -
- Verissimo, siamo amiche inseparabili! -
Le due ragazze si abbracciarono e si sorrisero a vicenda lasciando tutti un pò perplessi.
- Il dottore è già in laboratorio, se hai terminato la colazione possiamo raggiungerlo e metterci subito a lavoro, prima finiremo la relazione e prima potremo goderci la nostra vacanza qui a Tokio. -
- Ok, Fran, andiamo. - Il tono di voce era un pò sconsolato, erano in vacanza ma dovevano lo stesso preparare una relazione per raggiungere i crediti necessari al superamento dell'anno con il massimo dei voti.
...
- Le ragazze? - Chiese Albert.
- Sono ancora nel laboratorio con Gilmore, negli ultimi due giorni sono sempre rimaste chiuse a lavorare, devono tenerci molto ad avere ottimi voti. - Disse Jet.
- Già sono tutto casa  e studio, due classiche brave ragazze! Non poteva trovare compagna più simile a lei, la nostra Françoise. -
- Hai ragione Punma, la nostra amica è rimasta la stessa ragazza tranquilla e dedita alle proprie responsabilità, e io che ero preoccupato che potesse prendere una brutta strada! -
- Bretagna sembri quasi deluso che non sia cambiata. Io sono contento che sia sempre la Françoise di un anno fa. - Rispose Jet. -Solo l'abbigliamento è cambiato ma per il resto è rimasta lei, sincera, limpida e risoluta, come quando l'abbiamo conosciuta. –
I pensieri di Jet andarono ad un'altra persona...assente in quel momento. Lui era forse l'unico a conoscere la sofferenza del suo amico che aveva deciso di non incontrarla per non riaprire una ferita molto dolorosa, negli ultimi mesi si erano tutti accorti dalle telefonate e dai video messaggi che la ragazza aveva raggiunto una certa serenità e Joe non voleva rovinare tutto, era andato via il giorno stesso del suo arrivo.
Jet sapeva che si era nascosto all’aeroporto per poterla almeno vedere da lontano, aveva fatto diversi tentativi di convincerlo a chiarirsi con lei, ma Joe era stato testardo come non mai, aveva deciso di rispettare la decisione di lei di ignorarlo e non tentò mai di avvicinarla o di parlarle. Evitava di rispondere al telefono negli orari in cui solitamente lei chiamava, ma assisteva sempre in un angolo alle sue video chiamate, si alimentava di quel poco che lui stesso si concedeva. Jet si era ormai rassegnato a vederlo in quello stato, in quell’ inferno in cui lui stesso si era cacciato.
Sentirono che stavano per entrare in sala dalle risate e dalla voce cristallina di entrambe.
- Abbiamo finito!!!!!!!!- Esclamò Loorna felice. - Finalmente potrò godermi la mia vacanza in Giappone! -
- Allora cosa vi va di fare? - Intervenne subito Jet.
- Io mi riposerei! Sono troppo stanca per uscire stasera, rimanderei a domani... -
Loorna rivolse subito il suo sguardo all'amica e avendo subito capito il vero motivo per cui la ragazza non voleva uscire con Jet e gli altri, appoggiò la sua tesi. - Anch'io sono piuttosto stanca, ci vorrebbe un bel bagno adesso che ne dici Fran? -
-Ottimo, vado a riempire la vasca! -
- Grazie Jet per il tuo invito ad uscire spero che sia valido anche per domani sera. -
- Si Loorna, io e gli altri siamo tutti a vostra disposizione, più o meno. Se non vi va di uscire stasera non fa niente...! - Era piuttosto perplesso Jet, ma da quale pianeta venivano entrambe? Erano davvero così quiete e dedite solo allo studio? Forse a Fran avrebbe fatto bene una compagna più vitale di Loorna che all'apparenza sembrava così spigliata... invece forse… era più tranquilla della sua amica… forse…
....
- Fran, prima o poi dovrai dirglielo! - Il tono di Loorna era serio e il suo sguardo ancor di più mentre rimproverava Fran della sua codardia.
Erano nella vasca che facevano il bagno, era il loro momento di "confessione" e relax puro come piaceva chiamarlo ad entrambe, se una delle due aveva un problema si preparavano un bagno caldo e parlavano per cercare conforto nelle reciproche parole e consigli.
....
La prima volta che fecero il bagno insieme per Françoise fu molto imbarazzante, vide entrare Loorna in bagno, spogliarsi e come se fosse la cosa più normale del mondo entrare nella vasca con lei.
- Non ti dispiace vero se faccio il bagno con te? Io e mia sorella lo facciamo sempre insieme così recuperiamo un pò tempo per parlare delle nostre cose. -
- No... no... non mi dispiace... - Rispose abbassando il viso per nascondere il violento rossore che sentiva.
- Sei sicura? Hai la faccia che tende al rosso peperone! -
- Ecco... io non sono abituata a condividere questi momenti ...non ho sorelle, né amiche così intime... -
- Bene da oggi in poi hai me! - Loorna le regalò uno dei sorrisi più sinceri che Fran avesse mai visto e rimase ipnotizzata dalle sue parole "...da oggi in poi hai me..." Quelle parole da quel giorno le entrarono nel cuore e nell'anima...non aveva mai avuto un'amica così "speciale" alla quale poter raccontare tutto ma proprio tutto anche i più intimi segreti, c' era Catherine ma all'epoca erano ancora molto giovani e troppe prese dalla danza per parlare di altro...
....
- Lo so! Uffa! E' più difficile di quanto immaginassi, è stato più semplice dirlo ai miei genitori... - La ragazza si mise mani sul viso per lo sconforto.
- Beh, ti darò una mano io... stasera... -
Françoise allargò lentamente le dita delle mani che le coprivano gli occhi per guardare in viso la sua amica, si fidava di lei, non l’ avrebbe mai tradita, non rispose alle parole di Loorna ma si limitò a farle un cenno di assenso con la testa per farle capire che accettava il suo aiuto, di qualsiasi tipo esso fosse pur di confessare quel "segreto" ai ragazzi e al dottore.  
...
Mentre cenavano il Gilmore pose una domanda a Loorna.
- Loorna, cara tu frequenti il centro ricerche da alcuni anni, mi chiedevo se per caso conoscevi il professore Schimt, era un mio collega con il tempo ho però perso ogni contatto con lui e mi chiedevo se per caso lo avessi mai sentito nominare? -
- Io non l'ho mai sentito questo nome e a dire il vero dovrebbe chiedere a Françoise, anche se io ci studio da più tempo non faccio molta vita mondana, mi limito a frequentare le lezioni e i tirocini, non frequento molte persone al contrario di Fran che è fidanzata con uno dei più promettenti futuri dottore del centro!  -
Françoise a sentire quella confessione così diretta stava quasi per affogarsi con l'acqua che stava bevendo proprio in quel momento! Diventò rossa in viso e poi arancione, viola e infine ricominciò a respirare. Si sentiva osservata, a dire il vero tutti, compreso il Gilmore avevano smesso di mangiare e la guardavano scioccati in attesa di una spiegazione che sicuramente prima o poi sarebbe arrivata... forse...
- Ecco... io... -
- Dai Fran, lo hai mai sentito nominare questo professore oppure no? Rispondi non è buona educazione far aspettare così le persone! - Loorna rincarava la dose di imbarazzo.
Giuro che appena posso ti strozzo con le mie mani, brutta stron...ma come hai potuto? Così...senza preavviso! ..."Ti darò io una mano!"...altro che mano! Una fucilata è stata!
- No... io non l'ho mai sentito questo nome... ma posso chiedere a Miguel, forse lui ne sa più di me, sta per laurearsi e conosce molte persone al centro ricerche. - Per fortuna non aveva perso il dono della parola! Non ancora...
- Miguel? E chi è costui piccola Fran? - Chiese Jet.
Françoise si fece coraggio, in fondo non c'era niente di male, tutti loro avevano una vita privata e delle storie, ma perché le veniva così difficile parlarne con loro? Fece un respiro alzò la testa in direzione di Jet e rispose con molta calma e tranquillità.
- Miguel è il mio ragazzo, nonché il mio tutor da quando ho iniziato il tirocinio, si dovrebbe laureare a fine anno.- Finalmente aveva confessato il suo segreto.
- Miguel si è sempre preso cura della piccola Fran... sotto tutti gli aspetti...! - Sparò Loorna sorridendo... ma il suo sorriso fu interrotto da un improvviso calcio che le arrivò da sotto il tavolo. Senza scomporsi troppo si avvicinò all’orecchio della coinquilina e disse a denti stretti: - Appena arriviamo in camera me la paghi strega! -
- Anche tu befana! – Le rispose l’amica.
Squillò un cellulare...
- Scusate è mia madre.. - L'americana si alzò e rispose al telefono recandosi nella camera da letto per avere un pò di privacy.
- Françoise potevi anche dircelo che ti eri fidanzata, non c'è niente di male! - Incalzò Jet.
- Lo so... volevo dirvelo ma non mi sembrava mai il momento giusto... e poi io sono andata in America per una missione, forse la più importante per me e per voi e mi sentivo in colpa...
- In colpa per cosa? Fran hai superato il primo anno con successo, da quello che ci racconta il dottore sei un'ottima studentessa, se ti sei anche innamorata nel frattempo non hai colpa! Anzi... lo speravamo tutti che incontrassi qualcuno e che dimenticassi Joe una volta per tutte! - Albert fu molto diretto con la ragazza, lei non si aspettava quelle parole, non credeva che fossero tutti così preoccupati per lei.
- Grazie Albert la tua stima e quella di voi tutti per me è molto importante. - Iniziò a piangere, senza volerlo le lacrime le scesero lungo le guance, si sentiva più libera e meno in colpa per aver avuto la possibilità di vivere come una ragazza qualsiasi mentre loro continuavano la loro vita da cyborg, sapere che i suoi amici erano contenti della sua felicità le avrebbe permesso di vivere più serenamente la sua storia con Miguel.
Loorna ritornò in sala, notò subito il turbamento e le lacrime dell'amica.
- Allora Fran domani sera usciamo oppure no? - Deviò l'attenzione di tutti per dare un pò di respiro all'amica.
- Io non saprei? -
- Lo so a cosa sta pensando il tuo cervellino da santarellina, sarà tradimento se esco altri ragazzi? Miguel si arrabbierà? E questo che stai pensando vero? -
- A dire il vero si! Miguel conosce tutte le persone con cui esco solitamente e un pò mi sento in torto nell'uscire con voi ragazzi! - Confessò la ragazza.
- Conosco meglio di te e fidati per lui non è un problema, ha fiducia in te. Quindi stai tranquilla.. e poi mica glielo devi dire per forza che esci con degli altri ragazzi! -
- Ma che dici Loorna non potrei mai mentirgli! - Rispose repentina Françoise.
- Lo sapevo! La tua vena santarellina ha sempre il sopravvento su di te! -
A quella battuta i ragazzi risero era proprio vero non era cambiata la loro dolce Françoise rimaneva sempre sincera e limpida nelle sue cose.
- Potresti chiedergli il permesso? - Propose Bretagna.
- Cosa?????? Io non chiedo il permesso a nessuno... non l'ho mai chiesto a mio padre figuriamoci se lo chiedo a lui! Gli dirò che uscirò con degli amici e questo gli basterà! -
- Queste sono parole sagge! - Esclamò Geronimo che era rimasto sempre in silenzio.

La sera dopo come programmato le due ragazze uscirono accompagnate da Jet, Albert e Punma. Fecero il giro di locali molto alla moda di Tokio, ballarono e si divertirono. I ragazzi trovarono molto piacevole la compagnia delle due fanciulle, notarono che la loro compagna era molto più spigliata e socievole rispetto a prima e per loro sfortuna dovettero intervenire diverse volte per allontanare gli uomini che cercavano di avvicinarla. Mentre ballava in pista con Loorna, Jet la osservava, era bella da morire, indossava un corpetto con scollatura a cuore nero e una gonna leggermente a campana, a balze, nera anche quella e corta tremendamente corta, si chiedeva se il suo ragazzo si sarebbe ingelosito a saperla in giro a ballare vestita in quel modo, lui non lo avrebbe mai permesso se fosse stata la sua ragazza, era geloso di lei e aveva provato un certo fastidio nel sapere che aveva un ragazzo. Pensò a Joe e a quanto era stato stupido, poteva essere sua.
Mio caro Joe se avessi saputo che alla fine sarebbe finita nelle mani di un estraneo avrei fatto di tutto per portartela via.
Ripensò a quella volta in ospedale quando l'aveva abbracciata e avuta per qualche ora tutta per sé, ed ora invece per colpa di Joe, un estraneo godeva di quel calore, uno che non aveva niente a che vedere con loro, era forse ciò a dargli più fastidio il fatto che non era uno di loro, ma un essere umano, che le avrebbe offerto una vita più normale, una vita che lei meritava più di tutti, ne avevano parlato una sera con Gilmore, la conversione di Françoise era stata un errore, averla strappata ad una famiglia che l'amava e ad una brillante carriera era da sempre il senso di colpa più grande per il dottore e quindi meritava la possibilità di riprendersi in mano una parte della sua vita da donna comune.
Percepì il suo cellulare vibrare in tasca uscì per poter rispondere, sapeva chi era, lo chiamava tutte le sere allo stesso orario per sapere di lei…
- Ai suoi comandi capitano Joe! -
- Jet, c'è un gran frastuono dove sei? -
- Ho portato le due fanciulle a ballare, aspetta che mi allontano di più dalla confusione. -
- Ma così l'hai lasciata sola! Torna da lei potrebbe essere pericoloso! -
- No stai tranquillo ci sono Albert e Punma a vigilare, tu piuttosto come stai? -
- Tutto bene... - La sua voce era spenta.
- Ero preoccupato per te, non dev'essere stato bello sapere che il tuo amore si è trovata un altro! Ma d’altronde l'hai buttata tu tra le braccia di questo tizio! - Il tono di Jet era stizzito e infastidito.
- Non c'è bisogno che tu me lo ricordi, lo so benissimo e sai che l'ho fatto solo per lei, per il suo futuro.-
- No, non è vero, l'hai fatto solo per te, per non affrontare l'amore che provavi per lei, per paura di non renderla felice e giustifichi la tua vigliaccheria in questo modo, sei un codardo lo dimostri anche adesso, perchè non vieni qui? Affrontala una buona volta! Diglielo che l'ami! - Chiuse il cellulare con rabbia, basta! Non ne poteva più di fargli il palo in quella storia, era venuto il momento che si prendersi le sue responsabilità e parlare chiaro con lei, solo così la sua anima avrebbe trovato pace.
Joe rimase scioccato dalle parole di Jet, aveva tirato troppo la corda e si era spezzata, forse aveva ragione lui doveva affrontarla e confessarle che l'aveva sempre amata, o forse no... cosa avrebbe ottenuto? Ora lei stava con un altro, a questo pensiero il suo cuore ebbe una fitta, no... non riusciva a immaginare la sua Françoise tra le braccia di un altro, non voleva... era troppo doloroso. Chiuse gli occhi con forza e pianse, di nuovo, come la sera precedente quando Jet gli aveva detto che la ragazza si era fidanzata.
....
- Stanche ragazze? - Domandò Punma.
Le due giovani donne si guardarono in viso e risposero insieme: - No, non siamo per niente stanche! - Infatti iniziarono a commentare la serata trascorsa insieme ai ragazzi, i locali che avevano visitato, il cibo che avevano mangiato, si erano divertite tanto e si promisero che prima di partire avrebbero ripetuto l'esperienza.
- Fran ti posso chiedere una cosa? - Domandò Jet.
- Certo chiedimi pure. -
- Hai confessato al tuo fidanzato che stasera uscivi con noi? -
- Ovviamente! -
- E cosa ti ha detto ? -
- Divertiti e fai la brava! -
- Sa anche come sei vestita? -
- In che senso Jet? Lui sa come mi vesto quando vado a ballare! Viene con me solitamente! -
- No è che mi sembrava un pò cortina quella gonna... ma se lui è a conoscenza della lunghezza anzi non lunghezza dell’orlo, non ci sono problemi! -
- Gli ho mandato una foto prima di uscire per avere un suo parere e mi ha detto che ero sexy da morire! -
A Jet venne un colpò da quando usava la parola sexy?
Albert rise e le disse: -Anch'io ti trovavo molto sensuale stasera! -
Oh no... ti ci metti pure tu Albert! Ma da che parte stai?
- Fran è sempre sensuale e sexy! - Rincarò la dose Loorna.
- Anche tu lo sei! - Disse Punma.
- Grazie, lo so! Sapessi quanti appuntamenti avevamo rimediato stasera tutte e due! Se non ti fossi fidanzata ci saremmo divertite Fran! Uffa! Ma proprio prima della nostra vacanza ti dovevi mettere con Miguel... non potevi aspettare?! –
L'amica di tutta risposta le fece la linguaccia.
Appena arrivati alla base le due ragazze ringraziarono per la bella serata e diedero la buona notte ai loro amici.
Stavano per entrare in camera quando Françoise si rivolse all'amica.
- Hai sonno? -
- No, e tu? -
- Neanche io... vieni con me! -  Le afferrò la mano e camminando piano piano per non svegliare tutti arrivarono ad un'uscita secondaria. Françoise guidò l'amica al buio per un lungo tratto fino a raggiungere una scalinata, si sentivano le onde del mare che si infrangevano dolcemente sulla riva e Loorna comprese dove la stava conducendo, alla fine della scalinata si tolsero i tacchi e corsero libere sulla spiaggia. La notte era rischiarata dalla luna piena e la luce da essa riflessa era sufficiente per muoversi con sicurezza sulla sabbia.
Corsero per almeno dieci minuti a perdifiato e giunte abbastanza lontane dall'abitazione iniziarono a spogliarsi  restando solo con l'intimo addosso per fare il bagno nell'oceano.
Era una loro abitudine anche a San Diego, quando tornavano molto tardi da qualche locale, facevano il bagno nell'oceano con solo la biancheria intima, dava loro senso di libertà e nello stesso tempo sentivano di fare qualcosa di proibito e poco convenzionale con il loro stile di vita da serie studentesse di medicina.
Le due ragazze rimasero vicino alla riva. Giocarono un bel pò nell'acqua calda dell'oceano, era il mese di agosto e faceva molto caldo, quel bagno inaspettato le rilassò e rimasero a galleggiare continuando a parlare della loro serata e dei prossimi impegni da turiste fino a quando la loro attenzione fu catturata dal suono del cellulare della parigina.
...
I ragazzi entrarono in casa non si aspettavano tale silenzio in fondo le due ragazze erano rientrate pochi minuti prima di loro, Albert insospettito dall'eccessivo silenzio si avvicinò alla loro camera, non si sentiva nessun rumore, avrebbe dovuto sentire almeno un chiacchiriccio di sottofondo ma niente silenzio assoluto, preoccupato bussò e dato che nessuno rispondeva aprì la porta, non c'era nessuno...
Tornò in sala dove gli altri due ancora aspettavano ma capirono dal viso preoccupato del loro amico che qualcosa non andava.
- Non ci sono in camera -
- Ma come è possibile le abbiamo scortate tutta la sera e poi spariscono proprio sotto il nostro naso! - Jet era allarmato.
- Chiama sul cellulare di Françoise - Suggerì Punma
Jet prese subito il telefonino e sentì squillare quello della ragazza, questo lo fece calmare un attimo, solo che nessuno rispondeva... stava per staccare la chiamata...
- Jet? -
- Fran ma dove diavolo siete finite? -
- Ehmm... -
Aveva il respiro affannato e rideva...
- Fran... cazzo... mi vuoi rispondere, che è successo? - Jet era adesso visibilmente arrabbiato!
- Stai tranquillo stiamo benissimo... ehmm siamo in spiaggia... anzi prima che tu chiamassi stavo facendo il bagno ed ora sto morendo di freddo fuori dall'acqua... -
- Stai facendo il bagno!!!!! Ma sei impazzita? Anzi… voi due siete pazze! Non vi muovete da lì che vengo a prendervi con due asciugamano... - La sentì soffocare le risate per tutta la durata della telefonata e ogni tanto rimproverare Loorna che evidentemente le spruzzava l'acqua. -
- Grazie Jet sei un tesoro... siamo a circa duecento metri dalla scalinata... a dopo... - Corse in acqua per riscaldarsi e vendicarsi di Loorna che l’aveva schizzata d’acqua per tutto il tempo.
- Sono giù, sotto la riviera a fare il bagno! Ma quanto hanno bevuto? -
- Guarda che Françoise non beve alcolici e neanche Loorna mi sembra abbia bevuto molto, ho preso io stesso i drink! - Punma rassicurò l'amico.
- Beh, se non sono ubriache allora sono matte! -
- Non lo so Albert… forse il loro cervello a forza di studiare è sclerato proprio stasera... sarà meglio portare loro delle asciugamano prima che si trasformino in due sirene! - Disse Jet avviandosi verso la sua camera a prendere ciò che gli serviva e una torcia per cercarle al buio.
...
- Abbiamo visite Fran! - Disse la ragazza vedendo una luce tonda e fioca avvicinarsi a loro.
- Sarà Jet che porta le asciugamano -
- Ehi Jet, siamo qui! Perché non entri anche tu in acqua? E' stupenda! - Loorna era ancora particolarmente allegra nonostante la tarda ora e il freddo che iniziava a farsi sentire.
- Voi due siete due matte, su uscite dall'acqua! -
- Lascia pure le asciugamano appoggiate sui nostri vestiti e girati! - Disse Françoise.
- Già girati, non vorremmo mai che vedessi qualcosa che ti scandalizzerebbe! - Incalzò Loorna.
Jet fece come loro dissero, si chiedeva se davvero erano così matte da fare il bagno nude quelle due!
- Ecco ora ti puoi girare - La voce di Fran era allegra quanto quella della sua amica.
- Andiamo a casa prima che vi venga una polmonite! - Il tono di Jet era fra lo sconcertato e l'autoritario e le due non persero occasione per prenderlo in giro.
- Ok papino! - Gli risposero in coro e ridendo.
Le vide avvolte nelle loro asciugamano incamminarsi davanti a lui, le seguì osservandole e muovendo la testa da destra a sinistra, come per dire non ci posso credere.
Arrivarono in sala e trovarono ad aspettarle anche Albert e Punma.
- Fran forse dovevamo chiedere a loro, se volevano fare il bagno con noi! -
- Allora signorine! Che vi è preso? - Albert era arrabbiato.
- Ci avete fatto preoccupare - Rincarò Punma
- Non abbiamo fatto niente di strano, ci andava di fare il bagno al mare e lo abbiamo fatto! -
- Françoise! Sono le tre di notte! A quest'ora ti viene voglia di dormire no di fare il bagno! -
- Dipende... si possono fare tante cose alle tre di notte... e a noi andava di fare il bagno! - Loorna difese subito la sua amica.
- E poi sentiamo... dove avete preso il costume da bagno, oggi a pranzo avete detto di non averlo portato e che volevate fare un giro al centro commerciale per comprarlo. - Il tono un pò accusatorio di Jet infastidì le due ragazze che si sentirono trattate come due bambine.
- Il costume da bagno? Fran hai mai usato il costume per fare il bagno? - Chiese con tono malizioso l'americana
- No! Mai usato il costume per fare il bagno di notte e tu? - Rispose con tono altrettanto provocatorio.
Jet era irritato e allibito allo stesso tempo per il comportamento delle due ma soprattutto della sua amica, non l'aveva mai vista comportarsi e rispondere così.
- E le signorine come sarebbero rientrate a casa se io non avessi portato gli asciugamano? - Incalzò Jet sempre più irritato.
- Come sempre! Ci toglievamo la biancheria e ci mettevamo i vestiti asciutti! - Loorna rispose come se fosse logica la soluzione al quesito.
- Credo che sia il momento di andare tutti a dormire - Intervenne Punma per riappacificare gli animi.
- Non prima di aver ringraziato come si deve il nostro cavaliere giusto Fran? -
- Assolutamente! -
Entrambe si avvicinarono a Jet e gli diedero un bacio, una sulla guancia destra e l'altra su quella sinistra poi scapparono ridendo.
Jet rimase senza parole a quel gesto.
- Chi è che ha detto più volte, " non è cambiata, è rimasta la dolce Françoise di sempre? " Ricordatemi di raccontargli questa domani! - Disse Albert avviandosi alla sua camera.
- Notte ragazzi! Su Jet schiodati da lì, non sarai mica così scioccato per due bacetti sulla guancia? - Il tono di Punma era canzonatorio.
Jet si toccò entrambe le guance e seguì i suoi amici aveva decisamente bisogno di dormire...
Ci hanno sostituito la Fran, ho capito! Non è lei questa qui! Oppure le hanno fatto qualcosa al cervello quei dottoroni, la piccola Fran non farebbe mai il bagno mezza nuda... quando lo racconterò a Joe penserà che lo prendo in giro!
Con queste riflessioni e con la mano sulla guancia baciata da Françoise, Jet si addormentò.

 

CAPITOLO 9

Ogni mattina la musica che proveniva dalla camera delle due ragazze dava a tutta la base il segnale che erano sveglie, Albert guardò l'orologio e rimase perplesso nel constatare che si erano svegliate al solito orario e non più tardi come logicamente si aspettava tenendo conto delle ore piccole che avevano fatto... e soprattutto per il loro "entusiasmo" con cui avevano vissuto l'intera nottata.
Ma non dovrebbero essere stanche morte quelle due pesti...
Invece le vide spuntare poco dopo in cucina fresche e allegre come ogni dì, salutarono Albert che leggeva il  giornale e Geronimo che intagliava un pezzo di legno, gli unici due commensali presenti in sala quella mattina ma che evidentemente avevano già consumato il loro primo pasto della giornata.
Le due ragazze si sedettero e fecero colazione, spuntò anche Jet con un'espressione alquanto accigliata per il forte mal di testa, si teneva la testa con le mani e quando vide le due commari tranquille e pacifiche si rivolse loro con un tono piuttosto irritato.
- Grazie a voi due signorinelle mi sono alzato con un gran mal di testa! -
Le due lo guardarono con un' espressione piena di compassione e Loorna avvicinandosi gli disse: - Posso fare qualcosa per te Jettuccio mio? Ho delle nuove pillole di là che ti faranno passare il mal di capo all'istante! - Mentre parlava con voce smielata gli accarezzava i capelli.
- Forse hai perso troppo sonno? Non sarai più abituato a far tardi la sera, posso darti delle bustine che ti rilasserebbero per farti almeno riposare - Si intromise Françoise.
- No, no, da voi pseudo dottoresse non accetterei neanche un té... ne parleremo quando le vostre testoline saranno incoronate di alloro e dopo molti... ma... molti anni di pratica su sventurati pazienti. - La risposta di Jet  fu rapida e acida nonostante la testa gli pulsasse per il dolore.
- E poi che vorresti dire signorina... che non sono più abituato a fare tardi la sera? Io esco tutti i venerdì sera! E resto in giro tutta la notte! Anzi... dato che voi due siete così serene e tranquille... mi verrebbe da pensare che siete voi ad essere abituate a fare le ore piccole la notte! -
- Ci puoi giurare che siamo abituate! Lo studio ci impegna tutto il giorno e abbiamo solo la notte per divertirci! - Incalzò Loorna
- Ma non usciamo tutte le sere... a volte facciamo tardi stando a casa guardando qualche film o cucinando. - Concluse Fran.
- A proposito... di questo... Fran che giorno della settimana è oggi? -
Françoise sentendo la domanda dell'amica, rifletté un attimo e rispose: - Oh noooo! Oggi è mercoledì!
Il giorno... -
- ...In cui trasmettono "Passion Morena"! - Loorna aveva un'espressione vivacissima negli occhi e ciò non fece una buona impressione ai ragazzi che già presagivano qualche altra bravata delle due...
- Scordatelo... non la vedo la puntata con te, sono in ferie dai melodrammi! - Françoise mise subito in chiaro con l'amica.
- No, tu mi hai promesso che avresti visto con me tutte le puntate e quindi stasera la vedrai! - Il tono di Loorna irritò l'amica.
- Tu... sei in vacanza per poter venire a correre con me... però io devo vedere anzi subire quell'orribile sceneggiato! Te lo vedrai da sola! -
- A differenza di te, io posso costringerti a vedere lo "sceneggiato" come lo chiami tu! Perché io so di te una cosa che tu non vorresti mai far sapere al tuo innamorato! - Loorna prese il suo cellulare e mettendolo in mostra sotto il naso dell'amica continuò... - Non vorrai mica che Miguel venga sapere dell'addio al nubilato di Janet? - Il ghigno di Loorna fece capire all'amica che non scherzava.
- Questo si chiama ricatto! Sei una strega malefica e ricattatrice! Lo sapevo che prima o poi avresti usato questa carta per costringermi a fare qualcosa contro la mia volontà! Fai sempre così... strega... ma io ti ho battuta sul tempo e il "mio" Michelihno sa già tutto! -
Loorna rimase un attimo a riflettere sulle parole della ragazza e la incalzò di nuovo.
- Stai bleffando! Non è vero! Non avresti mai avuto il coraggio di raccontare al tuo ragazzo cosa hai fatto quella sera!... Vuoi prendermi in giro ma io ti conosco troppo bene... e stai mentendo! -
Gli spettatori di quella discussione assistevano a bocca aperta e senza fiatare alternando lo sguardo prima su una e poi sull'altra in base a chi prendeva la parola e fu unanime la curiosità di scoprire cosa avesse mai potuto combinare la loro amica all’ addio al nubilato... poi videro proprio lei fare una cosa non da lei... esporre così la sua vita privata non era certamente da Françoise o almeno della Françoise che loro conoscevano e che aveva vissuto con loro abbastanza a lungo da poter affermare di conoscere il suo carattere... ma evidentemente si sbagliavano… e molto....
- Sei sicura di conoscermi così bene? - Françoise prese il suo cellulare e cliccò per telefonare mettendo la chiamata in vivavoce perché l'amica sentisse tutto.
- Olà, mio amor, che meravigliosa sorpresa, come sta la mia sirena? -
- Olà, Miguel! Tutto bene, sei in vivavoce e non sono sola - Ci tenne subito a precisare -
- Allora eviterò di parlare di cose scandalose! -
- Ho qui, miss correttezza nonché mia amica e coinquilina... gli potresti confermare che sai tutto… ma proprio tutto di ciò che è successo la sera dell'addio al nubilato di Janet! -
- Oh certo mio amor... come mi sarebbe piaciuto vederti su quel palco... dovevi essere così sexy... il solo pensiero mi fa ribollire il sangue nelle vene... quando torni a casa mio amor? - Il tono con cui concluse la frase lasciava ben intendere il perché della sua richiesta...
Françoise sorrise compiaciuta.
- Miguel ci sentiamo più tardi per spiegarti tutto. - Voleva chiudere lì la telefonata, restava pur sempre molto discreta nelle sue faccende personali.
- Va bene tesoro, ti chiamo io al solito orario... ciao Loorna traditrice! -
La ragazza salutò l'amico e si rivolse a Fran: - Facciamo un accordo... dato che le cose stanno così... domani verrò con te a correre... ma tu stasera vedrai con me la telenovela... oltretutto dobbiamo vedere se dalla tua stanza si vede il canale -
Françoise la guardava ancora indispettita per il suo tentativo di ricattarla ma poi il suo viso si aprì nel suo solito e splendido sorriso. - Va bene facciamo come vuoi tu , basta che ti alzi in orario domani mattina, volevo farti visitare Tokio... ma se ci svegliamo tardi non sarà possibile. -
L'amica con un tono un pò demoralizzato le chiese: - Che intendi "in orario"? -
- Intendo le sette o al massimo le sette e un quarto... -
Prese la parola Albert - Fran, ma vai a correre tutte le mattine? -
- Certo, anche stamattina prima di fare colazione... anche se oggi ho accorciato un pò il mio solito percorso... sono ancora un pò stanca per ieri sera. - Rispose.
- Non mi ero mai accorto che uscissi presto ogni mattina. - Continuò l'amico.
- Già neanche io... - Intervenne un pò perplesso della cosa Jet. - E’ un pò isolata come zona... ma questo dovresti saperlo già da sola, non mi va che tu ne vada sola a correre... e poi di mattina così presto! - Il suo mal di testa stava decisamente aumentando...
- State tranquilli, io la vedo ogni mattina e ti seguo per tutto il percorso... ma non te ne sei mai accorta - Fu Bretagna a parlare entrando proprio in quel momento in sala da pranzo.
- Il fatto che io non ti abbia mai detto nulla non vuol dire che non mi fossi accorta di essere seguita Breat... lo so che mi fai da angelo custode ... e ti ringrazio. - Si alzò e gli diede un bacio sulla sua testona pelata facendolo diventare rosso come un peperone.
- Se vuoi anche io da domani ti seguo... Fran... basta che poi mi ringrazio allo stesso modo... -
- Jet sei sempre il solito...ricordati che la signorina ha un fidanzato! -
- Lo so Albert... e mi ricordo anche che sta a miglia e miglia lontano da qui! - Rispose schiacciando l'occhio alla ragazza.
- Sentitelo quello con il mal di testa... non vorrai mica che sia Miguel a soffrire di "emicrania" cronica causata da una crescita improvvisa di due protuberanze cornee! - Esclamò Loorna ironicamente.
A quelle parole Françoise soffocò quasi con il caffè e gli altri si misero a ridere.
- Loorna sei terribile. - Fu l'unico commento di Jet.
- Torniamo a noi... allora Fran... si vede qui Lady Channel? - Loorna la guardava speranzosa.
- Non lo so... nessuno di noi ha mai visto programmi del genere e non ho idea se questo canale sia memorizzato... possiamo provare a cercarlo. - Nel frattempo si era alzata, aveva preso il telecomando dell'unica tv che si trovava alla base, cioé quella nella sala da pranzo e iniziò a cercare il canale per l'amica che l'aveva seguita sedendosi accanto a lei sul divano, davanti alla tv dando le spalle ai ragazzi.
- Ti prego Fran... trovalo... stasera faranno la puntata tanto attesa... -
- Sono settimane... che devono fare questa "puntata" anzi no… è dall'inizio della telenovela che mi stressi con la puntata del secolo! E ancora siamo in attesa... - Commentò ironicamente Fran...
- Si ma questa sera, è la volta buona che riusciranno a "concludere"... ti ricordi com'e finita l'ultima volta ? -
- E come potrei dimenticarlo! - Sbuffò la ragazza - Non farti illusioni secondo me non arriveranno mai a "quel punto" e lo sai perché? -
Lo sguardo di Loorna chiedeva una spiegazione mentre quello dei ragazzi era perplesso, non capivano bene di cosa stessero parlando le due ragazze...
- Perché se arrivassero a "concludere la faccenda" ... finirebbe lo sceneggiato... milioni di persone stanno incollate davanti al televisore nell'attesa che questi due " facciano quello che devono fare"... ma se lo facessero finirebbe tutto... l'intera storia si è svolta su questa benedetta "prima volta dei due innamorati! – Le due amiche chiacchieravano tranquillamente…
Ma sta parlando di "sesso?" Noooo... non può essere lei ... non parlerebbe mai così apertamente... ci hanno sostituito la Fran con una sosia.... questo era il pensiero unanime dei suoi amici.
-  E allora secondo te come finirebbe la cosa? Erano nel bel mezzo della faccenda quando è finita la puntata la scorsa settimana... lui era sopra di lei! - Loorna era sempre più incredula alle affermazioni della sua amica che nel frattempo continuava a scandagliare i canali... mentre l'imbarazzo degli uomini di casa cresceva nel sentirle parlare come se fossero sole...
- Finirà con una cilecca memorabile! Ne sono sicura! -
"Cilecca?! " Ma che ne sa lei? Rivogliamo la nostra innocente Fran, chi è questa spudorata? Pensiero maschile unanime...
- Nooooooooo! Non puoi dire questo Fran!!!!!!! Ma l'hai visto quanto è maschio... trasuda mascolinità da ogni poro quell'uomo! - Contestava Loorna tra i visi paonazzi degli spettatori alle loro spalle...
- Hai ragione... è caruccio l'attore che interpreta Fernando… ma è troppo teso e aspetta da troppo tempo questo momento... secondo me avrà una defaiance per l'eccessiva emozione... e continueranno questa tiritera ancora per un pò... ma stai tranquilla Loorna... prima o poi ci arriveranno... non la faranno morire vergine... se no non potranno mai fare un seguito della storia con la loro discendenza! - Françoise confortò così l'amica delusa per le sue previsioni... mentre Jet ormai non respirava più, Albert sembrava avere una paralisi facciale, Geronimo avrebbe tanto voluto scomparire e Bret si era dissolto per l'imbarazzo...
- Eccolo! - esclamarono insieme trionfanti e battendo il cinque con una mano non appena videro la piccola icona che caratterizzava il canale ricercato.
Per loro fortuna Gilmore entrò in quel momento nella stanza.
- Buon giorno a tutti! Françoise vorrei parlarti un attimo in privato nel mio studio - Esordì il dottore.
La ragazza si alzò e andò con Gilmore mentre Loorna si ritirò nella loro stanza per chiamare casa, il resto della combriccola invece fece un respiro di sollievo e si osservava in faccia perplesso e scioccato, Jet fu il primo che si alzò rompendo quella staticità causata dallo stupore di scoprire che alla fine la loro Françoise era una donna come le altre!

 

CAPITOLO 10

- Françoise so che sei venuta qui a Tokio per riposarti... ma avevo bisogno che facessi una cosa per me. - Il dottore come sempre parlava con calma, si sentiva un pò in colpa per ciò che stava per chiedere alla ragazza
-  Ecco... io vorrei... dovrei... fare un discorso la prossima settimana sulla necessità della biomeccanica nell'ambito della microchirurgia ad una convention a cui sono stato invitato come ospite di onore... ma a dire il vero... non ho molta voglia di presentarmi su un palco... potresti leggere il discorso al mio posto? - Disse tutto d'un fiato -  Ma solo se te la senti altrimenti non fa niente... io… -
- No, per me non è un problema. - Lo interruppe la ragazza - Sarò felice di aiutarla, il discorso su cosa dovrò prepararlo di preciso? -
- Oh no... piccola mia... il discorso è già scritto da un pò... devi solo leggerlo al posto mio... ti presenterò come la mia assistente. - Gilmore era commosso dalla disponibilità della sua bambina, era pronta a sacrificare un po’ delle sue vacanze per lui nonostante il duro anno trascorso a prepararsi per continuare le sue orme di medico, lui conosceva bene i sacrifici fatti dalla ragazza non solo perché lui stesso aveva fatto quel percorso ma anche perché lei non aveva "scelto" quella strada da sola ma le era stata imposta in un certo senso, inoltre i suoi colleghi del Centro lo tenevano costantemente informato dei progressi della ragazza e a dire il vero era informato anche della sua vita privata e aveva forse fatto un sospiro di sollievo nel sapere che aveva trovato una persona che la seguiva costantemente, la proteggeva e le voleva bene, aveva preso delle informazioni sul suo "tutor" e gli era stato assicurato che non sarebbe mai potuta finire in mani migliori la sua pupilla, sia dal punto di vista professionale che personale... tutt'altro discorso valeva per l'altro suo giovane figliolo Joe... che negli ultimi tempi gli stava dando parecchie preoccupazioni...
Presi i fogli con il discorso, Fran andò nella sua camera.
...
Finita la cena le due ragazze i sedettero sul divano per assistere alla "puntatona" di Passion Morena... era ancora presto e alcuni dei ragazzi restarono nella sala... in particolare gli spettatori della discussione mattutina era incuriositi da ciò che le due ragazze volevano guardare in tv e ognuno di loro si trovò un passatempo pur di restare...
Sigla...di Passion Morena...
39... esima PUNTATA.
FINE!
- Sei una strega... tu lo sapevi! - Urlò Loorna.
- Ti giuro che non lo sapevo!... Ho tirato ad indovinare! Ah ah ah ah... - Rideva così tanto che scivolò dal divano... tenendosi la pancia con le mani... Françoise aveva le lacrime agli occhi... mai aveva riso così tanto nella sua vita.
- Io ti uccido se non la smetti! - Loorna le mise un cuscino sul viso nel tentativo di soffocare l'amica "veggente".
- Aspetta... un ultimo desiderio prima di morire? - Riuscì a mormorare tra le risate e il blando tentativo di difendersi dall'aggressione dell'amica.
- Sentiamo cosa hai ancora da dire? - Loorna era seriamente intenzionata a mettere fine a colei che aveva osato sbeffeggiare con le sue previsioni poi rivelatesi esatte, la sua telenovela preferita!
Françoise ormai… quasi alla fine della sua vita aveva deciso di fare un ultimo gesto di generosità...
- Regala il mio cellulare a Morena e dille che nella rubrica ci sono tanti numeri di tanti bei giovanotti pronti a soddisfarla!  -
- L' ho sempre saputo sei una puttanella! -  Loorna era fuori di sé. - Prima ti uccido e poi la tua rubrica me la tengo io... brutta troietta egoista!  -
Françoise ormai tossiva in preda ad una crisi respiratoria... non per l'omicidio di cui era protagonista... ma per le risate...
- Basta voi due! Loorna le vuoi fare male davvero? - Punma intervenne prima che fosse troppo tardi.
- Voglio solo farla fuori una volta per tutte. -
Albert aiutò Françoise ad alzarsi ancora preda di spasmi a causa delle risate.
- Ma come avete fatto a sopravvivere l'una all'altra finora? - Chiese Jet sempre più scioccato dalle due pazze che aveva davanti.
- Possiamo farvi dormire nella stessa camera o domani vi troveremo uno o due cadaveri? - Chiese ironico e serio allo stesso Punma.
- Ma noi ci vogliamo bene... vero Loorna? Lei non mi farebbe mai del male! -
- Stai difendendo la tua amica??????? - Jet era incredulo. Françoise prendeva le parti dell'amica che fino a poco fa le teneva un cuscino sul viso per soffocarla!
- A questo punto penso che qui gli unici cadaveri che potrebbero trovare sono i nostri, per mano di queste due "signorine suonate! " Andate a dormire e non vi fate vedere fino a domattina intesi? - Albert fu così perentorio nel suo ordine che le due ragazze divennero serie all'improvviso.
- Agli ordini mammina! - Disse Loorna mettendosi sull'attenti prima di sparire ridendo nella camera da letto.
- Buona notte ragazzi! - Françoise tratteneva a stento le risate ma non voleva ridere in faccia al suo amico così si trattenne e scappò pure lei in camera.
- Quelle due sono proprio due matte, se non si elimineranno a vicenda lo farò io! - Commentò irritato Jet.
...
Jet disteso sul suo letto compose il numero senza però avere idea di cosa raccontare a Joe.
Sai Françoise... si proprio quella dolce e timida ragazza con cui abbiamo convissuto per anni... tutta pudore e rossore in viso... beh scordatela... non esiste più! Al suo posto è tornata una mezza matta che parla di sesso come se ne conoscesse la pratica e che ogni tanto sclera e cerca di uccidere la sua coinquilina o viceversa...
- Jet! Ma cosa è successo? Di solito chiami prima! – I nervi di Jet erano già stati messi a dura prova e il tono di voce dell’amico lo irritò ulteriormente.
- Ti metti pure tu? Ma cosa avete tutti? Sembrate dei pazzi! Se vuoi avere notizie della tua bella... da oggi in poi dovrai venire qui a scoprirle da solo! Hai capito? Sono davvero stufo... fra te, lei e quell'altra fusa della sua amica i miei nervi stanno per cedere! - Chiuse il telefono senza dare nessuna spiegazione e lasciando l'amico frastornato.
Ma cosa sta succedendo alla base? Jet sembra impazzito... ma cosa stai combinando Françoise? Sei davvero così cambiata? Sono bastati alcuni mesi per renderti così diversa?... O forse sei sempre stata così e non hai mai avuto modo di esprimerti? In fondo non sarà stato facile per te... unica donna tra otto uomini e un neonato con un cervello da uomo...
Joe rifletteva su quella che doveva essere stata la vita all'interno della base per la ragazza e forse per la prima volta si rese veramente conto di quanto male doveva averle fatto negandole anche il suo amore, lui poteva essere per lei la sua unica possibilità di sentirsi pienamente se stessa, forse con lui e solo con lui, avrebbe trovato un punto di riferimento e una valvola di sfogo, la loro relazione le avrebbe permesso con il tempo di sentirsi libera di esprimersi in tutte le sfaccettature della sua personalità, aveva perso questa occasione e l'aveva ceduta ad un altro ... che al posto suo posto godeva di quelle risate, confidenze e sospiri che solo due persone che si conoscono a fondo possono condividere, come solo due innamorati... possono fare, lui aveva lasciato tutto questo ad un altro... Joe si rese conto di aver fatto la più grande cazzata della sua vita... ma forse poteva rimediare! Forse...

 

CAPITOLO 11

- Che fine hanno fatto le due dottoressine? - Jet era decisamente preoccupato non vedendole al tavolo sedute a fare colazione come ogni mattina.
- Già sono preoccupato anch'io... ho preparato i pan cake che piacciono tanto a Loorna e Françoise - Chang aveva ancora il padellino nelle mani ed era decisamente in pensiero dato che l'americana lo gratificava tanto con il suo sano e onnipresente appetito!
La porta dell'ingresso principale si aprì e alcune imprecazioni fecero eco nel corridoio.
Loorna rimproverava l'amica di averla fatta correre troppo e fatta arrivare in ritardo per la colazione.
Il viso di Françoise si affacciò alla porta della sala da pranzo: - Scusate il ritardo, facciamo una doccia veloce e arriviamo... aiutooooooooo! -
Loorna entrò in sala travolgendola e senza complimenti si sedette a fare colazione, non ci vedeva più dalla fame!
- Non è educazione sedersi a tavola tutte sudate e vestite in quel modo! - Françoise la rimproverò.
- Uffa Fran! Quanto sei formale, siamo in famiglia! - Disse l'americana facendo l'occhiolino a Chang.
- Rilassati e vieni a sederti, nessuno si scandalizzerà se mi siedo con gli shorts e il top sudati! - Intanto aveva già addentato il primo pan cake e le sue smorfie di godimento furono più che sufficienti affinché Chang la perdonasse di essere arrivata ritardo.
- Vado a farmi la doccia e poi vengo a fare colazione - Françoise fu irremovibile, per lei alcune regole di buona educazione era imprescindibili.
...
Dopo un pò... non vedendola più tornare Loorna iniziò a preoccuparsi, era rimasta a chiacchierare con i ragazzi in attesa che l'amica tornasse ed avere il bagno libero ma era già passata un'ora...
- Vado a vedere perché non spunta, non si sarà sentita male? - Il viso di Loorna era piuttosto preoccupato e questo non sfuggì a nessuno dei presenti.
Non ebbe il tempo di arrivare alla porta che la francese entrò in sala con Gilmore, stavano parlando del discorso che la ragazza avrebbe dovuto fare fra qualche giorno.
- Loorna dopo la doccia se ti va andiamo a Tokio, vorrei cercare un abito adatto per accompagnare il dottore e poi volevo fare un po’ di shopping con te. - Sembrava tornata la dolce Fran di sempre gentile e tranquilla... che fosse bipolare... pensò Albert!
...
Aveva una sete tremenda e la sua amica aveva bevuto tutta l'acqua.
Uffa! Sono costretta ad alzarmi se non voglio morire di sete.
A Tokio avevano assaggiato di tutto e soprattutto cibi salati i preferiti dell'americana.
 Loorna perché mi coinvolgi sempre nelle tue imprese gastronomiche?
Mentre si alzava dal letto lanciò un'occhiataccia all'amica che dormiva serena.
Indossò una vestaglia, non potevi mai sapere chi avresti incontrato in piena notte in una casa dove vivevano otto uomini e lei non era certo il tipo da farsi vedere in pigiama soprattutto se questo consisteva in una canottiera e un paio di shorts molto corti.
Silenziosamente entrò in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, voleva dissetarsi e poi prenderne una bottiglia e portarla in camera ma i suoi progetti si scontrarono contro un " uomo" che in quel momento al buio... usciva dalla cucina dopo aver preso qualcosa da mangiare.
- Scusa non volevo! - Si chinò subito per aiutare la ragazza a rialzarsi, era caduta con il sedere per terra... il buio non impedì loro di riconoscersi, il semplice tocco delle loro mani che si erano strette per far rialzare la ragazza, bastò per capire a chi appartenevano, entrambi avrebbero riconosciuto quella pelle e quelle dita tra mille... nonostante il buio, i loro occhi si cercarono e si trovarono... rimasero qualche secondo così, immobili lui che teneva le mani di lei fra le sue, ormai in piedi la ragazza era ad un palmo dal viso di lui.
- Scusami tu. - Ritrasse le mani stringendole al petto - Non dovevo muovermi al buio -
Era la prima volta che si parlavano dopo mesi...
- Ti sei fatta male? - La voce tradiva l'emozione di averla così vicina.
- No... no è tutto a posto... io volevo solo un pò d'acqua -
Joe accese la luce, voleva vederla, finalmente... dopo mesi era lì con lui e stavano parlando... il suo cuore era colmo di gioia, temeva questo incontro e forse non poteva andare meglio di così...
Chiusero entrambi gli occhi non abituati alla luce e lentamente li riaprirono, lui ... aveva paura che non fosse reale la presenza della ragazza... e lei invece temeva per quello che il suo cuore poteva in quel momento "vedere" e farle capire, era il momento della verità, aveva davvero voltato pagina?
Finalmente la luce diede loro la possibilità di osservarsi... si guardarono negli occhi per qualche secondo... lei li distolse subito e abbassò il viso per ciò che vi aveva visto... lui continuò a osservala... era bellissima... il suo cuore smise di battere o forse aveva appena ripreso a battere... non lo sapeva neanche lui... la vide andare verso il lavabo e prendere una bottiglia d'acqua.
Alzò lo sguardo: - Buona notte Joe! -
- Buona notte anche a te Françoise! - Non sapeva neanche lui come aveva fatto a rispondere avrebbe voluto dirle qualcos'altro... ma cosa? Avrebbe potuto chiederle scusa, implorare il suo perdono, dirle che l'amava da impazzire... ma non fece niente di tutto ciò... come sempre lasciò le cose come stavano.
...
Il mattino successivo Loorna portò la colazione in camera a Françoise.
- Deve prepararsi per il discorso - Disse l'americana per giustificare la sua assenza agli altri.
Per tutto il giorno le due ragazze rimasero chiuse in camera, non si sentiva musica, nè il loro chiacchiericcio né tanto meno le loro risate, era tutto troppo silenzioso, difficile non pensare che era una semplice coincidenza con il ritorno alla base di Joe.
- Perché non mi hai mai parlato di questo Joe? - chiese Loorna - E’ una gran bel ragazzo! -
Françoise seduta sul letto con le gambe incrociate, posò i fogli del discorso.
- E' una lunga storia... non ne vale neanche la pena raccontarla te lo assicuro. - Rispose con un tono di voce triste e nel contempo seccato.
- Quando ti ho conosciuta ho capito subito che qualcosa ti tormentava... ma tu non me ne hai mai voluto parlare... ho aspettato che fossi pronta di farlo spontaneamente... ne sei... o ne eri innamorata... vero Fran? -
Guardò la sua amica grata di non averle mai chiesto niente, fino a quel momento.
- Se vuoi adesso... puoi parlarmi di lui se ti va... se non è troppo doloroso. -
Fece un sospiro, per la prima volta Françoise confidò a qualcuno del suo amore a senso unico per quel ragazzo, quell'amore che le stava consumando l'anima.
- E adesso che vuoi fare? Mica puoi restartene qui dentro fino a che non finirà la nostra vacanza? Françoise non devi farti questo! Tu sei una ragazza forte, hai un coraggio e una volontà che non ho mai visto in nessun altro, fagli vedere cosa ha perso? Faglielo capire il suo errore! - Loorna l'abbracciò e lei pianse fra le braccia dell'amica, l'unica che adesso conosceva la verità su di lei e sui suoi sentimenti…

 

CAPITOLO 12

- Le ragazze cenano con noi? - Chiese Bretagna a Chang che serviva la cena.
Proprio in quel momento...
- Che profumino! Cosa hai preparato? Abbiamo una fame! - Loorna fece il suo ingresso in sala da pranzo.
- Zuppa di frutti di mare con verdure! - Rispose Françoise cercando di catturare con le narici il delizioso profumo.
- La tua preferita mon chéri! - Chang era davvero felice di vederle a tavola così affamate e di buon umore!
Bretagna si alzò dal suo posto e fece accomodare l'americana mentre Françoise come sempre si sedette accanto a Joe, era sorridente , lo si leggeva in volto che era felice, questo turbò Joe.
- Allora hai finito di fare i "compiti?" - Le chiese ironico Jet.
- Quasi... devo ancora un piccolo appunto ed ho finito. -
- Mi dispiace davvero averti dato questo impegno durante le tue vacanze. - Gilmore era forse pentito, eppure lui la conosceva lo sapeva che quando si prendeva un impegno ci metteva tutta se stessa.
- Per me è un piacere poterla aiutare, non si crucci più di tanto, fra un paio di giorni tornerò a studiare e questo mi ha dato modo di risvegliare la mia volontà! -  La ragazza era fiera di poter dare una mano al dottore ed era sincera nelle sue parole.
Joe ascoltò ogni parola detta della ragazza, risentire la sua voce, la sua vicinanza a tavola, era per lui come un sogno, per un attimo ebbe la sensazione che tutto fosse come prima, quando andavano in missione tutti insieme e fra di loro c'era una forte amicizia o almeno questo era quello che lui allora credeva.
- Domani vorrei cucinare io per tutti voi! - Esordì l'americana.
Françoise si voltò di scatto verso l'amica e la guardò in malo modo.
- Non mi guardare così... tu studia pure il tuo discorso, ci penserò io a cucinare e appena avrai finito mi darai una mano. - Loorna sapeva che Françoise non condivideva la sua idea per svariati motivi.
Il cinese ebbe quasi una sincope nel sentire che qualcuno che non era lui voleva mettere le mani nella sua cucina.
- Non è necessario, Loorna, siamo più che sicuri che tu sia una brava cuoca ma sei in vacanza, non rovinarti un giorno di riposo per stare dietro ai fornelli - Punma sapeva bene, come tutto il resto della tavolata che Chang era molto suscettibile quando si trattava della sua cucina e che Loorna stava davvero rischiando troppo.
- Ascolta Loorna, mi serviranno non più di tre ore per finire il mio discorso... potresti scendere in spiaggia e ti raggiungerei lì. - Anche Françoise condivideva l'idea di Punma e cercò invano di sviare Loorna verso altre attività meno rischiose.
- Spero che almeno questa volta lo facciate in costume da bagno, la vostra gita al mare! -
Le due ragazze fulminarono Jet con lo sguardo per aver spifferato a tutti i presenti la loro ultima escursione in spiaggia.
Françoise sperò con tutta se stessa che la sua amica non dicesse niente per metterla in imbarazzo davanti a tutti e soprattutto con Gilmore, si sarebbe vergognata da morire se avesse saputo del suo bagno in lingerie.
- Ho capito! State cercando di allontanarmi dalla cucina... non vi fidate di me! - Loorna fece uno sguardò dispiaciuto e gli si arrossarono gli occhi, pronti a scoppiare in un pianto.
La sua amica francese sapeva benissimo che stava recitando la sua parte e quando si metteva in testa di fare una cosa nessuno riusciva a distoglierla dal suo obiettivo che avrebbe raggiunto con qualunque mezzo anche facendo la finta vittima di una congiura contro le sue prodezze di cuoca!
- Oh no! piccola Loorna. - Ecco il primo pesce catturato all'amo... pensò Fran... - La mia cucina è a tua disposizione se ci tieni tanto! - Quest'ultima frase fu difficile da pronunciare per CHang ma alla fine ci riuscì, non voleva far piangere la sua degustatrice più affezionata!
L'americana lanciò un'occhiata di intesa all'amica che non presagiva nulla di buono.
Terminata la cena, le due ragazze tornarono in camera deludendo le aspettative di Joe che sperava di godere ancora della presenza di Françoise, lei non gli parlava, ma perlomeno adesso non lo evitava più apertamente come prima di partire.
...
Il mattino seguente CHang ebbe quasi un infarto nel vedere l'ospite americana armeggiare in cucina con le sue pentole e padelle, lei lo accolse con un abbraccio e un bacio sulla fronte, fu così che Chang abbindolato per la seconda volta lasciò la sua amata cucina nelle mani della ragazza.
In tarda mattinata la raggiunse Françoise che preoccupata per la reazione dell'amico cinese decise di aiutare l'amica e togliersi al più presto quel pensiero.
- A che punto sei? – Le chiese affacciandosi dalla porta della cucina.
- Sono davvero in ritardo. - Sbuffò -  Per fortuna che sei arrivata, mi peleresti le patate? -
Françoise guardò la montagnola di tuberi davanti a lei e controvoglia si mise a sbucciarle.
- Cosa stai preparando? – Chiese.
- Pollo fritto con bacon e chips, torta di mele e ... -
- Non dovresti mettere il pollo a macerare con le sue spezie? - Suggerì la ragazza francese.
- No... ma che dici? Basta poi pastellarlo per bene per renderlo saporito - Rispose l'improvvisata cuoca contrariata per l'intervento non richiesto e poco gradito dell'aiutante.
- Sarà! Ma ti assicuro che il pollo fritto che prepara Miguel è buonissimo e lui lo lascia almeno un'ora nelle spezie! -
- Se avessi voluto dei consigli te li avrei chiesti! Ti ho solo detto di sbucciare le patate senza intrometterti nelle mie tradizioni di famiglia! Noi lo cuciniamo così il pollo fritto ed è il migliore del quartiere, anzi no, il più buono dello Stato! - Loorna era adesso davvero indispettita per aver insinuato che un messicano preparava un pollo fritto migliore del suo.
- Fai come vuoi! Ma non c'è bisogno di rispondere così, capito? - Françoise si alterò a sua volta.
Loorna che stava preparando l'impasto della torta di mele irritata dal tono dell'amica le lanciò un pezzo di buccia di mele, che finì tra i capelli biondi dell'amica.
Françoise con la stessa precisione fece arrivare una buccia di patata in faccia a Loorna...
- Brutta stronza questa me la paghi! - Prese un cucchiaio di legno e si diresse a grandi passi da lei che vedendola arrivare afferrò velocemente il primo oggetto che le capitò sotto le mani, un mestolo di metallo...
Le due duellarono per un pò insultandosi a vicenda...
- Come ti permetti di insultarmi?! Le tue patate te le puoi pelare da sola da questo momento... insolente! -
- No! Tu mi hai promesso il tuo aiuto ed ora sbuccerai quelle patate una per una, sgualdrinella! -
- Se io sono una sgualdrinella tu sei una donnaccia! - Françoise si alzò di scatto per evitare di essere acciuffata dall'amica che si stava dirigendo da lei furiosamente.
- Ahhh! non girare attorno al tavolo! Vieni qui strega! Santarellina dei miei stivali! -
Françoise d'istinto prese una ciotola di farina e la gettò in faccia all'amica che si trovava di fronte a lei ma dall'altra parte del tavolo... Loorna si ritrovò tutta infarinata...
- Ahhhh! Giuro che ti ammazzo! Vieni qui troietta! -
- Prova a prendermi! - La francese continuava a girare attorno al tavolo per sfuggire alla ormai infuriata Loorna che aveva buttato di traverso una sedia per impedirle di continuare a girare a cerchio attorno al tavolo... Françoise con un agile balzò evitò la sedia e uscì dalla cucina...
- AHHHHHHHH! Questa volta la uccido!!!!!!!!!!!!! -
L'urlo dell'americana lo sentì persino Geronimo che si trovava fuori nel giardino, Jet e Joe nel garage accorsero preoccupati che fosse successo qualcosa, Bretagna che si trovava in sala da pranzo a leggere un copione cadde dalla sedia all'urlo di Attila/Loorna... e si ritrovò travolto dalle due ragazze che uscite dalla cucina ora si inseguivano attorno al tavolo della sala proprio dove era seduta lo sventurato inglese...
Questa fu la scena che si ritrovarono davanti agli occhi Joe e Jet: un'infarinata Loorna con gli occhi fuori delle orbite intenzionata ad uccidere la sua amica con un cucchiaio di legno e la loro amica che con sguardo beffardo le sfuggiva...
-Oh no di nuovo voi due?!!! - Jet era sconsolato nel rivedere le due matte litigare per l'ennesima volta
- Stavolta vi lascerò fare, voglio proprio vedere chi ne uscirà viva! E se per caso sopravviverete entrambe giuro che vi ucciderò io! - Disse con aria indifferente.
- Ci penserà Chang ad ucciderle se non rimetteranno a posto la cucina - Esclamò Bretagna.
Lo sguardo delle ragazze si incrociò in quell'istante comprendendo che l’inglese aveva ragione quindi si abbracciarono come se nulla fosse successo.
- Scusami Fran, a volte sono proprio una matta! –
- No scusami tu, la colpa è mia –
Rientrarono in cucina lasciando i presenti un po’ interdetti per il loro comportamento fuori da ogni schema.
Jet era ancora più esterrefatto.
- Io proprio non le capisco, prima si volevano uccidere a vicenda e un secondo dopo tornano a fare comunella! Sono entrambe fuori testa! -
Un attento Joe invece osservò in silenzio tutta la scena, non aveva mai visto Françoise così spensierata e complice con qualcuno come con quella ragazza.
Per fortuna la cena della cuoca americana e della sua aiutante fu molto apprezzata soprattutto dall'altro commensale americano Jet, che mentre si gustava le coscette di pollo fritto, pensava che dopo tutto erano si delle matte, ma in cucina ci sapevano fare e lui sarebbe stato ben felice di fare loro da balia se poi i risultati erano così croccanti e saporiti!

 

CAPITOLO 13

Era arrivato il giorno della conferenza.
Loorna che si era categoricamente rifiutata di accompagnare la sua amica, voleva godersi la sua vacanza lontana da tutto ciò che le ricordava lo studio e sarebbe rimasta alla base con i ragazzi, in quel momento stava proprio fuori a chiacchierare con Jet della loro adorata patria, con loro c'era anche Joe che ogni tanto interveniva nella loro discussione.
- Ah sei qui! Ti ho cercato dappertutto!  - Un elegante Françoise in tailleur nero e tacco dodici con in mano una spazzola, delle forcine e uno specchietto rotondo, interruppe la loro discussione.
- Avevi detto che mi avresti aiutato con l’acconciatura! -
- Hai ragione Fran, ma pensavo che fosse ancora presto - Si giustificò Loorna.
- Il dottore vuole uscire prima per evitare il traffico delle ore di punta - Françoise diede gli oggetti che aveva in mano alla sua amica che era seduta sul tavolo che c'era nel giardino e le diede spalle affinché le raccogliesse i capelli in un elegante chignon.
- Così Fran non riuscirò mai ad acconciarti i capelli, devi toglierti le scarpe se vuoi che arrivi alla tua nuca, spilungona! - La povera Loorna era costretta a stirare tutte le braccia per poter fare i capelli all'amica.
- Scusami non ci avevo pensato. - Françoise si tolse i tacchi e raggiunse l'altezza sufficiente a Loorna per poterle acconciare i capelli.
- Mi piace come raccogli tu i capelli... io non ci riesco mai a farli così perfetti. - Commentò la ragazza francese nel frattempo.
Joe e Jet era affascinati dalla figura della loro amica, non l'avevano mai vestita così elegante, sembrava già una dottoressa, la sua espressione era molto seria e professionale anche se... forse trovavano la gonna del completo un pò troppo corta...
- Fatto! Guardati! - Loorna aveva un'espressione fiera.
Françoise, si guardò allo specchio per qualche istante e si rimise le scarpe.
- Beh... come sto? - Si rivolse ai ragazzi, che colti di sorpresa a quella domanda fecero scena muta!
- Te lo avevo detto, quella gonna è troppo corta per andare ad una convention di anziani professori, se fai questo effetto di rimbambimento ai dei baldi giovani... figurati a quei poveretti... appena salirai sul palco a leggere, farai venire un infarto a tutti ! - La canzonò come al solito Loorna, mentre i due ammiratori restavano ancora silenziosi e imbarazzati per le parole veritiere dell'americana.
- La mia gonna non è affatto corta! Rientra nei miei canoni... e poi in caso di infarto so come farli riprendere! - Rispose Fran che fece la linguaccia all'amica e si avviò per raggiungere Gilmore.
- Fai la brava! - Le urlò Loorna.
- Anche tu! - Rispose l'amica girandosi un attimo verso di loro e facendole l'occhiolino.
- Eccomi professore! Sono pronta! -
Pochi minuti dopo la loro auto era già distante dalla base mentre i due ragazzi americani continuavano la loro discussione sempre più animata sulle differenze di abitudini e vita dei loro rispettivi Stati di origine.
Joe si isolò sempre più dalle loro parole e iniziò a riflettere, la Françoise tornata dopo un anno da San Diego era diversa, ma quanto in realtà era diversa dal suo vero essere, forse era la Françoise che aveva sempre vissuto con loro che non rispecchiava la reale natura della ragazza, in fondo un semplice gesto come quello di Loorna che le aveva acconciato i capelli non avrebbe mai potuto chiederlo a nessuno di loro, e per andare dove? Stava sempre alla base, si occupava di Ivan, di tutti loro, assisteva il dottore quando necessario e le sue uscite si limitavano alle missioni, dove di certo non si acconciava i capelli, non si truccava e non metteva abiti eleganti tali da mettere in risalto la sua femminilità anzi, indossava la loro divisa che mortificava il suo aspetto femminile e faceva vedere di lei solo il suo aspetto di combattente. Joe cercò di immaginare la profonda sofferenza della giovane ragazza, si sentì in colpa per tutte le volte lui e gli altri si erano organizzati per uscire o trascorrere fuori dei giorni di vacanza senza mai farla partecipe, si rese conto anche che lei non si era mai lamentata di tutto ciò, non aveva mai chiesto a nessuno di loro di poter andare a ballare o semplicemente di essere accompagnata dal parrucchiere come fanno tutte le altre ragazze ma il fatto che non avesse mai espresso queste intenzioni non voleva dire che non desiderasse tutto ciò, in fondo si trattava di una giovane donna nel pieno della sua vitalità e freschezza e la Françoise che era tornata dall’America, più sicura di sé, della sua femminilità dimostrava che lei voleva tutto ciò e che erano sopite in lei. Infatti non appena vi era stata l’occasione era fiorita in tutta la sua femminilità e come le altre ragazze amava fare shopping, truccarsi, uscire con i ragazzi.
Già… i ragazzi… questo tasto aveva l’effetto di farlo impazzire di gelosia, non riusciva ad accettare che un altro uomo l’avesse tenuta tra le braccia e che godesse di lei, ma soprattutto non sopportava l’idea di avercela buttata lui stesso tra quelle braccia.
– Joe! Attento ma che fai? – Gridò una Loorna spaventata dal bicchiere di vetro che il ragazzo inconsciamente aveva spaccato nelle sue mani pensando la “sua” Françoise tra le braccia di un altro.
– Scusatemi ero sovrappensiero e non mi sono accorto di aver stretto troppo il bicchiere – Mentre parlava iniziò a raccogliere i cocci di vetro e diresse verso l’entrata.
– Vuoi che ti medichi la ferita? –
- No, Loorna grazie è solo un graffio vado a sciacquarlo – Lo videro allontanarsi con lo sguardo triste chiedendosi cosa stesse pensando per poter reagire in quel modo. Jet in realtà riusciva ad immaginare quali pensieri tormentassero il suo amico.

 

CAPITOLO 14

La musica rockettara della suoneria del cellulare di Loorna risuonò in tutta la sala.
- Scusate, ho dimenticato di abbassare la suoneria! - Loorna interruppe la sua cena e guardò il display, non amava essere interrotta durante una delle sue attività preferite, cioè mangiare e rispondeva solo se riteneva la cosa opportuna, il nome della sua coinquilina appariva e spariva in modo intermittente sul display, rispose sapendo che lei non l'avrebbe mai disturbata solo per chiacchierare... e poi si sentiva un pò in colpa per non averla accompagnata...
- Ehi... Fran tutto ok? Avete già finito? -
Ma la voce che rispose dall'altra parte non fu quella che lei si aspettava... era quella dell'ultima persona al mondo che avrebbe voluto sentire... contrasse il viso in un'espressione di irritazione e fastidio e molto "elegantemente" rispose al saluto del suo interlocutore.
- Razza di idiota che ci fai qui a Tokio????? E che hai fatto alla mia amica????????? - Sentendola urlare così i ragazzi si allarmarono e si misero ad ascoltare la telefonata pronti ad intervenire se necessario per aiutare la loro amica e il dottore...
- Sempre molto gentile! Neanche in vacanza sei stata capace di rilassarti?! - La canzonò il suo interlocutore dall'altra parte del telefono.
- Ero rilassatissima fino a quando non ho sentito la tua fastidiosa voce! Ed ora passami Fran prima che venga lì e ti spacchi la faccia! - Urlò esasperata l'americana mentre i visi dei ragazzi si rabbuiarono ancora di più a quelle parole, tutti senza eccezione pensarono che Françoise fosse in pericolo!
- Stai serena Loorna... la tua amica è andata un attimo in bagno ed io ne ho approfittato per scambiare un salutino con te! ... Ah eccola ora te la passo così ti tranquillizzi! -
Loorna fece un respiro di sollievo non appena sentì la sua amica che rimproverava il tizio che senza permesso le aveva preso il telefono...
-Ehi Fran... ma che ci fa quello lì con te? - Sentendola parlare direttamente con la ragazza anche gli spettatori alla base fecero un respiro di sollievo...
- Me lo sono ritrovato qui! Hai visto... anzi hai sentito... che bella sorpresa! -
- Non c'è che dire... proprio una bella sorpresa! -
- E domani a pranzo saranno con noi... lui e il professore Ginta. Gilmore deve discutere con entrambi di alcuni nuovi progetti... anzi lo diresti tu a Chang di preparare per due persone in più? -
- Certo, non ti preoccupare glielo dirò io... ma senti Fran... Miguel lo sa che sei con lui? -
A quelle parole Joe si tolse l'atroce dubbio che la "sorpresa" fosse proprio il fidanzato di Fran... anche se era pur sempre un "lui" che stava con lei in quel momento, e questo non gli piaceva soprattutto dopo aver ascoltato le parole di Loorna.
- Miguel sapeva che Mark avrebbe accompagnato Ginta per alcune conferenze questa estate... ma non penso che sapesse che si sarebbero trovati proprio qui... stasera! Altrimenti mi avrebbe avvisato! Comunque adesso dobbiamo chiudere, penso che saremo a casa fra qualche ora, ok? Stai tranquilla Loorna, al massimo domani mi verrai a trovare in carcere per aver assassinato a sangue freddo questo maniaco! - Scherzò Fran mentre l'amico provava ad abbracciarla.
- Fran... se tu lo uccidi... io verrò in carcere con te per solidarietà... e poi... non ti preoccupare ti rilasceranno per aver liberato l'universo femminile di una tale piaga! - Loorna tornò ad essere sorridente e questo fece rilassare tutti o quasi...
Loorna riprese il suo posto ma si sentiva osservata...
- Ehm... Chang... Fran mi ha detto di avvisarti che domani a pranzo ci saranno due ospiti del dottore Gilmore. - Sperava di non dover dire altro ma le facce interrogative dei ragazzi le fecero capire che era meglio dare loro qualche spiegazione...
-  Verranno il professore Ginta e il dottore Skinner... Mark, che come avrete capito io e Fran conosciamo già - Le espressioni interrogative dei commensali non le lasciarono alcun dubbio che doveva ancora chiarire qualcos'altro.
- Mark è il figlio del dottore Skinner, che dirige ed ha fondato il centro ricerche, suo figlio è un bioingegnere ... è giovane ma molto preparato e conosciuto nell'ambito medico, è un caro amico di Miguel... per questo noi lo conosciamo molto bene... e... a dirla tutta... ha corteggiato insistentemente Françoise... quando l'ha conosciuta... solo che la sua idea di provarci con una ragazza è al limite con un comportamento quasi maniacale, da stalker...ma uno stalker... come dire… - Loorna non voleva spaventare gli amici di Fran con le sue rivelazioni solo che le era davvero difficile definire il comportamento del loro amico... un ragazzo davvero molto particolare con una fissazione per “alcune argomentazioni! ”.
- Non è una persona di cui preoccuparsi... è che secondo lui... i nostri comportamenti sono tutti legati a... - Loorna all'improvviso si rese conto di essere seduta a tavola con otto uomini e che stava per pronunciare la parola "sesso", per un attimo comprese quanto doveva essere stato difficile per la sua amica vivere in quel modo senza sentirsi libera di esprimere le proprie emozioni o semplici parole che tra amiche o donne potevano essere pronunciate senza nessuna vergogna ma in quelle condizioni era davvero imbarazzante, si spiegò il perché del forte senso di pudore della sua amica... della sua difficoltà nel parlare di "certi argomenti" e di vivere liberamente una relazione con l'altro sesso, aveva vissuto per anni attorniata da uomini ma non sapeva cosa significava vivere "con uomo", relazionarsi fisicamente con lui, abbandonarsi alle sue carezze, fino a quando non era entrato nella sua vita Miguel. Si riscosse dai suoi pensieri e continuò.
- Agli istinti! - Sperò di aver dato sufficienti spiegazioni perché il disagio era arrivato a tal punto che desiderava tanto vedere la sua amica spuntare dalla porta di ingresso a supportarla. Per sua fortuna nessuno fece altre domande.
- Allora domani conosceremo questo vostro amico... - Concluse Albert.

 

CAPITOLO 15

Françoise e il dottore erano in macchina, Gilmore era orgoglioso della sua bambina, quando salì sul palco tutti rimasero estasiati, in un primo momento dalla sua bellezza ma fu la sua voce che rapì l'attenzione di tutti, il suo discorso divenne così interessante che quando la ragazza finì di leggere si poteva notare la delusione sul volto di molti professori e ricercatori presenti. Molti vollero conoscere la pupilla del dottore Gilmore che studiava in uno dei centri i ricerca più importanti e aggiornati al mondo, parlare con lei era una gioia per la freschezza della sua voce e per l'intelligenza brillante con cui riusciva ad affrontare qualsiasi argomento, ancora più sorprendente era la sua conoscenza di varie lingue straniere che le permettevano di interloquire con chiunque, e poi l'aveva vista sorridere e gioire quando vide il suo amico, notò subito che avevano un'intimità che in lei non aveva mai notato con nessuno dei ragazzi alla base e questo fu forse la cosa che lo colpì maggiormente, per la prima volta vide in lei una donna, ciò gli provocò una certa gelosia tipica di ogni padre che nota negli altri uomini un interesse particolare verso la propria figlia, quell'uomo Mark doveva conoscerla bene la sua bambina, lo aveva capito dal modo in cui lui 'aveva abbracciata quando si erano incontrati, da come l'aveva salutata quando erano andati via, era rimasto attorno a lei tutta la serata come un fidanzato... non come un amico...
In macchina al ritorno dalla conferenza dopo un lungo tratto di strada fatto in silenzio Gilmore prese parola.
- Françoise... - Non sapeva se era giusto farle delle domande sulla sua vita personale… però in fondo lui era colui che faceva le veci del padre e quindi era in parte autorizzato.
- Mi dica dottore -
- Lo conoscevi bene il giovane dottore Skinner, è molto diverso da suo padre lui era un uomo molto riservato -
- E’ un caro amico di Miguel... il mio ragazzo ... - Françoise non lo fece continuare, sapeva che primo o poi avrebbe dovuto affrontare quell'argomento con Gilmore.
- Sono uscita con lui qualche volta pima di fidanzarmi con Miguel, per questo motivo abbiamo molta confidenza - Sembrava aver percepito tutti i dubbi del dottore
- Inoltre lui e Miguel sono molto amici, un pò come me e Loorna -
- E lui e Loorna? – Chiese incerto il dottore.
- Oh, no dottore! Non dica mai una cosa del genere davanti a Loorna... lei non sopporta Mark, non lo può proprio soffrire - Françoise rideva mentre spiegava a Gilmore dell'incompatibilità di carattere di quei due.
- Ah… e come mai non si sopportano? -
- Ehm... diciamo che lei... non ne condivide la filosofia di vita..., Mark è un uomo molto particolare, ha un carattere alquanto eccentrico, potrebbe sembrare impertinente, a volte troppo impulsivo e invadente, ma in realtà è una persona molto sensibile e non tradirebbe mai le persone a lui care. -
Gilmore trovò un pò strana questa precisazione da parte della ragazza.
- E il tuo ragazzo... che tipo è? - Finalmente riuscì a chiederle anche questo!
- E’ molto intelligente, brillante, espansivo e premuroso... però io sono di parte... quindi la mia descrizione è un pò esagerata, lo vedo con occhi diversi... rispetto a come lo vede chiunque altro -
- Capisco cosa vuoi dire... tu lo vedi con occhi da “innamorata”. - Gilmore volle rimarcare proprio quell'ultima parola, voleva capire se effettivamente aveva fatto bene ad allontanarla da Joe.
- Forse si... ehm… ha ragione lei... non saprei... stiamo insieme da poco tempo. - Françoise era un pò titubante e imbarazzata, parlare della sua relazione con Miguel con una persona diversa da Loorna le stava permettendo di capire quale strada aveva deciso di intraprendere il suo cuore... e quale la sua mente.
- Ne sono rimasta subito affascinata... non solo perché è un bel ragazzo... ma anche dal suo carisma, la sua allegria e voglia di vivere... è una persona sempre allegra, riesce a vedere del buono in tutti e in ogni cosa... e poi è sempre di buon umore -
Bene, ha scelto l'opposto di Joe! Quasi tutti gli aggettivi che sta usando per descriverlo si possono affibbiare anche a Joe... però al contrario! Queste erano le riflessioni di Gilmore nell'ascoltare la ragazza.
Continuarono a parlare fino alla porta d’ ingresso di casa.
Gilmore ebbe modo di riflettere tutta la notte, sulle rivelazioni della ragazza, c'era qualcosa che lo disturbava in quei discorsi ma ancora non riusciva capire cosa, sembrava felice, ma lo era veramente? Non sapeva darsi una risposta, era ancora presto per darsela, in fondo era appena un anno che stava fuori, e poi riflettè su Joe. Per lui era stato un anno molto difficile senza lei vicino, era diventato sempre più taciturno, chiuso e assente, partecipava alle missioni solo per dovere... non vi era più passione, coinvolgimento... e poi la sua partenza improvvisa in coincidenza con il ritorno di lei... infine il ripensamento di lui che era ritornato a casa... perché? Con quali intenzioni? Gilmore non ci capiva più niente di quel ragazzo!
In un altro angolo della casa anche Françoise rifletteva sui suoi ultimi mesi di vita, quante cose erano cambiate! Miguel era entrato nella sua vita con pazienza e determinazione, l'aveva corteggiata con discrezione fin dai loro primi incontri al centro, inizialmente lei aveva pensato che fosse solo gentilezza da parte sua ma poi si accorse che a lei riservava sempre degli atteggiamenti diversi rispetto alle altre tirocinanti, piccoli gesti che lui mostrava solo quando erano soli, si trattava di sguardi, parole sussurrate, sfioramenti di mani... le colleghe quando erano a mensa tutte insieme parlavano spesso di lui, il loro affascinante tutor e molte aspiravano a qualcosa di più... ma tutte dicevano che era sempre così professionale, distante e serio, anche quando erano sole con lui, Françoise ascoltava i discorsi delle sue colleghe e trovava conferma che con lei era diverso ma non ne aveva mai parlato con nessuno, inizialmente neanche con Loorna nonostante il rapporto con la sua coinquilina, fin dall'inizio fu molto confidenziale e intimo.
Più il tempo passava e più i messaggi di Miguel si fecero chiari, fino al giorno in cui rimasti soli a fine giornata, mentre finivano di sistemare tutte le attrezzature usate in laboratorio, l'uno accanto all'altro, lui le prese la mano e la fece girare verso di lui... ricordava ogni istante di quel giorno, la guardò negli occhi... e lei colpita dalla sua intensità abbassò il viso ma lui dolcemente con una mano glielo alzò, l'avvicinò a sé e la baciò intensamente e profondamente, senza esitare un attimo invase la sua bocca con la sua lingua e si assaporarono fino a restare senza fiato, rimasero con la fronte unita respirando l'uno l'aria dell'altro e sentendo i loro cuori battere così intensamente che sembravano voler uscire dal petto. Non aveva mai baciato così intensamente un uomo, aveva sentito un forte sconvolgimento dentro di lei, voglia di conoscere di più quell'uomo, delle sue mani e carezze, ma aveva bisogno di tempo... e lui le diede tutto il tempo necessario... dopo quel bacio ne seguirono altri... e poi carezze e abbracci sempre più intimi fino al giorno in cui lui le chiese di restare a dormire a casa sua, erano già alcune settimane che si frequentavano e Loorna alla quale aveva raccontato tutto, le aveva detto che non poteva tenerlo sulla corda ancora per molto...
- E’ un uomo Fran! Prima o poi ti chiederà di farlo e tu dovrai deciderti... cosa vuoi fare? La muffa? Fran goditi la vita... il sesso è uno dei modi migliori! -
Lei voleva godersela la vita... anche in “quel senso” ma nella sua mente aveva sempre immaginato quel momento con un'altra persona... con "lui", il suo grande amore... forse ora… non più, così "grande."
"Lui" non l'aveva voluta..., una lacrima scivolò sul suo bel viso, un'altra volta i suoi occhi piangevano per "lui", anche dopo mesi, dopo tutti i tentativi di cambiare e dimenticare, era di nuovo nel suo letto nella casa sulla scogliera e piangeva per "lui"... cosa era cambiato? Possibile che tutto era come prima? Beh... come prima lei non lo era più, con Miguel aveva conosciuto il piacere, aveva scoperto in lei una sensualità che aveva sempre represso, la faceva sentire desiderata, la bramava e faceva di tutto per ottenere le sue carezze, i suoi baci, il suo piacere più intimo, era consapevole che Miguel era innamorato di lei. A quel pensiero le salì un nodo alla gola. Si sentiva in colpa, per cosa?
Era stato facile credere in tutto questo, lontano, con miglia e miglia di acqua e terre che la separavano da "lui", ma non appena i loro occhi si incontrarono, quella notte... tutte le sue certezze e sicurezze crollarono, lo amava ancora quel maledetto... se ne sarebbe mai liberata?
Forse, il primo amore è così... non ti abbandona mai, ti resta dentro come un marchio a fuoco... ma puoi lo stesso vivere una vita con un'altra persona... puoi lo stesso fare l'amore con un altro... progettare un futuro.
In fondo finora c'era riuscita... l'importante era stare lontana dalla fonte del dolore, e fra qualche giorno ci sarebbero stati nuovamente i chilometri necessari a soffocare quella sua ossessione per quell'uomo, sarebbe tornata dal suo Miguel che l'amava, la rispettava, la stimava e la faceva ridere, "lui" quante volte l'aveva fatta ridere? Riflettè. Ricordava di alcune volte che insieme avevano riso e si erano divertiti , ma erano più le lacrime che le risate, quante lacrime per colpa sua... troppe... sufficienti... adesso doveva solo tornare dal suo "amore" e tutto sarebbe ritornato a posto... questo era quello che lei sperava fortemente.
A pochi metri di distanza, in un'altra stanza, in un altro letto, anche "lui" rifletteva, l'aveva vista così cambiata, più serena e più espansiva, i suoi atteggiamenti erano diversi, il suo abbigliamento era diverso... più sensuale, ma mai volgare, aveva un velo di trucco tutte le mattine anche quando non usciva, anche Loorna era sempre così, c'era molta complicità tra loro due, doveva essersi instaurato un legame molto forte tra loro, si capivano con uno sguardo e si spalleggiavano in qualsiasi situazione anche quando sembravano volersi picchiare a vicenda. E poi c'era quell'uomo nella sua vita... ma lei non ne parlava mai con nessuno, quando si sentivano per telefono si allontanava sempre, chissà che tipo di rapporto avevano? Ne era innamorata? Se ci stava insieme... evidentemente qualcosa doveva provare per quell'uomo... e “lui” che posto aveva adesso nel suo cuore? L'aveva dimenticato? No... non l'aveva fatto... quella notte quando si incontrarono, l'aveva letto nei suoi occhi che c'era ancora qualcosa... ma cosa? Joe aveva bisogno di capire cosa provava ancora Françoise per lui, perché adesso sapeva di volerla accanto e voleva averla tutta per sé... le era mancata da morire in quei mesi, non poterle parlare e guardarla, lo aveva fatto impazzire ma prima di agire doveva pensare e capire... non voleva farla soffrire, anche se fino ad ora, forse… era la sola cosa che aveva fatto...
Per fortuna arrivò il mattino e la vita alla base si risvegliò come al solito, Françoise e Loorna si presentarono a colazione puntuali, dopo la loro abituale corsa, erano allegre e parlavano tra di loro e ridevano guardando lo schermo del cellulare di Fran, Joe la osservava attentamente, ogni suo movimento, ogni suo gesto e smorfia del viso, ne era rapito, ad un certo punto lei sentendosi osservata volse i suoi occhi verso di lui, si guardarono per alcuni istanti... lei gli sorrise come non faceva da tempo e in Joe si fece strada la speranza che forse le cose sarebbero cambiate per loro due…
Il suono del campanello riscosse tutti , Françoise si alzò e si diresse verso la porta d'ingresso, la sentì salutare formalmente in inglese e poi...
- Ciao... bella francesina! – Françoise si trovò tra le braccia di quell’uomo che la sollevò e le fece fare una piroetta.
- Mettimi giù Mark! -
- Oh.. no... è già arrivato! E' finita la pace! - Sentì Loorna commentare acidamente mentre si avviava anche lei alla porta.
- Guarda chi c'è qui! Loorna che piacere vederti! -
- Non provarci nemmeno a prenderti certe confidenze con me! - Il tono di Loorna lasciava trasparire tutta la sua l'antipatia per quell'uomo.
- Non ci ho neanche pensato a sollevarti... non voglio mica spezzarmi in due… così giovane! - Rispose il ragazzo con tono beffardo.
Loorna si avvicinò al ragazzo e gli disse qualcosa di poco elegante all'orecchio.
- Smettetela voi due, oggi tregua capito? - Li rimproverò Françoise, si volse ai ragazzi e presentò loro il professore Ginta e il dottore Skinner... quest’ultimo attirò l'antipatia di tutti i presenti per la faccia così sfrontata e la confidenza che si concedeva con la loro amica.
- Stai tranquilla baby, starò buono buono oggi, sono qui per lavoro non in vacanza come certe studentesse! - Mentre pronunciava quelle parole abbracciò Françoise prendendola dalla vita e le diede un pizzicotto su un fianco.
- Mark! Fai il serio e smettila! - Françoise era proprio infastidita dal comportamento del ragazzo e si allontanò ma intuì che quel giorno la sua pazienza sarebbe stata messa a dura prova.
Gilmore accolse i suoi ospiti e dato che era ancora presto per il pranzo li fece accomodare nel suo studio, prima di avviarsi Mark si avvicinò alla sua amica: - Tu non vieni con noi? -
- No, il dottore mi ha detto di non aver bisogno della mia presenza -
- Lui no! Ma io si! - E cercò di afferrarle la mano per portarla con se, ma Françoise che lo conosceva bene e si aspettava una reazione al suo no, fu più veloce di lui e si allontanò velocemente.
-Ti ho detto che non vengo di là con te, sono in vacanza! –
- Va bene... ma più tardi mi devi quel favore... ricordatelo me lo hai promesso ieri sera... ma tanto tu non l'avevi dimenticato... le brave ragazze mantengono sempre le promesse! - Le disse e si allontanò per raggiungere Ginta e Gilmore… ma poco prima di sparire dalla stanza...
- Ehi Fran... -
Lei si girò e lo guardò con il viso interrogativo.
- Sei sempre deliziosa! - Le mandò un bacio e sparì ridendo.
- E tu sempre il solito cretino, non cambierai mai! - Commentò Loorna, rimasta sempre a fare da guardia alla sua amica.
- Lascialo perdere, è il suo carattere - Disse Fran per niente scomposta dal comportamento del suo amico.
Le due ragazze si avviarono in sala per terminare la loro colazione, sparecchiare e dare una mano a Chang con il pranzo.
- Ieri sera si è contenuto in mezzo a tutti i professori e ricercatori, è di oggi che mi preoccupo, senza Miguel a frenarlo... chissà cosa è capace di fare e dire? – Rivoltasi a Loorna, il tono di Françoise oscillava tra il preoccupato e l'ironico.
Mentre aiutavano Chang con il pranzo il cellulare di Loorna trillò per l'arrivo di un’immagine piuttosto hard su WhatsApp.
Oh my god!!!!!!!! Che razza di pervertito può mandare messaggi del genere?! Loorna temette che Chang avesse sentito il suo urlo, e diventò rossa in viso per la vergogna di ciò che il cinese avrebbe potuto percepire dal suo viso sconvolto, si girò ma vide che l'uomo continuava tranquillamente il suo lavoro... Non si è accorto di niente per fortuna... Guardò il mittente e lo shock sparì all'istante... Quel maniaco di Mark... ecco chi può avere immagini del genere..
. In quell'istante comparve l'amica alle sue spalle.
Evidentemente lei deve aver sentito... ma stupida che non sono altro... certo che Fran ha sentito... e magari anche visto...
- Non ci posso credere, anche qui ci importuna! -
Un altro trillo... lo stesso mittente...
" Mi chiedevo se hai gradito perché ne ho di più interessanti...se vuoi te le mando... sono proprio curioso di sapere come ve la siete spassata tu e la tua amica in queste quattro settimane! "
Altro trillo...
"Non mi hai risposto... avete fatto le brave ...o le birichine? Perchè in caso io... sarei libero per far divertire te...  con Fran ormai non posso più permettermi certe confidenze... "
" Non meriti risposta… maniaco! "
" Lo so... e ne vado fiero! Vorrei essere lì a vedere il tuo visino... "
" Ma non sei in riunione di lavoro? "
" Si... ma mi annoio... stuzzicare te è più interessante... e dimmi c'è anche la tua dolce amica con te? "
" A te cosa importa di chi ci sta con me? "
" Io ci tengo a te... e poi devo fare rapporto a Miguel... sta morendo senza di lei... appena la prende la sequestra per almeno una settimana...! "
" Sei indecente! Non voglio più parlare con te! Lasciami in pace!... Vai a lavorare... pervertito! "
" Come vuoi... ma appena siamo soli riprenderemo il discorso..."
- E' un maniaco e pervertito!!!!!!!!! – Loorna arrabbiata spense il cellulare.
- Loorna non ci puoi fare niente... è fatto così... Miguel si fida ciecamente di lui e sto imparando a fidarmi anch'io... gli piace scherzare così. -
- Beh... ma non a tutti piace il suo modo di scherzare... la sua fissazione con il sesso è pesante e fastidiosa... soprattutto quando siamo con altre persone! -
- Stai tranquilla... si conterrà davanti a degli sconosciuti. Almeno credo… - Non era convinta neanche lei della sua affermazione ma sicuramente lo sperava anche perché lei era la sua vittima preferita... neanche quando c'era Miguel si tratteneva del tutto.
- Che fate battete la fiacca voi due! - Il rimprovero di Chang le riscosse e tornarono al loro lavoro.

 

CAPITOLO 16


I tre scienziati uscirono dallo studio e si recarono subito in sala, era passata l'ora di pranzo da circa mezz'ora e sapevano che tutti attendevano solo loro per iniziare.
Il più giovane dei tre si guardò attorno alla ricerca del visino da lui tanto amato... ma Françoise non c'era...
- Scusate, Françoise non pranza con noi? -
- Sarà in camera sua. - Rispose Albert guardandolo con diffidenza, non gli era piaciuto quel tizio fin dal primo momento.
- Ah... ok... e dove sarebbe camera sua? -
Albert, Joe e Bretagna che si trovavano in sala in quel momento si guardarono in faccia, poco convinti di voler rispondere e infastiditi dalla curiosità e impertinenza dell'uomo.
- E' un segreto di Stato? Gilmore lei saprebbe dirmi dove si trova la stanza di Françoise? -
Il dottore colto alla sprovvista da quella domanda a brucia pelo balbettò al giovane l'indicazione per raggiungere la stanza della ragazza, consapevole che i suoi ragazzi non l' avrebbero perdonato facilmente di ciò.
- Grazie, state tranquilli... voglio solo avvisarla che è ora di pranzo - Disse Mark con tono irriverente e ridendo mentre si avviava verso la direzione indicatagli da Gilmore.
Dovrebbe essere questa la stanza... busso oppure la faccio spaventare? Mah… si busso... troppe guardie del corpo...
- Chi è ? - La voce di Françoise gli diede conferma che non aveva sbagliato porta.
- Fran... sono io... Mark - Ancora prima di avere il permesso di entrare il giovane aprì la porta e trovò la sua amica seduta alla scrivania con il computer acceso.
- Che fai scimmietta lavori? -
- Come facevi a sapere qual' era la mia stanza? -
- Me lo ha detto Gilmore... sai non credo di stare molto simpatico ai tuoi amici - Disse ridendo. - Pensano che io voglia importunarti! -
- Ma nooooooooo! Davvero? Chissà come mai sono arrivati a questo pensiero? - Questa volta fu lei ad ironizzare.
- Ma tu lo sai che io scherzo... Frannina mia... sei come una sorellina per me - Il ragazzo si avvicinò alla scrivania e abbracciò l'amica... in modo poco fraterno... beccandosi un pizzicotto sul fianco.
- Non mi risulta che i fratelli tocchino il sedere delle sorelle! -
- Una quasi sorellina adottata... ecco cosa sei per me! - Si giustificò facendo un sorriso a 44 denti.
- Tieni le mani a posto Mark! Qui non siamo in America e non puoi comportarti come ti pare... te lo chiedo per favore... fai il bravo! Almeno oggi! - Fran lo supplicò.
- OK... ti prometto che oggi sarò un ragazzo modello! Però domani... peggio per te! Ah! Ah! Ah! - Le disse facendole il solletico sui fianchi.
Bussarono alla porta.
- Chi è? - Chiese la ragazza.
- Sarà una delle tue guardie del corpo con la lupara in mano... pronta a farmi fuori appena mi vedono con le mani fuori posto- Disse sottovoce Mark.
- Dai facciamoci trovare tutti avvinghiati! - Continuò canzonandola.
- Idiota! - Si avviò ad aprire la porta - Ah... Jet sei tu! - Il viso del ragazzo era piuttosto irritato e guardò con gli occhi storti l'altro ospite della stanza .
- Volevo avvisarti che il pranzo è il pronto - Le disse con voce calma - Era venuto lui ad avvisarti ma evidentemente lo ha dimenticato... – Ribatté con tono meno calmo indicando il giovane e irriverente dottore.
- No... mi aveva avvisata... e che ci siamo messi a discutere dei miei studi... andiamo Mark? - La ragazza preferì dire una bugia per sedare la tensione che si era creata e in cuor suo sperò che quella giornata passasse presto e senza guai!
I commensali erano tutti pronti per iniziare il pranzo, Mark voleva sedersi il più lontano possibile dalle due ragazze ma la sua amica francese repentinamente lo afferrò per un braccio e sottovoce gli disse :
- Tu ti siedi qui! - Con un piede gli fece lo sgambetto da dietro e lo fece cadere a sedere sulla sedia di Joe, a quel gesto l'attenzione di tutti si polarizzò su di loro ma da perfetta padrona di casa Françoise sorrise e disse :
- Bene ora che siamo tutti possiamo accomodarci. -
Aveva disposto i posti a sedere in modo che Mark fosse seduto accanto a lei e di fronte a Loorna, lo avevano racchiuso tra due fuochi per poterlo tenere a bada, Joe in un primo momento ci rimase male ma si ritrovò comunque seduto proprio di fronte a Françoise e questo non gli dispiacque affatto, poteva guardarla senza remore anche se gli sarebbe mancata la sua vicinanza inoltre percepì una strategia ben precisa in quella disposizione dei posti infatti mentre si sedevano vide Loorna dirigere il dito indice verso il loro ospite e poi con la stessa mano gli fece capire che gli avrebbe mozzato la testa, Joe non riuscì a capire le parole che la ragazza sillabò con le labbra all'uomo ma vide che lui rispose con un sorriso beffardo, anche Joe sorrise pensando che doveva proprio essere un tipo particolare quel Mark da meritarsi tanta attenzione da parte delle ragazze.
Appena anche Fran si sedette Mark si vendicò :
- Eccola qui la mia scimmietta! Non riesce a starmi lontano! – Esclamò ad alta voce, poi le fece l'occhiolino e l'abbracciò ma una gomitata lo rimise a suo posto.
Iniziarono a mangiare chiacchierando del più e del meno, Mark era silenzioso... troppo... le due ragazze continuavano a lanciargli occhiatacce, ad un certo punto Bretagna chiese al giovane dottore come avesse conosciuto Françoise, la ragazza nello stesso istante si chiese come mai si ritrovava degli amici così curiosi e impiccioni, Mark guardò la sua amica con un sorriso che non prometteva niente di buono ma la sua vicina di posto gli indicò con una mano il coltello e sottovoce gli disse :
- Te lo faccio ingoiare tutto intero... non parlare a sproposito. -
- Sei così sexy quando fai la cattiva... non sai che voglie mi fai venire! - Gli rispose avvicinandosi al suo orecchio facendola diventare paonazza... poi volse il suo bel viso sorridente e irriverente al commensale che gli aveva rivolto la domanda pronto a rispondere.
- Ci siamo conosciuti al centro ricerche naturalmente, grazie a Miguel, è stato lui a presentarmela come la sua nuova tirocinante, ero già laureato da qualche mese e la nostalgia del mio percorso universitario mi porta spesso a fare un salto per salutare i colleghi, inoltre Miguel ed io siamo molto amici... mi aveva parlato di Françoise, affascinato dalla sua intelligenza e non solo. - Disse lanciando uno sguardo lascivo sulla ragazza che aveva strabuzzato gli occhi a quelle parole. - Così ho avuto il piacere di conoscerla e con il tempo diventare amici... anche "se"... -
Françoise aveva ascoltato ogni parola di Mark con sofferenza, sapeva che prima o poi avrebbe straparlato e quel "se" la fece tremare...
- ...A dire il vero Miguel me l'ha soffiata sotto il naso... quel filibustiere... le avevo chiesto io per primo di uscire, il giorno stesso che l'ho conosciuta... e vi assicuro che non è stato facile... cavolo si è fatta pregare un bel pò... la signorina qui presente! - Concluse passandole un braccio sul collo per abbracciarla. - Faceva la difficile, la francesina... ma poi ha ceduto! - Disse trionfante.
Mark bevve un sorso di vino e continuò...
- Avevo capito subito che era una ragazza particolare, diversa dalle altre... ma non riuscivo a capire cosa la rendeva così unica -
Ti prego non portare il tuo discorso sul proibito...
Françoise aveva intuito che si riferiva alla sua poca confidenza e imbarazzo con certi argomenti, appena conosciuto, lei non poteva sapere che Mark era uno fissato con il sesso e che ogni suo discorso andava a finire lì, quando lui percepì il forte imbarazzo che lei provava proprio per quell'argomento trovò pane per i suoi denti, con una naturalezza e confidenza che faceva parte del suo carattere, Mark fin da subito stuzzicò Françoise inizialmente con frasi allusive, poi con parole più esplicite fino a quando dopo una cena tra amici mentre l’accompagnava a casa le parlò apertamente.

-  Allora ci vediamo domani, buona notte Mark! -
- No, aspetta perché non vieni a dormire da me stanotte? -
- Mark hai sempre voglia di scherzare! – Rispose la ragazza ormai abituata a proposte del genere da parte del suo amico.
Ma questa volta lui fece una cosa che non aveva mai fatto, con sguardo serio le prese il viso tra le mani e le sussurrò sfiorandole le labbra: - Questa volta non scherzo, Françoise voglio che tu rimanga con me questa notte perché voglio fare l’amore con te! – Detto questo aspettò che lei reagisse.
Infatti la ragazza reagì allontanandolo da lei con dolcezza: - Mark io non posso, mi dispiace –
- Perché non puoi, stiamo bene insieme, ci divertiamo, e poi non ti sto chiedendo di venire a letto con me ma di fare l’amore! - Mark aspettò qualche secondo e ricominciò a parlare: - Lo sai che con te è diverso, tu mi piaci davvero, non ho mai voluto approfittare di te e questo tu lo sai! Non ti saresti fidata così tanto di me se avessi percepito altre intenzioni! – Il giovane si stava agitando, voleva sapere, avere una spiegazione.
- Mark, tu mi piaci davvero tanto ma solo… - Françoise diventò rossa in viso ma riuscì a continuare : - E’ che è così difficile parlare di certe cose… io ti trovo un bell’uomo, molto attraente! Anch’io sto bene con te e mi fido ma non provo nient’altro che attrazione per te, mi dispiace davvero ma per me non è sufficiente per poter trascorrere la notte con te! – Si mise a piangere e si nascose il viso tra le mani.
Mark si avvicinò e le tolse le mani dal viso: -Non piangere sciocchina, non posso costringerti provare qualcosa per me, me ne farò una ragione ma adesso mi devi dire di chi è la colpa! –
La ragazza gli confessò che provava una forte simpatia per il tutor Miguel.
– Quindi la colpa è di quel mascalzone! -
- Già ma non so che fare, è il mio tutor! –
- Non ti preoccupare vedrai che tutto si risolverà da se, e se son rose fioriranno! Però… se nel frattempo vuoi fare un po’ di pratica! – Mark l’abbracciò e le pizzicò il sedere.
-Mark! Sei sempre il solito! – Finalmente risero entrambi di cuore, il momento di tensione era passato e tutto fra loro era tornato come poco prima.
Mark aiutò i due ragazzi a mettersi insieme, Miguel era restìo nel chiedere alla ragazza di uscire per via del loro rapporto professionale ma grazie alla complicità di Mark riuscì a superare quell’ostacolo.
Il giovane dottore diventò presto un ospite fisso della coppia con il suo carattere insolente e sfacciato animava le loro serate. Françoise sapeva di potersi fidare di Mark per qualsiasi cosa, con lui parlava di argomenti che di solito riusciva ad affrontare solo con Loorna... purtroppo aveva il grosso problema della lingua lunga... una lingua un pò troppo piccante e spudorata per i suoi gusti!

Per fortuna in occasione del pranzo Mark lasciò cadere lì il discorso senza dare ulteriori spiegazioni, Fran fece un sospiro di sollievo e potè sperare in una conclusione della giornata senza grossi problemi.
Terminato il pranzo Gilmore e il suo collega tornarono nello studio lasciando il loro giovane dottore, libero di godersi il resto della giornata. Chang si occupò con Bretagna e Punma di riordinare la cucina mentre il resto dei ragazzi, Fran e Loorna si sedettero attorno al tavolo in giardino per godere un pò del leggero venticello che soffiava quel giorno.
- Ehi... Fran se prendi il computer posso dare un’ occhiata a quella relazione così la puoi spedire al tuo tutor- Disse Mark.
- Si vado subito a prendere il portatile - Rispose la ragazza avviandosi all'interno della casa.
- Voi due siete i soliti stakanovisti... sempre lavoro e studio... non riuscite mai a godervi il cento per cento di una giornata di relax! - Li rimproverò Loorna.
- Forse qualcuno ha la coscienza sporca? Tu l'hai completata la tua relazione? - Incalzò Mark.
- Ecco il pc - Sopraggiunse Fran, appoggiò il computer sul tavolo fuori.
- Vado a prendere la chiavetta, è nello studio del dottore, mi dispiace doverli disturbare ma non ho alternative... tu nel frattempo puoi avviare il pc - Disse rivolgendosi a Mark e tornando in casa.
Intanto Joe, Jet e Abert che "vegliavano" sulle ragazze si misero a parlare con Loorna ma lanciando a turno un occhio controllore al tizio poco simpatico che armeggiava con dimestichezza sul pc della loro amica.
- Loorna la password di Fran, per avviare il sistema è sempre la stessa vero? - Chiese Mark.
- Si... credo di si... vuoi che digiti io? -
- Non è necessario - Infatti poco dopo si aprì la schermata del desktop, un primo piano di Fran che dava un bacio a Miguel sulla guancia faceva da sfondo e lasciò molto turbato Joe, fino ad allora "Miguel" era stato solo un "nome" senza viso ma all'improvviso diventò più reale... esisteva davvero Miguel, era un uomo ed era lì, su quella schermata assieme alla sua Fran, la gelosia lo pervase, avrebbe voluto spaccare la faccia a quel bellimbusto messicano e anche quel dottorino che conosceva un dato così personale come la password del computer della ragazza, Joe si chiese quale fosse il vero rapporto fra i due, adesso aveva la certezza che fossero davvero intimi, lui non l'aveva mai saputa la password, o il pin o qualsiasi altro codice così privato della sua amica, invece quel tizio, non solo aveva questa confidenza ma l'abbracciava e le "metteva" la mani addosso con familiarità, lei si dimostrava infastidita ma non troppo... secondo Joe... lui non si era mai permesso di farle il solletico o di abbracciarla come faceva Mark, a dire il vero nessuno di loro si era mai preso tale confidenza, Françoise non sembrava proprio il tipo di ragazza che lo permetteva eppure lui aveva raggiunto con lei una tale intimità e in così breve tempo...
- Eccomi! - Françoise tornò e si sedette accanto al dottore.
Anche Loorna si avvicinò scusandosi con i ragazzi e i tre iniziarono a discutere della relazione, a quel punto i tre ragazzi decisero di lasciarli al loro lavoro.

 

CAPITOLO 17

- Bene, puoi stare tranquilla, hai fatto un buon lavoro... ma non c'erano dubbi, sei sempre molto perfezionista e puntuale nelle consegne... al contrario di qualcun'altro. - Disse Mark volgendosi verso Loorna che dal suo canto gli fece la linguaccia.
- Fran... adesso preparati che fra non molto andremo via e tu vieni con noi -
- Veramente... io... non ti ho dato l'assoluta certezza che ti avrei fatto questo favore, mi sembra un pò troppo impegnativo e poco corretto – Françoise non sembrava affatto a suo agio in quel momento.
- Quante storie Fran! L'ho chiesto prima a Miguel e lui mi ha detto che non è un problema...non è la prima volta che trascorriamo la serata insieme! -
- Si ma era diverso... non ero ancora la sua ragazza. -
- Adesso che lo sei cosa è cambiato? Siamo sempre amici noi due... due amici speciali! - Mark le fece l'occhiolino e le diede un bacio sulla guancia.
Françoise fece un sospiro e disse : - Anch'io ne ho parlato con lui ed ha detto la stessa cosa anche a me... ma io mi sento lo stesso in colpa... non mi sembra giusto -
- Fran ti fai troppi problemi... se per Miguel non è problema che tu accompagni Mark a questa cena e poi resti a dormire fuori, è inutile che ti tormenti così, lui si fida di te e non so il perchè ma anche di lui! - La confortò Loorna.
La ragazza si alzò e poco convinta disse: - Ok, vado a prepararmi, ma tu sei sicura che per te non sia un problema restare sola? -
- Per me non devi preoccuparti! Ci sono Joe, Jet, Albert e gli altri a farmi compagnia ormai mi sento un pò parte della famiglia, se posso permettermi di dirlo? - La rassicurò Loorna.
Françoise si sentì rincuorata dalle parole dell'amica e andò a prepararsi. I due colleghi rimasero ancora fuori a chiacchierare fino a quando non videro Gilmore e Ginta raggiungerli accompagnati da Bretagna che portava loro una caraffa di té freddo. Mark spiegò che dovevano solo aspettare Françoise e potevano andare via. Dopo circa un'ora Françoise uscì dalla camera pronta per la cena di lavoro a cui doveva accompagnare il suo collega e amico e fargli da interprete dato che lui non conosceva il giapponese, indossava un abito nero attillato che aveva comprato nei giorni precedenti con Loorna, era lungo fino al ginocchio, aveva le spalline leggermente larghe e in pizzo, il quale incorniciava tutta la bordura della scollatura, permetteva un gioco vedo non vedo, aveva raccolto leggermente i capelli facendo scendere diverse ciocche, si era truccata gli occhi con uno smokey nero, e completava il suo outfit con delle scarpe tacco dodici che le slanciavano la figura, quando entrò in sala per dire al suo amico che era pronta, tutti rimasero di stucco, non l'avevano mai vista vestita così... a Joe prese un colpò, era sexy da impazzire, sensuale e attraente come mai nessuna altra donna lo era stata per lui.
Caz... ma da dove esce fuori questa versione hot di Fran...fu il pensiero di Jet che prese forma nelle parole di Mark sicuramente meno problematico nell'esprimere il suo compiacimento nel vederla così bella per lui.
- Stupenda! Fran stasera mi farai invidiare da tutti! -
- Allora approvi? - Disse lei sorridendo soddisfatta della reazione del suo amico.
- Ma dove stai andando? - Le chiese Jet ponendo la domanda che in quel momento tutti avevano sulla punta della lingua.
Prese parola Mark per lei : - Mi accompagna ad una cena di lavoro con dei ricercatori che purtroppo per me parlano il giapponese e poco l'inglese - La voce del giovane dottore faceva palesemente trasparire una certa soddisfazione nel sentirsi così invidiato in quel momento.
- E tu che non volevi comprarlo quel vestito, ti sta benissimo Fran! - Loorna come tutti era affascinata dall'eleganza e sensualità dell'amica.
Françoise non si aspettava tutto quello stupore per il suo abbigliamento, aveva sempre curato il suo aspetto ma mai come negli ultimi mesi aveva osato così tanto con pizzi, trasparenze e scollature, era soprattutto merito di Mark che le aveva in qualche modo aperto gli occhi sulle sue potenzialità di donna. Il giovane dottore prese il trolley della ragazza e la invitò ad andare dato che per raggiungere Tokio ci voleva almeno un'oretta e lui doveva prepararsi anche per andare alla cena, salutarono tutti e andarono via.

 

CAPITOLO 18


La musica rock del cellulare di Loorna era assolutamente indiscreta in certi momenti... e così lo fu anche in quello... era in macchina con Jet, Joe e Punma, i ragazzi avevano deciso di portare l'americana a fare un giro notturno per le strade di Tokio, una città sempre viva anche nelle ore notturne.
- Fran! Dimmi? - Disse la ragazza avendo visto il nome scritto sullo schermo del cellulare.
- LOORNA!!!!! Che mi combini?????? Ti avevo pregato di aiutarmi ad evitare di andare a questa cena... e tu... invece che fai? Ti avrei strozzata in quel momento! - Loorna allontanò il cellulare dall'orecchio per non avere danni permanenti all'udito in quanto la voce alterata e squillante dell'amica francese la fece sobbalzare.
- E che avrei dovuto fare? Io non lo parlo il giapponese? - Il tono di Loorna era altrettanto alterato adesso!
- Piuttosto dove cavolo sei? Non sei andata alla cena? -
- Sono nel bagno del ristorante - Il tono adesso era più basso.
- Fran... che hai? Parla? Dai non essere arrabbiata con me? Io l'ho fatto per te... hai le idee confuse e con questa opportunità potrai schiarirtele -
- Dove sei? Possiamo parlare tranquillamente? - Le chiese Fran accortasi improvvisamente che forse la confidente non era da sola.
Loorna non sapeva cosa risponderle, non poteva certo parlare liberamente in macchina con tre uomini ma d’altronde sapeva che la sua amica aveva bisogno di aiuto proprio in quel momento... ci pensò qualche secondo e fece cenno a Joe che guidava di accostare, scese in fretta dalla macchina e fece capire loro con le mani di aspettare, i ragazzi un pò perplessi la osservarono allontanarsi leggermente dall'auto. Appena fu lontana abbastanza per non far ascoltare la telefonata ai ragazzi si rivolse alla sua amica:
- Se non ti metti ad urlare possiamo anche comunicare liberamente... che ci fai nel bagno? -
- Ho bisogno di riflettere... Loorna mi devi aiutare! -
- Perché Fran... cosa è successo? -
- Non è successo niente, Mark si comporta come un perfetto gentleman -
- E allora... perché ti preoccupi? -
- Beh, non è lui che mi preoccupa... è di me che ho paura... Loorna, la mia idea di provare ad andare a letto con un altro per capire cosa provo per Miguel è folle vero? -
- Fran ma che dici? Non è di certo una pensata geniale, il fatto che tu provi attrazione per un altro uomo ti da tutte le risposte di cui hai bisogno! Avevo capito che eri confusa, ma non immaginavo che fossi così in crisi... non è che per caso hai intenzione di coronare la testa del tuo fidanzato con un bel paio di corna? No, perché hai un’alternativa senz’altro migliore di quell’idiota di Mark! - A Loorna scappò ironicamente quest'ultima frase pensando ad una reazione immediata di negazione dell'amica... invece silenzio...
- .... Fran? ... Fran?... MA CHE… CHE FAI CI STAI PENSANDO?????? VUOI CORNIFICARE MIGUEL??? -
- Ma no, sciocca cosa vai pensando? -
Loorna fece un sospiro di sollievo.
- Mi fai morire così Fran! Dimmi cosa ti passa per la testa? Non mi sembri molto convinta della tua affermazione! -
- Non lo so neanche io cosa vado pensando? Secondo te perché ti avrei chiamata? Dimmelo tu cosa devo pensare e fare! Io non lo so proprio! - Dei singhiozzi arrivarono all'orecchio di Loorna che si affidò ad un tono di voce molto calmo per far rinsavire l'amica.
- Ascolta Fran... sono due le strade che puoi prendere... o ti togli lo sfizio e ti porti a letto quel bellinbusto o qualcun altro più vicino a te...oppure fai tornare la vecchia Fran che c'è in te... ti ricordi la dolce Fran con tanti principi morali e ratio... lei è in te...un pò assopita negli ultimi tempi... a dire il vero! Ma è pur sempre quello il tuo essere... se andrai a letto con Mark o con Joe per esempio, ti toglierai lo sfizio e magari ti farai chiarezza dei tuoi sentimenti per Miguel, ma il rimorso della tua azione ti logorerà per il resto della tua vita, tu non sei una traditrice! - A Loorna sembrava di parlare con il proprio telefonino dal silenzio che c'era... - Fran ci sei? Sei connessa? -
- Si... sono qui... - La sua voce era debole ma presente.
- Ora ti dirò cosa fare, ti sistemi il trucco che sicuramente dopo il tuo pianto liberatorio si sarà un pò rovinato, poi fai un bel respiro, ti ripeti in testa "io sono una santa non sono una donna"... torni al tavolo ed eviti di bere alcool perché tu sai che il vino ha su di te un effetto inibitorio non indifferente o ti manda in coma, io lo so che lui non ti toccherebbe mai... è troppo amico di Miguel ma è anche vero che l'alcool su di lui ha un effetto perverso per cui uno dei due deve necessariamente restare sobrio... e QUELLA SEI TU! CAPITO? Fran puoi farcela, quando tornerai in America deciderai se lasciare Miguel, adesso siete stati troppo lontani e state insieme da poco e forse questo ha in qualche modo inficiato sui tuoi sentimenti per lui ma vedrai che appena lo vedrai tutto tornerà a posto.-
- Lo sai vero che hai detto una marea di cazzate, l'amore non si dimentica solo per un paio di chilometri di separazione? -
- Allora dato che hai la risposta ai tuoi tormenti... vacci a letto, divertiti, una sana e spudorata storia di sesso non potrebbe che farti bene! Tanto nessuno rimpiangerà la tua uscita dalla lista delle beatificazioni della chiesa solo che tra i due, io sceglierei quello ti ha messo in crisi e che non hai mai dimenticato! - Loorna era decisa a mettere fine a quella telefonata assurda - Fran torna da Mark, vedrai che tutto andrà bene, lui non si permetterà di metterti le mani addosso o di tentarti e tutto andrà liscio, domani ne parleremo per bene e tu deciderai cosa fare a mente fredda, ok? Dimmi che hai capito! Fran ti prego ho bisogno di sentirti sicura di quello che farai appena resterete soli.
- Si... ci sono... cercherò far emergere la ragione, te lo prometto, non voglio fare uno sbaglio del genere, Miguel non lo merita, ci sentiamo poi.- La ragazza chiuse il telefono.
Loorna chiuse gli occhi e sperò con tutto il cuore che la sua amica non si facesse sopraffare dai suoi tormenti e dubbi. Quanto è cambiata in pochi mesi... Con questo pensiero ritornò in auto, disse a Joe che poteva ripartire ma la sua espressione preoccupata non piacque a nessuno di loro.
- Tutto a posto Loorna? Françoise ha qualche problema? - Punma ruppe il silenzio.
- Si... diciamo di si... - La risposta fu laconica e poco convincente.

 

CAPITOLO 19

Loorna non riusciva a godersi la serata, la preoccupazione per la sua amica ebbe la meglio, guardava il display del cellulare in continuazione, neanche i ragazzi riuscirono a distendersi, era evidente che ci fosse qualcosa che non andava e che quel qualcosa riguardava la loro amica francese. Ad un tratto un messaggio... "Stai tranquilla, crisi superata...goditi la serata! Il mio posto sulla lista è ancora ben saldo! Ci vediamo domani."
Gli occhi di Loorna e il suo viso si distesero. Chissà cosa è successo? Comunque domani lo saprò... ora scateniamoci!!!!!!!!!!!!! Loorna si alzò dalla poltroncina dove era sprofondata, fece alzare Jet e Punma prendendoli per mano e li trascinò sulla pista per ballare mentre Joe rimaneva seduto a chiedersi cosa poteva aver preoccupato così tanto Loorna.
...
Il mattino seguente Françoise rientrò alla casa sulla scogliera tranquilla e sorridente, aveva trascorso una bella serata e una nottata ancora più serena...
Mark salutò le ragazze sapendo che non le avrebbe più riviste per un bel pò di tempo...
Loorna voleva parlare con la sua amica voleva sapere cosa era successo e cosa le aveva fatto passare il suo momento di crisi e come le era venuto quel buon umore così evidente.
...
- Allora Fran racconta - Le due amiche decisero di fare una passeggiata in spiaggia per prendere un pò di sole e confidarsi senza nessuno intorno.
- Non è successo niente fra me e Mark... se questo ti preoccupa ancora -
- L'avevo capito, mica sono così tonta! Voglio sapere perché sei così serena... ieri sera eri sull'orlo di una crisi di nervi... ed ora sembra che tu non abbia mai avuto problemi!
Le ragazze si sedettero sulla riva, in modo che l'acqua bagnasse loro i piedi.
- Ho fatto come mi hai detto tu... ho fatto riemergere la vecchia Fran... e poi... - La ragazza fece una pausa che mise in agitazione la sua amica.
- E poi cosa Fra? -
- Quando siamo rientrati in albergo, era molto tardi, albeggiava e Mark mi ha detto che voleva parlarmi di una cosa importante e che aspettava che io fossi sola per farlo, così sono andata in camera sua... un pò la cosa mi agitava ma ero fermamente convinta che avrei respinto qualsiasi mio impulso traditore... mi sono seduta sul letto mentre lui, che sembrava più agitato di me, si è seduto su una sedia dall'altra parte della stanza! Come se volesse mettere uno spazio di sicurezza fra noi.
Loorna era tesa nell'ascoltare le parole dell'amica e la guardava con gli occhi sgranati.
- Ha iniziato a farfugliare qualcosa... neanche lui sapeva come iniziare il discorso... comunque in parole povere... mi ha detto di essersi seriamente innamorato di me e che si pentiva amaramente del suo stupido comportamento nei miei confronti assunto all'inizio e che se avesse avuto la possibilità di tornare indietro agirebbe diversamente ma siccome il passato non si può rivivere e che per lui l'amicizia con Miguel è sacra ha deciso di andare a lavorare in Europa per un periodo - Françoise disse quelle frasi velocemente come per togliersi un peso - Sai... aveva gli occhi lucidi mentre mi parlava ed è rimasto sempre lontano da me - La ragazza aveva abbassato lo sguardo adesso triste e malinconico.
- E tu cosa pensavi mentre lui  confessava di amarti? -
- Ho pensato a quanto sia strana la vita... in quel momento avrei solo voluto che ci fosse un altro uomo al posto di Mark - Adesso le lacrime scendevano copiose ma continuò a parlare - In un momento come quello... non dovevo pensare a "lui" ma a Miguel... invece io...io... ho desiderato che in quella stanza con me ci fosse Joe! - Françoise si gettò tra le braccia della sua amica che la consolava accarezzandole i capelli.
- Sono... solo una stupida... mi sono illusa che il mio cuore si fosse aperto per un altro uomo... e invece? Sempre "lui" nel mio cuore e nella mia carne!... Oh Loorna... perché non riesco a rifarmi una vita senza di lui? -
Françose piangeva e singhiozzava...
Quando si fu calmata, Loorna le chiese : - Io però non mi spiego il perché quando sei arrivata mi sei sembrata così serena? -
- E' la consapevolezza Loorna! Sono consapevole di amare un uomo che non mi vuole ed essere amata da chi non amo! -Françoise adesso si asciugava le lacrime e sorrideva mentre parlava. - E poi non ti ho detto tutto quello che è successo con Mark...-
- PERCHE' CO-SA- E'- SUC- CES- SO?! - Loorna scandì una ad una le sillabe per la paura di scoprire cosa era successo fra i due...
- Niente di quello che tu temi! Stai tranquilla! Io gli ho detto che non sarebbe cambiato niente, le cose sarebbero andate così come sono adesso in ogni caso, che io non ho mai provato niente per lui... gli ho mentito... mi è sembrata la cosa più facile per tutti, se gli avessi confessato l'attrazione che provo per lui chissà come sarebbe finita? Quindi ho deciso di dire una bugia! Ho fatto male secondo te? -
- NOOO! Assolutamente no, hai fatto la cosa più giusta... Fran non potevi fare altro con Mark... solo che adesso mi chiedo cosa farai con Miguel? Insomma io credevo che lo amassi... certo non alla follia... ma che avessi un sentimento sincero per lui -
- Anch'io lo credevo e e mi illudevo... tu lo sai quanto ho sofferto prima di accettare le sua avances... ma poi quando ho rivisto Joe... è andato tutto a farsi benedire e peggio ancora quando ho visto Mark, mi sono fissata di avere un’attrazione fisica per lui per cercare di allontanare il pensiero di Joe... invece... quando Mark si è dichiarato, la verità dentro di me è uscita fuori! Sono una causa persa! Loorna... sono un caso irrecuperabile! - La ragazza ironizzava per darsi forza.
- Perlomeno hai acquisito un pò di esperienza con l'altro sesso! Fran apri gli occhi e dai uno sguardo alla tua vita... finalmente stai vivendo i drammi e i dispiaceri di una ragazza qualsiasi! Non è questo che volevi tu? -
- Si è questo che volevo! - Françoise si sentiva strana come se finalmente avesse raggiunto uno dei suoi obiettivi di vita. Vivere le emozioni e le esperienze di una comune ragazza di 24 anni!
- Bene! Torniamo a casa è già ora di pranzo e Chang mi ha promesso che oggi avrebbe preparato qualcosa di speciale dato che domani partiremo! - Loorna si alzò, allungò la mano all'amica e l'aiutò ad alzarsi a sua volta.
Le due ragazze si incamminarono verso casa riflettendo su come la loro vita negli ultimi mesi era cambiata, si era arricchita di nuovi amici, amori ed esperienze...
EPILOGO
All'aeroporto chiamarono i passeggeri del volo n. 1203 diretto a New York.
Le due ragazze salutarono Jet che le aveva accompagnate, Gilmore non aveva avuto il coraggio di accompagnare la sua bambina e prolungare il loro saluto, non l'avrebbe rivista per un paio di mesi... e questo lo rattristava troppo, gli altri le salutarono alla base, una sola persona non si era presentata a salutare le due ragazze...
- Allora ci vediamo per Natale! Lo hai promesso! - Disse Françoise mentre abbracciava il suo amico.
- Puoi contarci... tra poco più di tre mesi mi avrete di nuovo tra i piedi signorine! -
Le ragazze si incamminarono verso il loro gate, c'era molta confusione, era fine agosto e le vacanze erano agli sgoccioli per molti.
Ad un tratto Françoise si sentì trattenere per un braccio... alzò gli occhi e lo vide... era venuto a salutarla.
Joe la fece girare verso di se e l'abbracciò forte, lei dopo un attimo di esitazione per lo stupore, diversamente da come era andata un anno prima, ricambiò il suo abbraccio stringendolo forte a sé, per sentire il suo odore e il suo respiro.
Joe avvicinò la bocca all'orecchio e le sussurrò dolcemente : - Perdonami... Françoise! -
Lei lo guardò negli occhi, era incredula... non riusciva a dire una parola... le passavano mille pensieri in testa ma nessuno di loro prese forma con la sua voce.
Si sciolse dal suo abbraccio e raggiunse Loorna che l'aspettava qualche metro più avanti, appena la raggiunse si girò e lo vide immobile tra la folla che la guardava con quegli occhi così tristi e dolci allo stesso tempo. Loorna la prese per un polso la portò al cheek- in, mentre la sua testa era sempre voltata verso di lui, i loro sguardi non si staccarono finché la folla di persone non fece loro perdere quel contatto.
Lessero nei loro occhi quello che entrambi speravano di trovare... amore.
Ormai in volo Françoise rifletté sulle parole della sua amica sulla spiaggia.
“...Finalmente stai vivendo i drammi e i dispiaceri di una ragazza qualsiasi! Non è questo che volevi tu?
Si! Era questo che aveva disperatamente cercato e voluto... e adesso l'aveva... anzi aveva forse di più di ciò che aveva sperato... adesso aveva un fidanzato da lasciare e un vecchio amore... finalmente... da amare... chiuse gli occhi e si addormentò consapevole di quanto fosse complicata la vita per una ragazza "normale! "

 

© 12/04/ 2014

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